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Cinema e diritti delle donne

Cinema e diritti delle donne

Afghanistan - Martedì 1° luglio alla Città dell'Altra Economia: incontro con le registe Roya e Alka Sadat e proiezione del documentario "1, 2, 3?"

Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2008

NOIDONNE
mensile di politica attualità cultura fondato nel 1944

REGIONE LAZIO
Assessorato all'Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli

AFGHANISTAN: CINEMA E DIRITTI DELLE DONNE
INCONTRO CON LE REGISTE ROYA E ALKA SADAT - PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “3, 2, 1 ?”



MARTEDI’ 1° Luglio 2008 - h. 19.30

Sala Convegni “R. Biagetti”- CITTA’ dell’ALTRA ECONOMIA
L.go Dino Frisullo s.n.c. Foro Boario - Testaccio


Il progetto di solidarietà e cooperazione dal titolo “Il sogno di Roya e Alka” , ideato dalla rivista ‘noidonne’ in favore di due giovani registe afghane e del loro impegno contro la violenza alle donne, ha trovato compimento martedì 1° Luglio. La Direttora di ‘noidonne’, Tiziana Bartolini, ha consegnato alle due giovani cineaste, Roya e Alka Sadat il materiale cinematografico acquistato grazie al contributo della Regione Lazio ed alla campagna abbonamenti di ‘noidonne’, portando i saluti dell’Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli della Regione Lazio, Filiberto Zaratti.

“Ciò che mi ha colpito positivamente del progetto è stata l’attenzione dedicata sia all’informazione, sia alle figure femminili e la valorizzazione di quest’ultime attraverso lo sviluppo di un’attività di comunicazione e imprenditoriale in loco - afferma l’Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli Filiberto Zaratti -. Oggi sono sempre di più, infatti, i progetti di cooperazione e sviluppo che puntano sulle donne, le quali sono identificate come l’anello forte all’interno delle società di questi Paesi, in grado di fare da volano allo sviluppo delle società in cui vivono. Questo è stato, per esempio, l’approccio che ha utilizzato il “banchiere dei poveri” Muhammad Yunus ideatore del microcredito e che credo vada utilizzato e rafforzato. Il progetto 'Il sogno di Roya e Alka', inoltre, ha anche una valenza sotto al profilo politico poiché si pone come obiettivo quello di dotare la società afgana di strumenti propri di informazione, cosa che non può che rafforzare la nascente democrazia di questo Paese attraverso la creazione di una rete di contatti internazionali e lo sviluppo di strutture per l’informazione dal basso”.

L’incontro con le giovani registe - in Italia per l’occasione su iniziativa di ‘noidonne’ - ha avuto luogo presso la Sala Convegni della C.A.E. (ex-Mattatoio di Testaccio).
Obiettivo del progetto è quello di sostenere gli sforzi delle registe - e di un gruppo di donne a loro legate – e di potenziare i loro mezzi di produzione cinematografica, per realizzare in Afghanistan film, video e documentari contro la violenza alle donne. La possibilità di utilizzare attrezzature proprie e di alta qualità consentirà una maggiore autonomia tecnica e strumentale, per girare e promuovere prodotti visivi volti a consolidare ed esprimere al meglio la loro professionalità, realizzando materiali in grado di partecipare a festival e rassegne in tutto il mondo.
Nonostante la mancanza di mezzi e le difficoltà politiche, sociali e strutturali del loro Paese, le due cineaste dimostrano una notevole tenacia e passione che ha permesso loro di realizzare una certa produzione di video dedicati alle condizioni delle donne e dei bambini in Afghanistan. Le sorelle Roya e Alka, 25 e 21 anni, originarie di Herat, durante il regime dei Talebani hanno coltivato la loro passione per il cinema leggendo e documentandosi di nascosto.
Dopo la cerimonia di consegna, è stato proiettato il docu-film “3, 2, 1?” (per gentile concessione di AdnKronos International), cui è seguito un dibattito con le due cineaste.


Al termine del dibattito, sono stati letti alcuni versi inediti di Nadia Anjuman. Poetessa afgana e madre di una bimba di 6 mesi, Nadia è morta in Afghanistan il 4 novembre 2005 all’età di 25 anni, probabilmente suicida dopo aver subito percosse dal marito, per aver osato declamare in pubblico poesie tratte dal suo libro ‘Gul-e-dodi’ (Fiore grigio fumo). Nadia Anjuman è considerata una figura di riferimento del mondo letterario di Herat. Reading a cura dell’associazione le Mele-Grane.

(2 luglio 2008)

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