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Claudio Barberi disegni 1972 - 73

Claudio Barberi disegni 1972 - 73

Claudio Barberi disegni 1972 - 73: sabato 14 maggio 2016 al Museo Mini - Mu di Trieste inaugurazione mostra e presentazione del volume

Sabato, 14/05/2016 - Sabato 14 maggio alle 18 al Museo Mini - Mu di Trieste (Parco di S. Giovanni - via Weiss 15) Marianna Accerboni e Maurizio Fanni presenteranno la mostra e il volume Claudio Barberi disegni 1972 - 73 (pgg. 104, edizione speciale di Juliet Editrice). Parteciperà l’artista.

Il libro, con testi di Roberto Vitale, Accerboni, Massimiliano Spanu e Barberi, propone più di un centinaio di disegni e fumetti inediti, realizzati dall’autore intorno ai vent’anni. Freschezza e talento caratterizzano le chine, le tecniche miste, i pastelli, i disegni a penna, le cere, interpretando brillantemente, da promettente allievo dell’Istituto d’arte Nordio gli anni Settanta, vissuti sul filo dell’ironia e dell’acuta osservazione del reale e della verità. Fino al 20 maggio (orario: 16 · 20 e al mattino su prenotazione/ info 333 2611573 · www. mini - mu.it · info@mini - mu.it · www.juliet artmagazine.com).



A diciannove anni Claudio Barberi, autodidatta ma certamente più maturo rispetto alla sua età, sperimenta la propria capacità di espressione grafica attraverso vari media. Ognuno di questi rappresenta una scoperta preziosa e, spesso, la sintesi di più mezzi consente un chiaroscuro quasi pittorico, che spesso addolcisce sensibilmente il segno grafico.

Cosa voleva suggerirci questo giovane artista dall’aspetto sportivo ed essenziale? Con ironia e, qua e là, con qualche accenno graffiante, sembra stia a osservare, interpretandole, tutte le molteplici impressioni che l’universo circostante gli suggerisce, capace di librarsi in diverse evoluzioni del pensiero attraverso una forte propensione al concetto di libertà. Racconto, scherzo o divertissement? Di tutto un po’suggestioni, stili, spunti diversi affollano il suo block notes: un tenero quotidiano, con il gattone ammalato nel morbido lettuccio decorato da cuoricini, lascia il passo in “Così fine” alla visualizzazione di considerazioni socio-politiche molto efficaci e anche in un certo senso profonde, come talvolta quelle dedicate alle tematiche più aspre della vita.

Notevole e variegata appare in diversi sketch la capacità di rappresentazione scenica e d’impostazione sintetica dei gesti e degli atteggiamenti. Così accade per esempio nella sagace ed efficace ambientazione teatrale intitolata “C’è chi pensa a farci divertire” e nell’originale visualizzazione del rapporto fra “Confinanti”, forse allusiva o ispirata al contesto storico-politico della Trieste degli anni Settanta: una scenetta declinata attraverso un istintivo e dinamico equilibrio armonico delle parti, in cui il doppio segno che incornicia le silhouette dei protagonisti precisa senza appesantire.

Altrettanto brillante e coinvolgente, il disegno a colori “Alla vetrina”, che ritrae un giovane negoziante dall’aria furbetta e vivace nell’atto di mostrare i propri prodotti. Incontriamo poi altre intuizioni compositive: sceniche e grafiche, originali e decise, in “Società” e “Incendio”, e ancora ironiche in “Libertà di parola”, in cui ritorna, tradotto in un linguaggio da cartone animato, un tema piuttosto scottante, nei confronti del quale l’autore appare molto sensibile, forse sull’onda di quegli anni in tal senso ruggenti.

Il dinamismo del volo in “Uccelli” e la prospettiva a volo d’uccello in “Colori sui tetti”, che coglie in modo surreale il gatto pittore sui tetti di una città, attraggono e talvolta sorprendono per la capacità creativa e, in fondo, colpiscono per la maturità di questo giovane autore, che in seguito abbandonerà il percorso amatoriale e le potenzialità offerte dal proprio talento artistico per dedicarsi professionalmente al mondo dell'arte nel Ministero dei Beni Culturali.

Certamente il mondo dell’illustrazione aveva in tal modo perduto, ma ora forse riacquisterà, un talento notevole: ce lo confermano alcune argute scenette di genere come “Altri eroi”, “Simbiosi”, “Il faro”, talvolta autobiografiche. In quei fogli Barberi, allora alla ricerca di un’espressione stilistica personale, sperimentava molteplici strade: sbocciava così quel fiore incantato che fa di un disegnatore, un autentico artista. Icastici e interessanti sono per esempio la scenetta intitolata “Apollo”, con una suora che - forse - vorrebbe uscire dal coro e l’erotismo sottaciuto di “In barca”, che scivola nella dolcezza di “Lei dorme”. In tal senso Barberi si palesa più volte un analista in nuce dei costumi e dei sentimenti che, anche quando gioca con la penna in una scenetta di genere come “Il Signore è servito!”, appare sapido e perfettamente convincente. O decisamente originale e incline al nonsense come in “Ombelico”, quasi un virtuoso del segno invece nel descrivere l’“Agguato” e “La scalata” o i diversi stati d’animo, tra i quali “Diffidenza”, “Delusione” e “Timidezza”, che albergano nella mente umana e ne condizionano l’espressività.

Perché un uomo giunto alla maturità, che nell’allure che lo circonda rassomiglia ai suoi personaggi freschi e un po’ nervosi, decide ad un certo punto di tirar fuori dal cassetto i sogni più nascosti e forse più reali?

Nostalgia o voglia di rimettersi in gioco? Propendiamo e auspichiamo vivamente la seconda ipotesi.



Claudio Barberi (Trieste, 1953) si appassiona al disegno e alla grafica fin dai primi anni giovanili, cioè dall’età dei fumetti. Entrato nel 1978 nel Ministero dei beni culturali, vi ha organizzato numerosi convegni e mostre di pittura e di fotografia. Attualmente è storico dell'arte presso il Polo museale del Friuli Venezia Giulia. È autore di saggi critici nel campo

della miniatura medievale, con sortite sull'arte d'età moderna e contemporanea, pubblicati sul Bollettino d'arte del Ministero.



DOVE: Museo Mini - Mu - Parco di S. Giovanni - via Weiss 15 - 34128 Trieste

QUANDO: 14 · 20 maggio 2016

ORARIO: feriali e festivi 16 · 20/ al mattino su prenotazione

A CURA DI: Marianna Accerboni e Maurizio Fanni

CATALOGO: si

INFO: 335 6750946

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