Radio e TV - La proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del sistema radiotelevisivo
Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2006
Non siamo condannati alla scelta tra lo zapping eterno o la rimozione dell'elettrodomestico per evitare di essere vittime di un'offerta televisiva sempre più trista e volgare. Recuperare la possibilità di un rapporto sereno ed equilibrato col video forse si può. Il riscatto è affidato ad un'iniziativa interessante e il Comitato nazionale "Per un'altra TV", che a gennaio ha dato il via alla raccolta delle firme per una legge di iniziativa popolare per la riforma del sistema radiotelevisivo, è sostenuto da autorevoli nomi del mondo della cultura, della scienza e dello spettacolo. Da Alessandro Haber a Margherita Hack, da Claudio Amendola a Furio Colombo, da Valeria Golino a Laura Perego a Alex Zanotelli, le firme sono davvero tante in un inedito miscuglio che lascia ben sperare sulle contaminazioni, tutte positive, che può far nascere. "Ogni individuo ha il diritto fondamentale e inviolabile all'informazione sugli eventi della vita sociale, politica e culturale in modo pluralistico e rispettoso dei diritti fondamentali della persona". Così l'incipit della proposta di legge che, richiamandosi agli artt 2, 3 e 21 della Costituzione, afferma il diritto alla "libertà di formazione delle proprie convinzioni morali, sociali, politiche, religiose e culturali in genere, nonché la libertà di manifestazione delle proprie opinioni mediante tutti i mezzi di comunicazione".
Il testo (è on line nel sito) è stato stilato da un gruppo di lavoro formato da giornalisti e giuristi che hanno raccolto l'appello lanciato da Sabina Guzzanti con il suo film "Viva Zapatero". L'idea di fondo è quella di sottrarre il servizio pubblico all'ingerenza dei partiti e rilanciare intorno a questa proposta un dibattito culturale. Per la raccolta delle firme, possibilmente attraverso la costituzione di gruppi locali "Per un'altra TV", c'è tempo fino a luglio, ma è meglio affrettarsi anche per utilizzare i tavoli e le piazze come momenti di incontro per sollecitare tanti cittadini e cittadine a riflettere sulla qualità dell'informazione e dell'offerta televisiva in generale. Tante firme, più consapevoli, diventerebbero anche più pesanti.
Proposta di legge di iniziativa popolare
Ecco in sintesi le nuove norme in materia di disciplina del sistema delle comunicazioni audiovisive e sulla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo previste nella proposta di legge.
Obiettivo principale: regolamentare la materia per assicurare il pluralismo, la libertà, l’obiettività, la correttezza e la imparzialità delle trasmissioni di reti pubbliche e private, sottraendo il servizio pubblico all’ingerenza dei partiti politici.
Strumenti operativi: Consiglio per le comunicazioni audiovisive
Composizione: 21 Consiglieri in rappresentanza della società civile (11); Parlamento (7); Regioni, Comuni e Province (3);
Compiti principali: nomina il CdA (5 membri) della RAI con funzioni esclusivamente gestionali, sulla base di criteri di professionalità e di indipendenza; nomina con gli stessi criteri i componenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; svolge una funzione di indirizzo delle attività pubbliche e private attraverso raccomandazioni rese esecutive dall’autorità di garanzie.
Viene abrogata l’attuale Commissione Parlamentare di Vigilanza e indirizzo
Servizio pubblico RAI: Consiglio di Amministrazione con funzioni esclusivamente gestionali (amministrative e tecniche). Cinque membri selezionati attraverso concorsi pubblici: eleggono nel loro ambito il Presidente; nominano il Direttore Generale.
Finanziamento. Servizio Pubblico: finanziato principalmente dal canone e per la parte residuale dalla pubblicità.
Attività commerciali: finanziate esclusivamente dalla pubblicità come l’emittenza privata.
Obiettivo principale
Regolamentare la materia per assicurare il pluralismo, la libertà, l’obiettività, la correttezza e la imparzialità delle trasmissioni di reti pubbliche e private, sottraendo il servizio pubblico all’ingerenza dei partiti politici.
Strumenti operativi
CONSIGLIO PER LE COMUNICAZIONI AUDIOVISIVE. Composizione: 21 Consiglieri in rappresentanza dei partiti politici (7); Regioni, Comuni e Province (3); società civile (11).
Compiti principali del Consiglio per le Comunicazioni Audiovisive
- nomina il CdA (5 membri) della RAI con funzioni esclusivamente gestionali, sulla base di criteri di professionalità e di indipendenza;
- nomina con gli stessi criteri i componenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni;
- svolge una funzione di indirizzo delle attività pubbliche e private attraverso raccomandazioni rese esecutive dall’autorità di garanzie.
viene abrogata l’attuale Commissione Parlamentare di Vigilanza e Indirizzo
Per saperne di più e organizzare un banchetto: www.perunaltratv.it – perunaltratv@gmail.com
Comitato "Per un'Altra Tv" - Via del Gesù 56, 00186 Roma
334 8917914 - 334 3606680
(7 aprile 2006)
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