Una nota di protesta al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la nomina del Consiglio di Amminstrazione
Al Signor Ministro Gennaro Sangiuliano - Ministero della Cultura
Roma, 6 ottobre 2023
Signor Ministro,
Noi Rete Donne - che ha anche coordinato l’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria e ha raccolto oltre 60 Associazioni di Donne - è impegnata da anni in azioni volte al raggiungimento della parità ed eguaglianza in Italia. Da ultimo, con lettera aperta del 1 agosto scorso, ha sollecitato leader dei partiti politici a dare concreta attuazione ai meccanismi legislativi che assicurino una presenza equilibrata di uomini e donne nelle candidature e nel corso della campagna elettorale. Riteniamo, però, che l'obiettivo della partecipazione femminile agli organi decisionali, di natura pubblica e privata, sia strettamente collegato ad una serie di altri fattori che ostacolano la visibilità delle donne che operano nella cultura, nella scienza, nel diritto, nella politica, nell’economia. Le donne sono presenti in grande misura in tutti i più diversi campi, ma in alcuni di questi, in particolare, la loro presenza è offuscata, la loro autorevolezza è negata, la loro competenza non è riconosciuta e ciò impedisce loro di raggiungere i vertici.
È sorprendente e preoccupante che si nominino, nel 2023, un presidente e un consiglio di amministrazione monogenere, lasciando una sola donna come vessillo della presenza femminile. Questo a prescindere dalle competenze e qualità delle persone nominate. La declinazione esclusivamente al maschile dei componenti del massimo organo decisionale, infatti, implica una pericolosa rimozione di genere e offre una visione distorta e incompleta dell’impostazione culturale del nostro Paese. Siamo certe che non si possa mettere in discussione la presenza nel mondo cinematografico italiano, e nella cultura in generale, di valenti esperte con competenze adeguate, non solo per affrontare gli argomenti trattati, ma anche per offrire sguardi e approcci differenti, arricchendo così il dibattito e l’azione del Centro.
Noi Rete Donne auspica, pertanto, un adeguato riequilibrio di genere delle presenze nel Consiglio e negli altri organi del Centro, sottolineando che non può essere in alcun modo adeguato, né tantomeno efficace, un dibattito monocorde che, in quanto tale, non è in grado di rispecchiare la diversa rappresentazione della compagine interna e del mondo esterno su cui va ad incidere nei delicati riferimenti ad archetipi culturali e di gestione del potere.
Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Fabiana Massa, Sabrina Cicin, Tiziana Bartolini
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