Legalità e giovani - La lotta alla camorra ha due strade: la repressine e la cultura della legalità
Ferraguti Isa Domenica, 28/07/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2013
La lotta alla camorra ha due strade: una, quella della repressione, è riservata ai giudici, alle Forze dell'Ordine, ai Prefetti. L'altra, quella estremamente più difficile ma di maggiore soddisfazione, è praticabile da tutti i cittadini di buona volontà: parliamo del camminare controcorrente quotidiano, faticoso e senza lustro, dello stillicidio di piccoli gesti che favoriscono la cultura della legalità. Meglio, la cultura e basta, perché è proprio la conoscenza di altri mondi e di altre vite che suggerisce che un'alternativa alla camorra c'è, se la si vuole cercare. La camorra vive dell'ignoranza e dell'isolamento, del buio e della paura, nella disconoscenza della dignità personale: la cultura può invece restituire tutto questo. Il 18 agosto a Castel Volturno, nella scia di diversi eventi nati dall'idea che "dove c'è bellezza, non c'è camorra", l'Associazione Antimafia Res ha organizzato una manifestazione contro ogni forma di discriminazione e dedicata al baratto di libri, un modo per fare conoscenza tendendoci l'un l'altro una mano ad offrirci un seme di cultura: potevamo mancare? NOIDONNE, patrocinando l'evento e dandogli visibilità, vuole ringraziare tutti coloro che si adoperano sul terreno, augurandoci che in un futuro non troppo lontano risplenda la bellezza di un luogo oggi deturpato dalla criminalità.
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