Domenica, 12/01/2014 - Credo che sia arrivato il momento di mobilitarsi in vari modi per ottenere che passi una buona legge e non un nuovo sopruso sulle donne.
All'ignobile bozza di cui abbiamo saputo dai giornali si affiancano la precedente proposta Garavini, la nuova proposta Nicchi di cui si è appreso oggi e fra non molto si potrebbe anche affiancare quella contenuta nella PETIZIONE mia e dei sottoscrittori di cui al link in calce, che andrò a consegnare ai Presidenti di Camera e Senato pur sapendo che se non sarà adottata da qualce parlamentare non sarà discussa dal Parlamento ugualmente.
Ritengo che sia offensivo per le donne, che oltre a fornire ai figli la metà del loro patrimonio genetico li alimentano e allevano NEL LORO CORPO sino al momento della nascita e quindi li partoriscono, l'affidare scelte o priorità dei cognomi a ORDINI ALFABETICI, SORTEGGI e peggio ancora a PERMESSI erogati da chi per natura - certo non per propria colpevole scelta - contribuisce SOLO con l'altra metà del patrimonio genetico al "concepimento" di un figlio (ipotesi di PERMESSO che già da sola configurerebbe una nuova violazione dell'art. 14 della CEDU).
Esistono ben altre possibilità molto più eque ed è arrivato il momento di impegnarsi a fondo TUTTE E TUTTI. Non basta avere gruppi su FB: le RETI e ASSOCIAZIONI PER LA PARITÀ nonché SNOQ devono scendere in campo ad ampio raggio, organizzando INCONTRI PUBBLICI ed eventualmente anche MANIFESTAZIONI di piazza, affinché la libera voce delle donne non venga spenta da una nuova mossa autoritaria, lesiva della loro dignità.
Chiedo alle rappresentanti storiche e nuove di rispondermi, anzi di rispondere quanto meno ai 1797 sottoscrittori che, firmando la mia petizione, non hanno espresso solo l'adesione alla forma di progetto in 10 articoli da me studiato ma in primo luogo all'idea di un cambiamento di matrice assolutamente paritaria, della cui realizzazione è ormai inderogabile discutere, mettendo le diverse proposte a fattivo confronto.
Sottrarsi in questo momento a tale impegno equivarrebbe a smentire le ragioni stesse su cui le varie organizzazioni di DEMOCRAZIA PARITARIA si fondano, sarebbe fare dei principi proclamati un abito privo dei contenuti necessari, sarebbe TRADIRE le donne.
Qui trovate due mie petizioni relative a una legge sul cognome dei figli.
Se da un lato chiedo a tutti di firmarle entrambe, dall'altra rinnovo l'INVITO alle RESPONSABILI dei vari movimenti delle donne, affinché si facciano carico, anche in questa circostanza, di disegnare per tutte e tutti noi un diverso futuro.
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