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Caro Napolitano con viva e profonda soddisfazione ti scrivo

Caro Napolitano con viva e profonda soddisfazione ti scrivo

Adesso che ci viene restituita la nostra identità di donne e non saremo più costrette a nasconderci dietro il maschile universale (ministro, avvocato, sindaco e via cantando) ci risparmi il suo orribile e abominevole parere

Sabato, 17/12/2016 - Caro Napolitano con viva e profonda soddisfazione ti scrivo…

di Raffaella Mauceri





Ill.mo Signor presidente Giorgio Napolitano

Ormai ci ha lasciati e a noi povere donne italiane tocca elaborare il dolore di avere avuto un ennesimo presidente maschilista che ha dato ampia conferma della nostra cultura italiana/talibana.

Per sette lunghi anni, infatti, siamo state particolarmente colpite dalla sua serafica indifferenza davanti alla morte atroce di centinaia di donne assassinate proprio perché donne, e per le quali non ha mai sprecato una parola di indignazione e di dolore. Non si pretendevano i funerali di stato, per carità, perché le donne non sono mai eroine da vive figuriamoci da morte, ma un abbozzo di condoglianze anche pro-forma, no? E di tanto in tanto, una visita in chiesa per l'ultimo saluto, a questa o quella vittima, no, neanche quello?

Del resto, la presenza femminile nelle istituzioni italiane ha sempre avuto proporzioni ridicole e inconsistenti. Dunque a che pro questo spreco di attenzioni? Ma, ci scusi la domanda indiscreta: ogni tanto, per caso, lei se lo ricorda che sua madre era una donna? e si è mai chiesto come sarebbe stata la sua vita senza sua madre? Semplicemente non sarebbe nato, guarda un po'!

Ma dopotutto le donne ci siamo proprio per questo: per sfornare figli e fare gli angeli del focolare. E così, ha chiuso ingloriosamente il suo mandato, con ben dieci saggi, tutti maschi come lei, ché se soltanto fossero stati dodici, quasi quasi avrebbe potuto battezzarli apostoli!

Ebbene, adesso che è ormai lontano il suo trono presidenziale straordinariamente pieno di insuccessi, violenza, degrado e miseria, adesso che non siamo più tenute a fare le pecorelle belanti e deferenti al suo cospetto, glielo possiamo dire? Ecco qui, Signor Presidente: le donne di questo paese ci vergogniamo di lei.

E non per la retorica dei suoi discorsi, con la quale ci ha asfissiate per molti, troppi anni, non per la sua incapacità di fare un discorso col cuore in mano senza leggere fogli prestampati. Ma perché lei, Signor Presidente, è stato e continua ad essere un perfetto esempio di misoginia per tutti i maschi italiani confermando nella testa dei più che ufficialmente e formalmente in Italia non esistono donne sagge.

Perché lei, Signor Presidente, ha trasmesso un pericoloso messaggio subliminale: la sua indiretta (ma ideologica e culturale) complicità con i discriminatori di donne, con i denigratori di donne, con gli stupratori di donne, con gli assassini di donne. Ma soprattutto, Signor Presidente, perché ha fatto quanto di più illogico si potesse fare. E difatti, dobbiamo forse ringraziare la saggezza maschile se l'Italia è ridotta in questo stato di povertà economica, morale e istituzionale? Dobbiamo ringraziare la saggezza maschile se in Italia, mentre affoghiamo nella miseria e nel marasma, ci sono maschi che vogliono comprare i cacciabombardieri, maschi che vogliono fare il ponte sullo stretto, maschi che vogliono metterci i Muos, maschi che rubano, maschi che evadono le tasse, maschi che bivaccano in parlamento e pretendono il rimborso dei caffè e finanche dei gratta e vinci!, maschi che costituiscono il 96% della popolazione carceraria!

Ripeto: il 96%! Ohibò, saranno forse un tantino più delinquenti delle donne?

Più delinquenti ma ugualmente più saggi, Signor Presidente, stando alla sua scelta totalitaria: dieci su dieci, il 100%, cioè TUTTI!

Eppure è bastata la trovata di una mattacchiona la quale, fingendosi Margherita Hack, ha fatto dire ad uno dei suoi grandi saggi, che erano inutili tutti e 10, per fare Bingo!

Una sola donna, un’attrice, ha messo sotto scacco i suoi 10 presunti saggi ma di fatto i suoi 10 inutili babbioni!

Per tutto quanto sopra, Signor Presidente, ci consenta di dirle che delle sue grottesche e inaccettabili scuse secondo le quali non ci sarebbero, in Italia, donne esperte nei settori, non sappiamo che farcene.

Anche perché sono uguali uguali alle scuse che ci fece Wojtyla, ricorda? Scuse per gli "errori" della Chiesa cattolica che torturò e bruciò vive milioni di nostre sorelle sui roghi del Sant'Uffizio di tutta Europa.

Troppo facile, Signor Presidente, troppo comodo. Per essere quelle che vi mettiamo al mondo, quelle che vi crescono, che vi trasmettono il dono della parola e che vi dedicano la vita, avremmo diritto a qualcosina di più, non le pare?

Ma finché l'Italia sarà governata dai penati come lei, non ci aspettiamo più niente, Signor Presidente, niente di niente. Perché questo povero e dannato paese non vuole conoscere la saggezza, la bravura, le competenze, l'amore delle donne. E non le vuole conoscere perché i suoi maschi, più o meno saggi, più o meno buffi, tetragoni e misogini, ne rimarrebbero umiliati e annichiliti! 

E adesso che l'Accademia della Crusca ha finalmente sdoganato la declinazione al femminile di tutte le professioni che le donne si sono conquistate pagandole con il sangue. Adesso che ci viene restituita la nostra identità di donne e non saremo più costrette a nasconderci dietro il maschile universale (ministro, avvocato, sindaco e via cantando) ci risparmi il suo orribile e abominevole parere su un punto che non la riguarda minimamente. Se lo tenga in tasca il suo parere e se vuol fare qualcosa di utile alla nostra salute di donne, ci aiuti a dimenticare la sua esistenza…. che per i suoi molteplici (de)meriti ci costa una pensione di ben 880.000 euro all'anno!

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