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Cisternino / La “Svolta” prosegue la sua marcia - di Maria Alessandra Soleti

Cisternino / La “Svolta” prosegue la sua marcia - di Maria Alessandra Soleti

Continuano le proiezioni di 'La svolta. Donne contro l'ILVA' e i dibattiti a sostegno degli operai in lotta

Domenica, 22/12/2013 - Ora una irrefrenabile risata giunge a bruciare come un diserbante gli ultimi germogli di speranza.

Chi tanto dice di aver combattuto per la difesa della vita e della salute rassicura di “non essersi defilato”, ma non lo fa con i lavoratori, dall’altro capo del telefono c’è uno dei principali artefici di quella ragnatela, fatta di corruzione e di affari illeciti. Il tono di asservimento non lascia spazio alle interpretazioni…



La tanto attesa “primavera vendoliana” sembra lasciare sul campo solo “fiori appassiti”, una distesa di nomi fra gli ultimi indagati che mostra quanto la piovra ILVA abbia esteso i suoi tentacoli, in ogni anfratto del Mar Piccolo, deliberatamente contaminato e avvelenato dai potenti fumi del mostro, passivamente respirati dall’intera popolazione civile.

Nello stesso giorno in un cui altri 54 indagati si aggiungono alla già consistente lista dei complici del sistema Ilva di Riva, undici operai sono intossicati da quelle esalazioni mortali e vanno ad aggiungersi ad un’altra lista, quella delle vittime mietute dalla stesso ingranaggio: ennesimo incidente a riprova della mancanza di sicurezza… sempre che si abbia ancora bisogno di prove per denunciare le condizioni di lavoro dell’acciaieria tarantina.

Quanti e quanto ancora?

Giungere a promulgare una legge per abbassare le emissioni e poi corrompere per violarla?

Farsi paladino della salute degli operai e continuare a definire l’Ilva di Riva una realtà produttiva irrinunciabile?

Come giudicare l’immobilità di chi ha favorito il perpetrarsi del meccanismo malato?

Cosa impedisce ancora di intervenire con un esproprio dell’azienda?

Quanto ancora si dovranno udire le testimonianze di chi assiste al disastro? Di chi sacrifica la propria esistenza per un’occupazione?

Nessuna risata in sala alle precedenti proiezioni quando nel corso del documentario si assiste alla conferenza stampa che tanto ha divertito il governatore della Regione Puglia: sui visi degli spettatori si sono colti ben altri sentimenti. Sdegno, amarezza, rabbia dinnanzi a quelle immagini, ora accresciuti dalle ultime avvilenti vicende giudiziarie.



Ascoltare le esperienze di chi subisce le conseguenze di quel sistema non è però che il primo passo di una lotta, che in vista di una possibile “svolta” non può e non deve smettere di militare, di denunciare e di sostenere chi si batte in prima linea.

L’esultanza per il risultato dell’Unione Sindacale di Base – secondo sindacato fra gli operai alle elezioni del 29 novembre scorso per il rinnovo delle rappresentanze sindacali aziendali RSU con un’affluenza al voto di oltre il 90% - è un segnale forte, una richiesta di arresto delle “contaminazioni” politiche, sindacali, ambientali. Un rinnovamento che proviene direttamente dalla base, dai lavoratori e da chi si batte da anni contro “i venditori di fumo”, sotto qualsiasi sigla si presentino.



Una “svolta” contro ogni forma di concussione e di corruzione; contro ogni complice immobilismo; a sostegno degli operai che hanno perso il lavoro per essersi opposti; a sostegno di chi resiste alla prosecuzione di quel velenoso ingranaggio!



Con questo intento proseguono in Puglia le proiezioni del documentario “La Svolta. Donne contro l’Ilva”, un’iniziativa itinerante fortemente voluta dal collettivo “Guevara” di Cisternino, realizzata col sostegno della regista Valentina D’Amico e la partecipazione di alcuni operai in lotta (primo fra tutti Marco Zanframundo delegato del sindacato di base USB, licenziato a seguito delle sue denunce sulla sicurezza).

Dopo aver fatto tappa a Lecce e ad Erchie, dove sono intervenuti Marco Zanframundo e gli operai della ditta Emmerre, la marcia prosegue con un’altra proiezione-dibattito nei locali della scuola statale “Giannettino” - via XXIV Maggio - nel Comune di Cisternino in provincia di Brindisi.

In questa occasione sarà proiettato il documentario, seguito dalla presentazione del libro di Daniele Di Maglie, cantautore e autore del saggio L’ALTOFORNO. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto.

La serata si concluderà con il concerto di Daniele di Maglie e degli Iron Hands - Dire Straits Tribute Band.

Come nelle precedenti iniziative l’incasso delle sottoscrizioni sarà interamente devoluto agli operai in lotta.



Probabilmente non sarà l’ultima tappa di questa marcia, iniziata da alcuni mesi, che continueremo a seguire non solo in ascolto dei protagonisti, ma anche attraverso l’attività del Collettivo, del sindacato e di chi si oppone a quel sistema blindato da mura fatte di materiale velenoso, costruite su fondamenta corrotte, assemblate da mani conniventi...

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