CGIL, Susanna Camusso è la nuova Segretaria Generale

“Io sarò la Segretaria di tutti e di tutte”. Parole della nuova Segretaria Generale Susanna Camusso.



Oltre mille persone tra sindacalisti, politici, personalità della cultura e dello spettacolo hanno salutato il Segretario uscente Guglielmo Epifani e la neoeletta Susanna Camusso il 4 novembre a Roma, presso il Teatro Quirino.



Si è parlato di “cambiamento storico”, di “svolta epocale”, non solo per il sindacalismo confederale, ma per tutto il paese: per la prima volta una donna è alla guida della CGIL. Epifani ha parlato di “coronamento di un obiettivo” atteso da tanto tempo come necessario "soprattutto pensando al ruolo che le donne e le lavoratrici hanno avuto nella storia del movimento sindacale e della CGIL”, sottolineando anche il contributo dato dalle donne alla resistenza, alla riconquista della democrazia e della libertà. Epifani nel suo discorso ha evidenziato che il cambiamento in questo senso è ancor più necessario oggi in un paese in cui “la parità è ancora lontana dal realizzarsi”, in cui le donne “sono ancora troppo residuali negli incarichi che contano”, e in cui si “affermano stereotipi, immagini, simboli che offendono e degradano la condizione delle donne”. Rivolto alla nuova Segretaria Generale ha aggiunto: “la CGIL con la guida di Susanna e di tutte le compagne e i compagni del gruppo dirigente continuerà a rappresentare un fattore decisivo per il cambiamento e le riforme. Ma ci vuole davvero che tutti coloro che hanno responsabilità e doveri si muovano per arrestare il declino e cambiare registro, per ridare speranza al paese e ai giovani".



Occorreva proprio che qualcuno facesse il primo passo, e la CGIL offre così il buon esempio, dimostrando di essere in grado di rinnovare una visione, tenendo ben saldi i suoi principi: “declinazione dell'uguaglianza, della democrazia, l'orizzonte e tutto quello che trova il suo luogo nel quadratino rosso della CGIL” dice Susanna Camusso, che apre la sua stagione con queste parole: “Abbiamo sempre visto i pericoli del sostituirsi, scegliendo coerentemente di non farlo, alla politica”. Questo non è il compito della CGIL, che ha invece la missione di salvaguardare il ruolo di rappresentanza sociale che vorrebbe venire negato da questo Governo. Per quanto riguarda l'unità sindacale, “ha una fermata obbligata: le regole sulla rappresentanza e democrazia sindacale. Bisogna trovare regole certe per stare insieme su democrazia e rappresentanza e soprattutto partecipazione per il diritto a decidere dei lavoratori e delle lavoratrici. La CGIL non è il 'signor no', ma una organizzazione con la schiena dritta che difende i diritti e la contrattazione”.



Siamo sicure che il cambiamento è già in atto; ora occorre lavorare insieme per portare anche altrove il contributo di quelle tante, tantissime donne le cui competenze sono oscurate da un sistema che le vede escluse non solo dal mercato del lavoro, ma anche dalla rappresentanza politica a tutti i livelli, dai Consigli di amministrazione e dalle stanze dei bottoni dove lo stravolgimento del significato della parola “potere” ha portato soltanto privilegi per i soliti noti. La parola alle donne, quindi. Per un modo nuovo di intendere la partecipazione democratica allo sviluppo del paese, sviluppo non solo economico, ma culturale e sociale. Partiamo da una donna a capo della più grande confederazione italiana. Partiamo da qui, insieme agli uomini e alle donne che hanno sempre lavorato e creduto in questi valori, nei diritti, nella dignità della persona, nella dignità del lavoro.



In attesa della manifestazione nazionale del 27 novembre a Roma in Piazza San Giovanni, auguriamo a Susanna Camusso buon lavoro da parte di tutta la redazione di noidonne.



(4 novembre 2010)