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CIR/ La strage nel Mediterraneo del 10 settembre 2014: 500 vittime

CIR/ La strage nel Mediterraneo del 10 settembre 2014: 500 vittime

Il CIR (Centro italiano rifugiati) sta comunicando che sono state circa 500 le vittime nel naufragio del 10 settembre.

Domenica, 21/09/2014 - Il CENTRO ITALIANO RIFUGIATI mi ha mandato questo comunicato



LA STRAGE NEL MEDITERRANEO DEL 10 SETTEMBRE – CIRCA 500 VITTIME



Alcune informazioni ottenute dal CIR. La più grande tragedia di profughi che si sia mai consumata nel Mediterraneo è rimasta per molti giorni sconosciuta e ancora adesso riceve un’attenzione mediatica piuttosto limitata.



 

Il fatto

Il 10 Settembre in un naufragio di un barcone diretto in Grecia a 150 miglia dalla costa egiziana, circa 500 persone perdono la vita.

I superstiti

Risulta che 6 superstiti siano stati portati con un elicottero maltese a Creta. Si tratta di 4 uomini palestinesi, una giovane donna siriana di 17 anni e una bambina di 2 anni di cui non si conosce la nazionalità e che presumibilmente ha perso entrambi i genitori nell’incidente. La bambina si trova in un ospedale a Heraklion. Gli altri superstiti saranno portati ad Atene. Sembra che altri 2 superstiti siano a Malta e altri 3 in Sicilia, il che porterebbe il numero totale di superstiti a 11 persone, su un totale di 500 persone presenti sulla barca. Tale stima deriva dal fatto che al momento dell’imbarco i trafficanti avrebbero fatto salire i migranti a gruppi di 20 per rendere più facile la conta del numero totale di persone a bordo, da quel che raccontano i superstiti.

Il viaggio

Erano partiti dalla costa egiziana di Mietta sabato 6 Settembre su una barca relativamente piccola diretta in Grecia. C’erano molti palestinesi fuggiti da Gaza, diversi siriani e persone di altre nazionalità. Soprattutto tra i palestinesi e i siriani c’erano molte famiglie con bambini. Per il viaggio ciascun adulto avrebbe pagato circa 2.000 euro; mentre per i bambini non si sarebbe chiesto alcun pagamento. Durante 4 giorni di navigazione i trafficanti avrebbero costretto le persone a cambiare barca 4 volte. Risulta che l’ultima barca su cui è avvenuto il naufragio fosse lunga 20 metri e larga 6. Mercoledì 10 settembre è arrivata una nave di trafficanti che, in una dinamica ancora non chiara, ha deliberatamente speronato la barca dei rifugiati causando il naufragio. Perché questo omicidio di massa? La prima ipotesi è che i trafficanti volessero costringere i profughi a trasbordare un’altra volta per continuare il viaggio su un’imbarcazione ancora più piccola, cosa che avrebbe causato proteste e rivolte. L’altra ipotesi è che si trattasse di trafficanti di un gruppo rivale. Sembra comunque che gli assassini presumibilmente siano di nazionalità egiziana.

La tragedia

Nella barca c’erano pochi salvagenti. Dopo il naufragio tutti cercavano di aggrapparsi a qualche oggetto flottante. I superstiti raccontano che durante 3 interminabili giorni un numero sempre maggiore di persone abbia perso la forza e sia scomparso nelle acque. Raccontano anche di aver visto ben 3 diverse navi commerciali di passaggio e di essere stati a lor volta visti dal personale delle navi, che però non è intervenuto. Tra i profughi che lottavano nelle acque per la sopravvivenza, c’era anche una bambina di 2 anni che durante i 3 giorni e 3 notti in mare è stata accudita da tante persone, portata in braccio, passata da una persona all’altra; in tanti le avrebbero dato la poca acqua potabile di cui disponevano. Effettivamente e miracolosamente la bambina è sopravvissuta e, anche se sotto cura intensiva, sembra essere fuori pericolo.

Il salvataggio

Finalmente il 14 Settembre la nave commerciale “Pegasus” con bandiera di Panama ed equipaggio per la maggioranza composto da filippini, si è avvicinata ai superstiti e ha dato l’allarme. Sembra che da “Pegasus” 2 superstiti siano stati portati a Pozzallo e che altri siano stati trasportati fino a Creta in elicottero.

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