Quando nel 2011 riempivano le strade del Cile, gli studenti chiedevano un aumento delle risorse pubbliche per le università statali e la fine del sistema di indebitamento per accedere all’educazione, ancora legata all'eredità lasciata dal regime di Pinochet. La gratuità del sistema scolastico superiore era uno dei principali obiettivi rivendicati dai movimenti. Passati quattro anni ed eletto un nuovo presidente – nel 2014 Michelle Bachelet sconfigge Evelyn Matthei, la candidata sostenuta dal presidente uscente Sebastian Piñera – sono stati fatti passi avanti. Dopo l’approvazione della Camera e del Senato, Bachelet ha firmato la legge che stabilisce la gratuità del sistema educativo. A partire da marzo 2016, le università pubbliche saranno gratuite.
Sono 178mila gli universitari interessati dal provvedimento che, secondo le parole della Presidente, potrebbe rivolgersi a tutti gli studenti entro il 2020. Verso gli istituti professionali e tecnici, che non sono coinvolti nella riforma, il governo ha assicurato l’erogazione di 140mila borse di studio. Prima della riforma del governo Bachelet, solo la scuola elementare era gratuita. Gli altri gradi di istruzione ricevevano un finanziamento pari al solo 25 per cento delle risorse pubbliche, con la conseguenza della richiesta di prestiti per accedere al proseguimento degli studi. Tra i punti già toccati dalla riforma, l’eliminazione della selezione degli alunni negli istituti che ottengono finanziamenti statali. Quanto ai licei di eccellenza, i liceos emblematicos, la riforma prevede che solo il 30 per cento delle matricole possa essere selezionato, lasciando il restante 70 per cento a una scelta tramite sorteggio. Obiettivo del governo anche porre le scuole pubbliche sotto il controllo dell’autorità nazionale.
«Vinta una battaglia importante», secondo le dichiarazioni di Camila Vallejo. Eletta nel 2014 nelle liste di Gioventù Comunista, Camila è la presidente della commissione Educazione della Camera dal marzo 2015. Ancora prima era stata a capo della Fech, la Federazione degli studenti dell’Università del Cile, seconda donna eletta in 106 anni di storia. La Vallejo ha celebrato l’ottenimento del risultato con l’hashtag #Gratuidad2016, per poi dichiarare in un’intervista alla radio universitaria come la stessa gratuità sia solo il passo iniziale verso «l’istruzione che vogliamo. È solo una parte, il diritto all'educazione è molto più complesso. Si tratta di definire l'istruzione che vogliamo, qual è la missione e la visione delle istituzioni, che tipo di professionisti e tecnici vogliamo per il nostro Paese».
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