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Cinema - Lo straordinario viaggio di T. S. SPIVET di Jean Pierre Junet

Cinema - Lo straordinario viaggio di T. S. SPIVET di Jean Pierre Junet

Il regista di Il favoloso mondo di Amélie al cinema con Lo straordinario viaggio di T. S. SPIVET, la storia bambino prodigio di 10 anni in viaggio da solo per l’America.

Mercoledi, 13/05/2015 - Dopo Il favoloso mondo di Amélie il regista Jean Pierre Jeunet ci fa viaggiare su un treno merci, che attraversa buona parte del nord America, insieme ad un bimbo prodigio di dieci anni T.S. Spivet (Kyle Catlett), che è anche un inventore. La sua macchina sul moto perpetuo gli fa vincere il premio Baird nel prestigioso Istituto Smithsonian di Washington, dove tutti ignorano che sia un bambino di soli dieci anni. Ma dopo la telefonata, che gli annuncia il giorno in cui deve andare a ritirare il premio, per lui cambia tutto. Inizialmente T.S. è scoraggiato dall’idea di intraprendere quel viaggio che lo porterà dal suo ranch del Montana, fino, appunto, a Washington. Ma decide comunque di partire senza dire nulla ai propri genitori, attraversando l'America per ritirare il premio, almeno così apparentemente.



La famiglia del giovane è la chiave di volta dell’intero film, la cui ambientazione si affaccia su panorami mozzafiato (girati in Canada), praterie solitarie con tramonti splendidi (fantastica la fotografia di Thomas Hardmeier). La mamma è una dottoressa in morfologia degli insetti, e suo padre un burbero cowboy, la sorella quattordicenne sogna di diventare Miss America e il gemello Layton, morto a causa di un incidente nel fienile.



Ed è questa perdita, della quale si sente responsabile, che scandisce il viaggio straordinario del ragazzo, un viaggio liberatorio e consolatorio che lo porterà a parlare davanti a quegli scienziati a cui deve dare conto della sua scoperta. E sarà attraverso la “parola” che il piccolo T.S. finalmente racconterà con naturalezza del suo senso di colpa e dell’incidente, che lo farà riavvicinare alla famiglia, dalla quale era fuggito e nella quale non si era mai parlato della perdita.



Molto distanti gli “infiniti angoli retti” della metropoli, che appare triste e contorta, rispetto alle dolci valli delle praterie del Montana, una differenza netta che il regista mette fortemente in evidenza. Così come mette in evidenza la critica alla società americana per bocca della madre (l’eccellente Helena Bonham Carter) attraverso il racconto dell’incidente accaduto al figlio. Facendo intendere l’atrocità del destino del bambino che in un ranch del Montana gioca da solo con il fratello, con un fucile regalatogli dal padre. “E’ stato solo un incidente”, dice la madre, “tu non hai colpa, nessuno ha colpa”, ma chissà.

Il finale si risolve con le “verdi” valli della prateria, che diviene visione conciliante rispetto ad una società contorta e mai lineare come quella della città.



Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (Francia, 2013, fantasia) di Jean-Pierre Jeunet; con Helena Bonham Carter, Judy Davis, Robert Maillet, Callum Keith Rennie, Julian Richings

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