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CLES ed ANLAIDS in piazza a Lamezia Terme.

CLES ed ANLAIDS in piazza a Lamezia Terme.

Il Centro Lametino di Educazione Sociale (C.L.E.S.) collabora con l’ANLAIDS per la realizzazione di una importante campagna di informazione e prevenzione a Lamezia Terme, ricordando il legame inestricabile tra violenza contro le donne e l’HIV in quant

Venerdi, 29/03/2013 - Anche a Lamezia riparte l’iniziativa Bonsai Aid Aids 2013 che da oltre 20 anni sostiene Anlaids Onlus (Associazione Nazionale per la Lotta all’AIDS). Il 29 e 30 marzo 2013 verrà distribuito a Lamezia ed in circa 3000 postazioni in tutta Italia, il bonsai, simbolo di Anlaids e della lotta intrapresa per sconfiggere l’Aids. Anlaids è la prima e la più grande associazione nata in Italia per fermare la diffusione dell’infezione da Hiv; fondata nel 1985 da un gruppo di medici, ricercatori, giornalisti, attivisti e volontari mossi dalla necessità di “fare rete”.

Oggi, come allora, l’obiettivo di Anlaids, condiviso con la comunità internazionale, è: zero nuove infezioni da Hiv, zero morti per Aids, zero discriminazioni.

Bonsai Aids nasce nel 1993 con lo scopo di sensibilizzare tutta la popolazione ai temi della prevenzione dell’infezione da Hiv e della ricerca sull’Aids. Nel fine settimana di Pasqua, in tantissime piazze, ospedali, centri commerciali e altri luoghi in tutta Italia si allestiscono banchetti dove i volontari Anlaids, ma anche di molte altre associazioni che collaborano, distribuiscono materiale informativo e offrono a chi sostiene Anlaids con una donazione una pianta di Bonsai. Questo piccolo albero vivo è diventato il simbolo della lotta all’Aids: curarlo è un modo per ricordarsi che per fermare l’Hiv serve un impegno quotidiano, come quotidiane sono le cure di cui hanno bisogno le persone che vivono con l’Hiv. Bonsai Aid Aids ha ottenuto in molte edizioni ed anche in questa per il 2013, l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, oltre al patrocinio della Fondazione Pubblicità Progresso ed al sostegno del Segretariato Sociale Rai e Mediafriends.

I fondi raccolti con Bonsai Aid Aids vengono impiegati per gli scopi statutari di Anlaids: borse di studio per giovani medici laureati e ricercatori, campagne informative nelle scuole, realizzazione e distribuzione di materiale informativo appositamente creato nei luoghi di aggregazione giovanile, tra la popolazione straniera, nelle carceri e nelle caserme, acquisto di apparecchiature medico-scientifiche per centri ospedalieri e universitari, sostegno di case alloggio per persone sieropositive e malate di Aids, l’aiuto a centri medici in Paesi stranieri a risorse limitate particolarmente colpiti dall’Aids.

Il Centro Lametino di Educazione Sociale (C.L.E.S.) collabora con l’ANLAIDS per la realizzazione di tale importante campagna di informazione e prevenzione e sarà con un gazebo sul Corso G.Nicotera di Lamezia Terme nelle due giornate dedicate a livello nazionale, con i suoi operatori volontari. Ricordiamo che il CLES è attivo sul territorio lametino dal 1980 ed è iscritto regolarmente nel Registro del Volontariato della Regione Calabria ed in quello della Provincia di Catanzaro; da 33 anni con i suoi volontari è impegnato nelle attività consultoriali in materia di prevenzione,trattamento e cura delle problematiche sociali,sanitarie e psicologiche del singolo,coppia e famiglia, fornendo consulenza psicologica e sociale al singolo uomo, alla singola donna, ai bambini ed alle famiglie. Da anni è inoltre impegnato nel trattamento e cura delle donne e dei bambini vittime di abusi e maltrattamenti, realizzando attività di prevenzione e informazione su tali importanti fenomeni sociali.

Il CLES è partner del Centro Antiviolenza DEMETRA per donne in difficoltà, con l'obiettivo principale di offrire attraverso una serie di interventi e di azioni, risposte adeguate alle donne che subiscono violenza.

Ricordiamo il legame inestricabile tra violenza contro le donne e l’HIV e se, come è vero, nel mondo femminile si muore più di violenza che di cancro e incidenti stradali è altrettanto vero che c’è un legame fortissimo tra violenza contro le donne e infezione da HIV, in quanto la prima è allo stesso tempo causa e conseguenza dell’HIV. L’infezione da HIV nel mondo colpisce più le donne che gli uomini e i fattori responsabili di questa sproporzione sono la violenza e l’abuso sessuale ma anche le disparità tra sessi, la violenza psicologica e le limitate possibilità di “autoprotezione” delle donne: l’uso del condom è legato a una decisione dell’uomo o comunque a una negoziazione con il partner, nella quale la donna spesso è obbligata a cedere, mentre il preservativo femminile è costoso, non molto conosciuto e scarsamente promosso. In Italia, le stime più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità indicano che circa l’80 per cento delle donne con una nuova infezione da HIV ha contratto il virus con rapporti sessuali non protetti dal preservativo. Molte di loro (circa il 20%) sono state contagiate da un partner che sapeva di essere HIV positivo. Anche questa è violenza. Tutte le forme di violenza favoriscono l’infezione da HIV, e non solo per trasmissione diretta del virus. Infatti il sesso forzato può produrre abrasioni e tagli, che facilitano la penetrazione del virus, anche durante rapporti sessuali successivi. Pregiudizi e tradizioni aberranti, purtroppo più diffusi di quanto si creda, minacciano ulteriormente la vita delle giovani donne, che sono più esposte al rischio di abusi e violenze da parte di uomini più grandi: in alcune aree del mondo è diffusa tra gli uomini la credenza che i rapporti sessuali con giovani vergini possano addirittura curare l’infezione da HIV. Contrastare la violenza contro le donne significa difendere il più violato dei diritti umani ma anche agire con energia contro la diffusione dell’HIV. È importante che di questi temi si parli molto, che se ne parli nelle scuole, dove adolescenti dei due sessi si incontrano, condividono una parte della loro vita e formano la loro educazione e la loro cultura. ma se ne deve parlare senza falsi pudori, in primo luogo sottolineando che la maggioranza delle violenze contro le donne avviene silenziosamente, nell’ambito delle mura domestiche e, in secondo luogo, fornendo alle ragazze tutte le informazioni e gli strumenti per la loro protezione, iniziare fin dall’adolescenza a mettere in discussione la cultura maschilista e discriminatoria che è alla base della violenza sessuale. Qualsiasi campagna educativa contro l’HIV non può prescindere da questi aspetti, troppo spesso ignorati. Questi sono alcuni dei motivi per cui il CLES aderisce all’iniziativa ANLAIDS ed è in piazza a Lamezia Terme il 29 e 30 marzo 2013 per parlare con le donne e gli uomini della città di prevenzione e lotta alla violenza sulle donne.

Anna Fazzari

Presidente C.L.E.S.

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