Una mostra a Castello Malaspina (Bobbio) dall’8 al 16 agosto 2009 voluta dall’associazione culturale Anneau Manquant che aderisce all’evento “Marcia Mondiale per la pace e la non violenza”
Giovedi, 06/08/2009 - Voiles leggerissimi, svolazzando qua e là, nel castello Malaspina di Bobbio, prendono forma e in modo anche inaspettato, si trasformano in chapeaux, a volte seriosi e pensosi.. a volte irriverenti e divertenti…
Mostra “Chapeaux et Voile”
Castello Malaspina – Bobbio
dall’ 8 al 16 agosto 2009
ingresso gratuito all’esposizione
una mini biblioteca a disposizione di chi vuole passare qualche ora di lettura al castello per chi desidera creare un suo personalissimo chapeaux troverà chi lo accompagnerà in questa nuovo e divertente gioco
Inaugurazione 8 agosto 18.30
Aperitivo multietnico
Performance danza del ventre – Scuola di danza di Bobbio
L’impegno principale per l’associazione culturale Anneau Manquant per l’anno 2009 è di aderire all’evento “Marcia Mondiale per la pace e la non violenza”.
Quale migliore opportunità, per dare voce all’iniziativa, anche nella stupenda Val Trebbia prendendo spunto da “Chapeaux et voile”?
“Il cappello esiste perché esiste la necessità di preservare, anche solo simbolicamente la parte più nobile dell’ Essere Umano, la testa e quindi il pensiero”.
Simbolo dalle molte valenze, culturali, sociali ed individuali, “il cappello come tanti altri oggetti che ci passano accanto tutti i giorni, silenziosi e non presuntuosi sul piano della loro presenza nell’enciclopedia del sapere, è un luogo simbolico complesso che è necessario far uscire dal suo anonimato”.
Noi abbiamo provato a raccontare attraverso i cappelli alcuni modi di essere, cercando di ricordare quello che abbiamo ascoltato, visto, amato, durante il nostro vagabondare…
I copricapo sono il frutto di quella creatività che vive in un luogo accessibile a tutti, anche se in alcuni casi e per qualcuno è ancora da scoprire ed esplorare.
Con voile si intende una stoffa sottile o rada che, pur coprendo e nascondendo, lascia intravedere ciò che sta sotto. La parola deriva dal latino velum, nascondere, e vehlum trasportare…
“Così puoi entrare in contemplazione meditativa osservando le fusioni di colori o sentire l’abbraccio d’amore o la protezione di un foulard d’arcobaleni che giocano l’intreccio della gioia e della pace” dice di Miriam Rasà il bioterapeuta Gianni Menghini.
È a disposizione del visitatore per la consultazione, su cortese concessione dell’editore Roberto Manzoni, copia del libro “I favolosi cappelli – La storia del cappello” di Giuliana Berengan.
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