Leda Colombini - “Quello che potevamo fare, noi l’abbiamo fatto e continueremo, per quanto possibile, a fornire tutta la nostra esperienza e il nostro supporto, però adesso tocca a voi”
Venerdi, 23/12/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2012
Ciao, Leda
Leda Colombini non c’è più e il dolore, alla notizia della sua improvvisa scomparsa, è stato immediato. E forte. Percepiamo certe persone come parte del nostro spazio vitale, dell’orizzonte entro cui ci muoviamo, e non consideriamo il passare degli anni nei suoi ordinari effetti. Per uno strano meccanismo - forse di protezione - pensiamo che l’invecchiare riguardi altre persone e dimensioni. Così era per Leda, che incontravamo negli appuntamenti delle donne o quando era lei a convocarci per le iniziative a tutela dei bambini in carcere di A Roma insieme, l’associazione che lei stessa ha fondato e a cui ha dato in questi ultimi diciotto anni tutta la sua attenzione. L’impegno politico e umano di Leda è stato dedicato ai diritti delle donne in anni in cui le lotte erano dure e in cui gli scontri, anche fisici, con chi quei diritti doveva concedere richiedevano passione e determinazione. Questo tratto ha accompagnato tutta l’esistenza di Leda, radicato come era nelle sue umili origini di campagna. E con analoga sobrietà anche di recente parlava alle giovani: “Quello che potevamo fare, noi l’abbiamo fatto e continueremo, per quanto possibile, a fornire tutta la nostra esperienza e il nostro supporto, però adesso tocca a voi”. Una saggezza antica, quella di Leda, che con una nobile leggerezza ha avuto la capacità di essere parte attiva e propositiva, fino all’ultimo momento della sua vita, senza incombere e senza togliere. Una vita bella, la tua, Leda, che ha regalato bellezza anche a chi ti ha incontrata e conosciuta. Grazie da tutte noi.
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