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Cofferati: seconda puntata

Cofferati: seconda puntata

Note ai margini - "Malignamente, forse, non ho mai creduto che fosse davvero sincero il desiderio di Cofferati di rinunciare alla vita politica con una carica prestigiosa per amore del suo secondo figlio di pochi anni e residente con la madre a Genova."

Castelli Alida Lunedi, 04/05/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2009

Avevo già mosso alcune osservazioni sulla volontà di non ricandidarsi del Sindaco di Bologna Sergio Cofferati (‘noidonne’/ dicembre 2008, ndr*). Non mi piaceva questa volontà, peraltro legittima, di non ripresentarsi ad una tornata elettorale, e non avevo avanzato dubbi di tipo politico, che esistono e lo sappiamo, ma avevo contestato la giustificazione dettata da “presunte” motivazioni di conciliazione tra impegno politico e lavoro di cura. Malignamente, forse, non ho mai creduto, infatti, che fosse davvero sincero il desiderio di Cofferati di rinunciare alla vita politica con una carica prestigiosa per amore del suo secondo figlio di pochi anni e residente con la madre a Genova. Per di più mi sembrava un messaggio negativo per le donne, quasi ci avesse voluto suggerire che avendo figli, ma anche come molte di noi genitori, suoceri anziani come capita, era meglio starsene buone a casa. Ma lui è stato irremovibile nella sua decisione: il figlioletto, la famiglia vengono prima di tutto!

Prima di cosa? Viste le sue attuali decisioni di candidarsi al Parlamento Europeo, devo pensare che vengono solo prima di una candidatura “scomoda” non scontata come il rinnovo del Consiglio Comunale di Bologna. O improvvisamente suo figlio è cresciuto e non ha più bisogno di lui?

O adesso il futuro parlamentare Europeo ci spiegherà che Bruxelles e Strasburgo sono più comodi di Bologna? E ancora, che l’impegno del parlamento Europeo è più “leggero” che l’impegno di Sindaco? Sicuramente ci spiegherà entrambe le cose.

Sarebbe invece auspicabile che ci spiegasse in maniera corretta e precisa le motivazioni reali della prima e della seconda scelta. E dovrebbe, possibilmente, spiegarlo a noi elettrici, a tutte quelle che giornalmente, senza accedere a incarichi prestigiosi, e anche ben remunerati, corrono da un impegno all’altro per quadrare vita, lavoro e figli.

Forse dovrebbe spiegarlo alle assistenti di volo della nuova CAI (ex Alitalia) cui l’azienda non concede l’esonero volontario dal lavoro notturno per poter rimanere con i loro bambini con meno di 3 anni, o a quelle uniche affidatarie con bambini con meno di 12 anni o a quelle che hanno a carico bambini o adulti con handicap. In uno dei suoi tanti voli per raggiungere la sede del parlamento Europeo dovrebbe trovare il modo di spiegarlo alle assistenti di volo che lo accompagneranno nel viaggio aereo, e possibilmente presentare anche a loro, come a tutte le elettrici, tutte le misure che intenderà intraprendere per garantire anche alle donne la possibilità di lavorare, impegnarsi in politica e poter svolgere il loro ruolo di cura.

Vista la sensibilità così fortemente esternata è il minimo che ci dobbiamo aspettare da lui: a cominciare dalla prossima campagna elettorale.



(4 maggio 2009)



*per leggere la prima puntata, clicca sul collegamento qui sotto

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