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Cittadinanza femminile plurale. Gli archivi dell'UDI per una storia del welfare in Emilia Romagna

Cittadinanza femminile plurale. Gli archivi dell'UDI per una storia del welfare in Emilia Romagna

Lunedì 21 ottobre alle 15 presso la Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, Strada Maggiore 51, Bologna

Sabato, 12/10/2013 - Cittadinanza femminile plurale

Gli archivi UDI per una storia del welfare in Emilia-Romagna




Lunedì 21 ottobre, dalle ore 15.00 alle 18.30

Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna, Sala di Enea

Strada Maggiore, 51 - Bologna



La X° edizione del Festival della Storia - Bologna, 19-26 ottobre 2013 - ospita “Cittadinanza femminile plurale, gli archivi UDI per una storia del welfare in Emilia-Romagna”, un seminario promosso dalla rete regionale degli archivi storici dell’UDI (Unione Donne in Italia), in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna (Assessorato alla Cultura), la Soprintendenza Archivistica per l’Emilia Romagna (SAER) e l’ Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (IBACN), che si terrà il prossimo 21 ottobre presso la Sala di Enea della Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna.



Intervengono:

Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna;

Micaela Gavioli, Rete Archivi UDI Emilia-Romagna;

Eloisa Betti, Università degli Studi di Bologna-Archivio UDI Bologna;

Elisa Giovannetti, Archivio UDI Bologna e Forlì;

Vittorina Maestroni, Centro Documentazione Donna di Modena;

Linda Giuva, Università “La Sapienza”;

Maria Lucia Xerri, Soprintendenza Archivistica per la Regione Emilia-Romagna;

Mirella Maria Plazzi, IBACN Emilia-Romagna.



Il seminario conclude il progetto “Welfare in Emilia-Romagna: una storia di donne.

Gli archivi dell’UDI raccontano”, finanziato col contributo della Regione Emilia-Romagna, e si propone d’illustrare l’esito di oltre un anno di approfondimento e di ricerca su uno dei complessi documentali più importanti della storia delle donne in regione.

L’Emilia-Romagna si è storicamente caratterizzata per un sistema di welfare di eccellenza, grazie alla sua cultura civica e all’assunzione della realizzazione di una piena cittadinanza come obiettivo costante e condiviso dalle Istituzioni, dalla società civile e le sue forme organizzate.

L’UDI, Associazione femminile nata nel 1945, è stata uno dei soggetti protagonisti nella realizzazione di questo sistema, attraverso l’elaborazione di un pensiero e di una visione tesi ad affermare una nuova concezione della relazione fra lavoro produttivo e funzione riproduttiva delle donne e delle donne come soggetti di nuovi diritti fra cui quello fondamentale all’autodeterminazione. Fin dal primo dopoguerra l’UDI si impegna attivamente per l’apertura di asili nido, scuole materne e doposcuola, sia per consentire alle madri di lavorare fuori casa sia per realizzare un preciso progetto per l’educazione delle nuove generazioni. Il trentennio che va dagli anni ’50 a tutti gli anni ’70 si connota per l’intensità di azioni ed iniziative che, grazie alle sinergie fra le istanze del movimento delle donne e le elette nelle Istituzioni locali e in Parlamento, produrranno importanti e fondamentali avanzamenti nell’accesso al lavoro, nei trattamenti retributivi e previdenziali, nella regolamentazione del lavoro a domicilio, nella costruzione di una fitta rete di servizi per l’infanzia. La conquista dei consultori a supporto della salute riproduttiva e nuovi diritti civili come il divorzio, il nuovo diritto di famiglia e il diritto di decidere sull’interruzione volontaria della gravidanza, inoltre, hanno riconosciuto le donne come soggetti. Gli archivi dell’UDI conservano un patrimonio documentale che testimonia questo lungo percorso e consente di ricostruire e collocare storicamente il ruolo ricoperto dalle donne nel miglioramento della qualità della vita per tutti.



In un momento, come quello attuale, in cui il welfare accusa un sensibile ridimensionamento e le donne tornano ad essere sempre più il punto sofferente di caduta di un sistema in crescente difficoltà, ripartire dall’indagine storica per proporre una riflessione sui temi dello Stato sociale e del lavoro è un’azione di recupero della memoria di una cultura e di un’identità comuni utili a progettare un futuro che ne salvaguardi i principi fondamentali nella ricerca di soluzioni ai problemi contemporanei.



Per informazioni: Virna Gioiellieri, cell… 3319055676.. e-mail: gioiellieri@libero.it



Programma

www.noidonne.org/files/allegati/UDI_ARCHIVI_BOLOGNA.pdf

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