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Cittadini o consumatori?<br>

Cittadini o consumatori?

/ 2 - L’impostazione aritmetica della Ministra Gelmini che fa “parti uguali tra diversi” punta ad una falsa meritocrazia basata sul censo

Angelucci Nadia Martedi, 08/09/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2009

Dopo i tagli alle risorse, l’aumento dei ragazzi bocciati, migliaia di professori di ruolo e precari senza cattedra, dati internazionali che continuano a far retrocedere la scuola italiana, annunci di riforma dell’Università, si trasforma in notizia anche un fatto naturale come l’inizio dell’anno scolastico. Mentre il progetto politico-culturale di questo governo si fa sempre più chiaro – svuotare progressivamente lo Stato delle sue prerogative delegando l’educazione dei giovani a lobbies private che avranno interesse a formare consumatori più che cittadini – migliaia di famiglie si chiedono cosa aspettarsi per i propri figli che nella migliore delle ipotesi troveranno cambiamenti nell’organico dei propri docenti e migliaia di docenti ancora non sanno se troveranno un posto di lavoro.

Si resta poi interdetti davanti all’entusiasmo con cui il Ministero della Pubblica Istruzione ha annunciato un aumento delle bocciature; un po’ come se un ospedale annunciasse un aumento delle morti o un’impresa una riduzione della produzione (tanto per fare un esempio che la Ministra è forse più in grado di comprendere). C’è molta cattiva fede in questi proclami; si fa credere che la disciplina e il rigore possano rimediare come una bacchetta magica alle mancanze dello stato e della società verso le giovani generazioni con la conseguenza che si otterrà, attraverso il timore, quello che si sarebbe dovuto ottenere con l’interiorizzazione del rispetto della norme per la convivenza civile e si spingeranno ancora più ai margini i più deboli. Non credo che ciò interessi molto a chi ci governa giacché appare chiaro che la selezione a cui si aspira è quella basata sul censo: la scuola pubblica non funzionerà più e chi potrà si rivolgerà ad istituzioni private (per le quali tra l’altro si prevede un incremento del finanziamento pubblico), per gli altri rimarrà, come strumento di formazione, la televisione. Il cerchio si chiude: cittadini versus consumatori.

Ma vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo nel mondo della scuola e cosa ci aspetta.



I BOCCIATI

Circa 15 mila gli studenti bocciati all'esame di maturità: 3 mila in più rispetto all'anno passato. Il numero più alto di respinti è negli istituti professionali, con il 23%; seguono poi gli istituti tecnici con il 16,3% e i licei artistici con il 16%. I più ‘bravi’ sono i ragazzi del liceo classico seguiti da quelli del liceo scientifico e linguistico: a non essere ammessi rispettivamente il 4,8%, il 6,6% e il 5,1%.

Il record negativo si registra alle medie inferiori in cui ci sarebbero stati 12 mila respinti in più.

La situazione è stata aggravata dall’ormai famoso voto in condotta infatti oltre 9.500 i ragazzi non sono stati ammessi all’anno successivo a causa del loro comportamento: 6.500 alle scuole superiori e 3 mila alle medie. 30 mila gli studenti in più che hanno avuto almeno una insufficienza e quindi devono recuperare il debito a settembre.



I TAGLI

Oltre 2.000 i maestri di ruolo della scuola primaria che non troveranno posto nelle scuole della loro provincia e quindi sono dichiarati soprannumerari. Questi i risultati del riepilogo dell'organico della scuola primaria. Secondo la FLC/CGIL questa situazione di esubero si aggiungerà alla riduzione dei posti dovuta al’introduzione del maestro unico determinando il licenziamento, solo per i docenti della scuola primaria, di almeno 4.000 lavoratori precari.

Alle superiori ci sono 3.643 docenti in esubero e oltre 6.000 precari licenziati. Dal riepilogo dell'organico della scuola secondaria di secondo grado risultano soprannumerari oltre 3600 professori di ruolo.

Il sindacato denuncia inoltre che, in molti casi, per rientrare nei tagli imposti, sono state costituite cattedre in organico di diritto illegittimamente a più di 18 ore in aperta violazione del Ccnl.

Per quanto riguarda il personale ATA (amministrativo, tecnico ed ausiliario) una circolare del MIUR del 17 giugno ribadisce che “le dotazioni organiche del personale devono essere ridotte nella misura del 17% rispetto all’organico 2007/2008, ferma restando l’ulteriore riduzione di 1000 posti per anno, fino al 2010/2011, secondo quanto previsto dalla legge finanziaria 244/2007”.



LA RIFORMA DEGLI ATENEI


Presentata a Roma nel mese di luglio prevede norme organizzative e didattiche con alla base l'adozione di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. Ecco i punti qualificanti.

MANDATO MASSIMO DI 8 ANNI PER I RETTORI – È previsto un limite massimo complessivo di 8 anni per il loro mandato che includerà anche quelli già trascorsi prima della riforma.

DISTINZIONE NETTA DI FUNZIONI TRA SENATO ACCADEMICO E CDA - Il Senato, il cui numero di membri sarà ridotto a 35 contro i 50 di oggi, avanzerà proposte di carattere scientifico e il Cda, ridotto anch’esso ad 11 membri invece dei 30 odierni, avrà la responsabilità delle spese, delle assunzioni e delle spese di gestione anche delle sedi distaccate.

Il Cda avrà il 40% di membri esterni e sarà rafforzata la rappresentanza studentesca in entrambe le istituzioni. Un direttore generale con funzioni di manager prenderà il posto dell'attuale direttore amministrativo. Il nucleo di valutazione dell'ateneo sarà a maggioranza esterna.

SCATTI DI STIPENDIO SOLO A PROF MIGLIORI – La partecipazione dei docenti ai concorsi per le varie fasce sarà sottoposta alla valutazione di una commissione nazionale (con membri italiani e stranieri) che valuterà le capacità e il curriculum sulla base di parametri predefiniti. L’assunzione del docente da parte dell’ateneo sarà possibile solo in seguito al nulla osta della commissione. Previsti incentivi economici al trasferimento per i docenti, con procedure semplificate per i docenti di università straniere che vogliono partecipare alle selezioni in Italia. I professori a tempo pieno dovranno lavorare 1.500 ore annue, di cui almeno 350 per docenza e servizio agli studenti. Scatti stipendiali saranno erogati solo ai docenti migliori; in caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.

FUSIONI TRA ATENEI PER ABBATTERE COSTI - Sarà possibile fondere o aggregare università vicine evitare duplicazioni e abbattere i costi.

TAGLI AI SETTORI DISCIPLINARI - I settori scientifico-disciplinari passeranno dagli attuali 370 a circa la metà (con una consistenza minima di 50 ordinari per settore).



(8 settembre 2009)

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