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Chirurgia intima al femminile

Chirurgia intima al femminile

PELVI Donne per le donne - Sette chirurghe presentano a Roma il gruppo di studio per un approccio innovativo e multidisciplinare alle patologie ginecologiche, urologiche e colonproctologiche.

Ribet Elena Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2007

“La visita proctologica è un tabù” su questo concordano le sette chirurghe generali specializzate in colonproctologia, prime nel mondo ad affrontare con un approccio multidisciplinare le malattie del pavimento pelvico, cioè di quel complesso di organi compresi tra i muscoli del bacino: utero, vagina e retto. Si tratta di una novità assoluta in questo campo e ha come intento quello di far emergere una epidemia nascosta.

Il gruppo “PELVI Donne per le donne” si propone di attivare centri di chirurgia al femminile per la diagnosi e la cura delle problematiche del pavimento pelvico, aprendo la collaborazione a specialisti, uomini e donne, che si occupano di queste patologie. Obiettivo del gruppo di studio è quello di rompere il muro del pudore e dell’imbarazzo che impedisce a molte donne di parlare dei loro problemi “intimi” con il medico di famiglia o con il ginecologo. Molto spesso vengono fatte visite del compartimento anteriore e medio (per intenderci, uroginecologiche) e si trascurano eventuali alterazioni a livello posteriore (emorroidi, defecazione ostruita, incontinenza urinaria e fecale…).

In questa prima fase di lavoro, le sette chirurghe hanno fatto una revisione approfondita della letteratura, riuscendo a chiarire una serie di aspetti, dai costi di queste malattie, alla prevenzione, all’incidenza.

Queste patologie sono delle piaghe con altissimi costi sociali ed economici e con un importante impatto sulla qualità della vita. Basti considerare le spese per i lassativi, che hanno spesso effetti collaterali e non sono risolutive, e che in Italia ammontano a circa 500 milioni di euro annui. Per non parlare dell’incontinenza urinaria: in Italia si spendono 299 milioni di euro annui in pannoloni.
Si stima che ben il 12 % delle italiane soffrano di incontinenza urinaria e che solo il 3 % di queste lo dichiari, per vergogna oppure perché la si considera erroneamente un sintomo fisiologico e/o ineluttabile. Le disfunzioni del pavimento pelvico colpiscono tra le 300.000 e le 400.000 donne americane, ma 120.000 di queste donne vengono rioperate per gli stessi problemi, a dimostrazione della inadeguatezza di questo tipo di trattamento. Quanto alle emorroidi: un milione di interventi in Italia. In gravidanza, il 60 % delle donne ne soffre. Di emorroidi e stipsi soffrono 8 milioni di italiani. Il 3% delle persone affette da stipsi grave perde o cambia lavoro. Quanto alla gravidanza, i principali problemi si registrano in caso di travaglio prolungato, manovre ostetriche, episiotomia; quest’ultima, non solo non previene danni, ma a volte ne è proprio la causa. C’è anche da dire che l’alterazione del pavimento pelvico nelle primipare è del 20%. Quanto al taglio cesareo, pare che non incida né negativamente né positivamente. Incidono sul pavimento pelvico la gravidanza in sé, l’aumento del peso ponderale, il prolasso.

Il gruppo di studio PELVI, quindi, oltre a voler porre fine agli imbarazzi promuovendo le visite effettuate da donne, vuole dare impulso a colleghi e colleghe per raccogliere dati, intervenire in tempi opportuni e influire positivamente sui costi sociali e sull’incidenza di tali malattie. Soprattutto essendo previsto un incremento del 45% di queste patologie, dovuto anche all’aumento dell’età media.
Il cammino è appena cominciato. I centri finora attivati si trovano a Mantova, Ferrara, Bologna, Cassino, Roma e Bari.

“La chirurgia colonproctologica italiana si conferma all’avanguardia a livello internazionale” ha dichiarato il professor Antonio Longo, Presidente della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia “Dopo aver messo a punto e diffuso in tutto il mondo due interventi mininvasivi rapidi e poco dolorosi per la soluzione della fuoriuscita delle emorroidi e delle gravi forme di stipsi, adesso propone un approccio innovativo ai disturbi intimi delle donne, in grado di rivoluzionare il trattamento, oltre che di rilevarne per la prima volta l’effettiva diffusione”.

Il gruppo è stato presentato il 19 giugno a Roma, nell’ambito del 2° Congresso Mondiale “Coloproctology and Pelvic Diseases - 3° Congresso Nazionale SIUCP”.

PELVI Pro-women-prevention Epidemiology of Low intestinal tract disorder, Vaginal prolapse and Incontinence.
Dott.sse: ADRIANA NARDO, SIMONA ASCANELLI, ROSSANA BERTA, ANNAMARIA DI BLASIO, GABRIELLA TODDE, VALERIA GIANFREDA, ANGELA PEZZOLLA.

(20 giugno 2007)

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