Nel giro di due giorni, una città apparentemente pacifica si è trasformata nella scenografia di Mississipi Burning (meraviglioso film sul razzismo degli anni settanta): bianchi che sparano a neri. Neri che incendiano le case dei bianchi. Poi tutto il corollario di parole: <<Vogliono ucciderci... volevano violentarmi... abbiamo paura... la colpa è del degrado...>>.
Definitiva. Tombale. Assoluta invece la parola del sindaco da poco eletto: <<Qui lo Stato non c'è>> mentre altrove precisa che <<... il sindaco, in particolare, è ufficiale di governo solo in tema di anagrafe e stato civile. Sotto l'aspetto dell'ordine e della sicurezza lo stato è rappresentato dal Prefetto.>>. Insomma si interessa di anagrafe e basta, ad esempio non gli è chiaro che la Polizia Municipale dipende direttamente da lui. Beata gioventù.
Da alcuni anni seguo le vicende di Castel Volturno, tanto che – quando il commissario prefettizio Antonio Contarino, durante il cui mandato non ci sono stati problemi di questo tipo, ha dovuto cedere il passo a un sindaco regolarmente eletto – mi sono candidata in una lista civica. Infatti so che il razzismo non c'entra. Ma, prima di ogni considerazione, il fatto. Nella zona degradata di Pescopagano, terra di nessuno fra Castel Volturno e Mondragone (CE), domenia 13 luglio, due ragazzi di colore trasportano una bombola di gas. Nell'auto de La Concordia – società di sorveglianza privata appartenente a tale Lorenzo Cipriani, recentemente attenzionato dalla DDA di Napoli – si trovano il nipote ventenne Cesare e il fratello Pasquale. Qualcuno scende dal veicolo e apostrofa i ragazzi, la discussione degenera, vengono sparati due colpi di fucile che attingono i ragazzi di colore alle gambe (non ci è dato sapere se il fucile già fosse nell'auto oppure se qualcuno sia andato a cercarlo).
Questo avvenimento potrebbe sembrare incomprensibile per chi non conosce realmente la situazione. Castel Volturno, un territorio molto esteso con 26.000 residenti e circa 15.000 irregolari provenienti da lla costa occidentale africana. Aspirazioni turistiche soffocate sul nascere da un degrado quasi irrimediabile: immondizia dappertutto, scheletri di case costruite a metà, un debito lasciato in eredità dalle precedenti amministrazioni, che il commissariamento ha miracolosamente ridotto, ma che impedisce ogni assunzione e la messa in opera di strumenti di sicurezza, quali telecamente luci notturne eccetera, mentre l'estensione del territorio rende impossibile la presenza preventiva delle FF.OO.
Nella zona che va da Destra Volturno fino a tutto Pescopagano, le case sono sgretolare dalla furia del mare che avanza verso l'interno perché, a tutt'oggi, la Regione non ha mantenuto la promessa di provvedere alla costruzione di una scogliera frangiflutti. Queste abitazioni, ormai fatiscenti e abitate dai legittimi proprietari per lo più solo d'estate, sono state via via depredate e occupate da poveracci senza dimora, da illegali, da spacciatori, da ladruncoli, da latitanti, senza che nessuno intervenga davvero. Di qui il tentativo dei pochi residenti di salvaguardare i propri beni attraverso una società di vigilanza, richiesta e talvolta imposta dalla "situazione". Dopo l'accaduto, macchine bruciate e case incendiate per ritorsione, le voci sono corse velocemente (internet aiuta), così che ieri si è assistito a un pericoloso muro contro muro di un centinaio di stranieri contro altrettanti bianchi, compresi i sindaci Dimitri Russo (Castel Volturno) e Giovanni Schiappa (Mondragone), Carabinieri, Polizia, Pompieri e Polizia Muniipale.
La situazione sembra tranquillizzarsi, ma credere a un'evoluzione pacifica sarebbe davvero troppo ingenuo, così il Ministro Alfano ha convocato con urgenza i due sindaci. Tutti e due hanno deciso che la camorra non c'è, che l'accaduto è da imputarsi soltanto alla situazione degradata e all'insofferenza dei residenti nei confronti degli irregolari. Non credo: se davvero la criminalità organizzata fosse totalmente estranea alla vicenda, se la camorra fosse innocente del degrado di questa terra meravigliosa, per rimediarvi sarebbero sufficienti un corposo stanziamento e un progetto di riqualificazione. Invece non basteranno, perché potrebbero finire proprio nelle tasche di coloro che "non ci sono".
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