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Chi ha intascato i valori delle Coop?

Chi ha intascato i valori delle Coop?

Economia a teatro - Dalla nascita nel 1848 in Piemonte della Società di Mutuo Soccorso, il racconto si espande con un’analisi del fenomeno associativo con osservazioni di costume, letture e riflessioni

Mirella Caveggia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008

È il titolo di una lezione-spettacolo, un divertente espediente escogitato da un sistema di formazione per le aziende chiamato ‘Teatro d’Impresa’, che con leggerezza e talvolta con sorridente perfidia porge il suo insegnamento vivisezionando aspetti di vita quotidiana, vicende aziendali, dinamiche relazionali. Nato in Canada, questo strumento innovativo ed efficace scavalca le conoscenze comuni e affronta diversi temi con metodi divertenti, ne allarga la cornice abituale e li espone in prospettive insolite in modo da attivare il coinvolgimento dei destinatari. Si azionano così i meccanismi emotivi di chi partecipa all’antichissimo rito collettivo del teatro. Di solito si tratta di un monologo accompagnato da musica dal vivo, che richiama la partecipazione attiva del pubblico, come nella simpatica lezione del titolo, impartita con garbo e sapienza nel Teatro Ragazzi e giovani di Torino da Paolo Vergnani, psicologo e docente di Comunicazione di massa presso l’Università di Ferrara. Lo ha affiancato nell’operazione Lorenza Magnetto, che cura ‘Teatri d’Impresa’ per enti e aziende; le musiche erano affidate ai Mooksa e a Laura Curino la regia.
Nello spettacolo in questione, arricchito con filmati e fotografie, il tema centrale sono i valori cooperativi raccontati nei loro diversi passaggi. Si parte dalla nascita nel 1848 in Piemonte della prima cooperativa italiana, la Società di Mutuo Soccorso ed Istruzione degli Operai di Pinerolo; poi il racconto si espande con un’analisi del fenomeno associativo attraverso osservazioni di costume, letture e riflessioni, fino alla conclusione finale che prova che la cooperazione non è “un’attività naturale, ma implica uno sforzo costante ed è una espressone essenziale di civiltà”.
In questo intrattenimento condotto con sorprendente capacità di esposizione (il tema non è dei più ameni) il discorso, dissacrante e per certi versi provocatorio, esclude ogni connotato celebrativo e riconosce i punti deboli della realtà delle cooperative, sconosciuta alla maggior parte della popolazione. Se da un lato coglie le contraddizioni, dall’altro mette anche in luce i tratti di unicità e gli aspetti peculiari, i riferimenti sociali e psicologici legati a giudizi e a pregiudizi diffusi intorno a questa forma particolare di impresa.
Quello composto per Torino ha inserito la storia di due cooperative locali, la CSA e la Trassati, intrecciandola con eventi della città dal 1968 ad oggi. Il tour toccherà Roma (teatro Eliseo il 18 marzo); seguiranno Bari, Catania, Imola, Terni, Trieste, Venezia e Bologna (in replica). In ogni città la realtà esaminata sarà quella locale, in modo da rendere viva e immediatamente percettibile questa bella lezione fatta di immagini, parole e musica che, scavalcate le cattedre, si diffonde dai palcoscenici e con il concorso dell’intelligenza e del cuore di Laura Curino, si è rivelata un’operazione precisa, obiettiva e salutare in un momento in cui i mulinelli mediatici hanno offuscato l’immagine delle cooperative.


(12 marzo 2008)

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