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Cavalli, cavalieri e battaglie

Cavalli, cavalieri e battaglie

CAVALLI, CAVALIERI E BATTAGLIE: VENERDÌ 3 MARZO 2017 ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE SERGIO BUDICIN.

Martedi, 28/02/2017 - COMUNICATO STAMPA



CAVALLI, CAVALIERI E BATTAGLIE: VENERDÌ 3 MARZO 2017 ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE SERGIO BUDICIN.



Venerdì 3 marzo 2017 alle ore 18 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste (piazza Unità d’Italia 4) avrà luogo l’inaugurazione della personale del pittore Sergio Budicin intitolata Cavalli, cavalieri e battaglie, che sarà presentata sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni. In mostra una ricca e avvincente sequenza di oli per lo più inediti, realizzati negli ultimi 5 anni (orario tutti i giorni 10 · 13 e 17 · 20/ info +39 335 6750946).



Arte e storia - scrive Accerboni - s’intrecciano felicemente in questa mostra inedita, che potremmo definire “coraggiosa” per il tema trattato, certamente non approcciato sovente nell’arte contemporanea. Sergio Budicin, pittore animalista e grande appassionato di cavalli (che dipinge solitamente a memoria), si perita in una sorta di prova di grande virtuosismo, sfoderando il talento e la competenza germinati nel corsi di una vita interamente dedicata all’esercizio della pittura, anche, assieme al figlio Roberto, come valente insegnante.

Con padronanza tecnica e compositiva, l’artista - tuttora molto apprezzato particolarmente all’estero e in Germania, per le sue doti narrative che prendono l’avvio da una carriera iniziata quale illustratore a Milano - ci conduce, come fossimo immersi in una sorta di film dai frame dipinti a mano, attraverso la grande storia, popolata di miti immortali. Tra questi, Alessandro il Grande, cui dedica un ciclo di cinque dipinti, Riccardo Cuor di Leone, Lancillotto, Carlo di Valois, ma anche Gengis Khan, il generale Custer sconfitto dalle tribù indiane e il visionario don Chisciotte. Per non dimenticare Giovanna d’Arco e i charros, cavalieri messicani che catturano i giaguari con i lazos, o i mountain men, gli ultimi pionieri americani.

Ma, oltre al talento e al grande impegno di documentazione storica che precede l’esecuzione di ognuno di tali dipinti, Budicin - che in questa ricca rassegna ci presenta una tematica per lui del tutto nuova, frutto di un lavoro quinquennale - dimostra di possedere l’ineffabile dono di saper rappresentare, al di là delle pure immagini, il concetto di epica, di coraggio e di tenzone, riuscendo a coinvolgere fortemente il fruitore sotto il profilo emotivo grazie anche al grande dinamismo che pervade le sue rappresentazioni, come per esempio accade nella scena dei cavalieri arabi o in quella in cui gli indiani d’America cacciano il bisonte.

Una pittura colta ed efficace - conclude Accerboni - realizzata a olio su tela o su tavola e ricca di velature, che ci rimanda indietro nel tempo e sa farci sognare, scivolando infine nella purezza del mito di Apollo, che simbolizza il sole, di S. Giorgio che sconfigge il drago, cioè del bene che prevale sul male, e di Pegaso, il più famoso dei cavalli alati, nato, secondo la mitologia greca, dal terreno bagnato del sangue di Medusa, allorquando Perseo le tagliò il collo.



Sergio Budicin (Trieste, 1939) si forma con il maestro Walter Falzari, erede friulano della grande tradizione che nel XIX e XX secolo ha coniugato l’arte veneziana con quella austro-tedesca. Si dedica quindi con successo per diversi anni all’illustrazione di libri sulla natura e gli animali, contribuendo alla realizzazione della collana Guarda e scopri gli animali (AMZ editore). Nel 1970, su invito del grande e acclamato ritrattista di origine ungherese Lajos Markos, soggiorna per alcuni mesi negli USA, dove sotto la sua guida affina il proprio linguaggio in particolare nella tecnica a olio. Coniugando quest’ultima all’abilità d’illustratore, diventa pittore animalista, attività per la quale viene apprezzato in tutto il mondo e particolarmente in Germania, dove, dopo la prima personale del 1975 a Trieste, ha esposto in prestigiose gallerie, tra cui la Aukloster di Monschau, la Nürnberger Rachmenkunst Haus der Gemalde, la Galerie Vogel di Heidelberg, la Schoeninger, la Reith e la Galerie in der Prannerstrasse di Monaco e la Bilder im Hof di Flensburg. Ha viaggiato moltissimo in Europa, America e Africa per osservare la natura e gli animali nel loro habitat. Nel 1992 l’Akademie für Tierschutz di Monaco di Baviera lo premia con l’ambito Goldenen Elefanten, importante riconoscimento internazionale per il suo contributo alla diffusione della coscienza ecologista e alla conoscenza del mondo animale. I suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche e private di numerosi paesi del mondo.

Nel tempo Budicin ha maturato una tecnica perfetta, che gli consente di “illuminare” le sue opere attraverso molteplici velature: fermamente convinto che gli studi di anatomia, delle svariate tecniche pittoriche e del disegno, assieme all’esercizio quotidiano dell’arte, rappresentino la via da seguire, la insegna, con il figlio Roberto, agli artisti-allievi che frequentano da anni il suo bellissimo studio, situato in posizione strategica poco sotto Opicina.



DOVE: Sala Comunale d’Arte · piazza Unità d’Italia, 4 · 34121 Trieste

QUANDO: 3 · 26 marzo 2017

ORARIO: tutti i giorni ore 10 · 13 e 17 · 20

A CURA DI: Marianna Accerboni

CATALOGO: no

INFO: +39 040 577596 · +39 335 6750946

www.sergiobudicin.oltervisto.org/

www.natureartist.com/sergio-budicin.asp

r.budicin@alice.it



Con cortese preghiera di pubblicazione / diffusione

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