Giovedi, 18/02/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2010
Candidata PD, alle regionali del Piemonte
Nota biografica
Sono nata nel Canavese e vivo a Torino.
Ho due Lauree: una in Scienze Politiche, Indirizzo Politico-Sociale, e una di Assistente Sociale.
Nella mia vita professionale, prima, e nell’associazionismo, poi, sono stata Relatrice a Convegni, Supervisora a Gruppi, Correlatrice a Tesi di laurea. Ho elaborato Proposte politiche, Mozioni, Ordini del Giorno, pubblicato svariati Documenti e Articoli. Ho partecipato a numerosi Convegni, Laboratori, Progetti, Corsi di formazione. Svolgo attività in Associazioni e Gruppi di lavoro, sia a livello locale che nazionale, nel campo della disabilità e delle donne.
DISABILITÀ
DIRITTI E OTTICA DI GENERE: UN LEGAME INPRESCINDIBILE
“La disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine e varie barriere che possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società sulla base di eguaglianza con gli altri”
(dal Preambolo della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità).
Le ragazze e le donne con disabilità sono soggette e discriminazioni multiple per la loro maggiore invisibilità e povertà di diritti (scolarità più bassa, minore accesso al lavoro, minore indipendenza economica, maggiore rischio di povertà economica e sociale, solitudine).
Si stima, peraltro, che la disabilità riguardi il 10-12% della popolazione e che stia aumentando significatamene. Tra i fattori principali vi sono l’aumento della popolazione, gli incidenti stradali, sportivi e sul lavoro,le malattie, l’invecchiamento, i disastri ambientali, le violenze familiari, i conflitti, la tortura, il deterioramento ambientale.
L’obiettivo del mio programma elettorale è proporre un nuovo modello culturale e un’ottica di genere per influenzare sia le politiche della disabilità che generali e avviare cambiamenti concreti a favore dei Diritti Umani, Civili, Sociali, Economici, Politici delle persone con disabilità.
Coerentemente dunque con i principi fissati dalla Convenzione ONU, le mie proposte prevedono:
- Il coinvolgimento attivo delle Organizzazioni delle donne e uomini con disabilità in tutte le politiche che li riguardano, secondo il nuovo principio culturale riguardante la disabilità, riassunto nello slogan Nulla su di Noi Senza di Noi.
- L’Avvio di un Osservatorio regionale con il compito di promuovere, proteggere e monitorare le politiche della disabilità, in coerenza con la Legge 18/2009 che ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Il processo di monitoraggio dovrà prevedere la partecipazione delle Associazioni delle persone con disabilità, paritariamente rappresentate per genere.
- L’Accessibilità ambientale e la mobilità, il diritto cioè ad accedere all’ambiente fisico, ai trasporti, alle infrastrutture, agli strumenti per la comunicazione, a beni e servizi, secondo i principi della “Progettazione Universale” (Universal Design). L’adozione, inoltre, di un Piano regionale finalizzato a garantire la piena accessibilità delle infrastrutture, dei mezzi di trasporto, degli edifici pubblici e privati aperti al pubblico. Contestualmente verrà attivato e finanziato un Piano per la mobilità,all’interno dei Piani Regionali di trasporto e di adeguamento delle infrastrutture. Verranno anticipate le spese - a coloro che ne faranno richiesta- relativamente ai contributi previsti per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati.
- La Vita indipendente, l’inclusione nella società e avvio di un percorso di de-istituzionalizzazione. Verranno privilegiate le politiche sulla domiciliarità e incrementati i finanziamenti per i Progetti per la Vita Indipendente per l’assistenza personale autodeterminata e autogestita delle persone con disabilità. Saranno inoltre avviate politiche innovative per tutti i tipi di disabilità e un Piano regionale di deistituzionalizzazione. L’inserimento in strutture protette dovrà avvenire in abitazioni civili e per gruppi con un massimo di 4 persone.
- L’istruzione all’interno del sistema educativo generale, per garantire una effettiva inclusione sociale sulla base di eguaglianza con gli altri. Si dovranno prevedere corsi di formazione permanente agli insegnanti di sostegno e curriculari e si eviterà la concentrazione di troppi alunni con disabilità in una stessa classe.
- In ambito di lavoro e di occupazione si favoriranno il lavoro ordinario e la formazione professionale con un collocamento mirato che faccia incontrare proficuamente la domanda con l’offerta, in condizione di eguaglianza con gli altri, e non in laboratori protetti. Si favorirà inoltre l’auto-impresa e verrà proposto un Disegno di legge regionale che preveda azioni positive per l’inclusione nel mondo del lavoro delle donne con disabilità perché più a rischio di disoccupazione e/o perdita del lavoro.
- Adeguati livelli di vita e protezione sociale che assicurino l’accesso a programmi in tal senso, dedicati in particolare a donne, ragazze e persone anziane per promuovere opportunità ed emancipazione. L’avvio, inoltre, di unità operative del Distretto Socio-Sanitario che, con le persone coinvolte, ne valorizzino le abilità e diano risposte personalizzate, unitarie, flessibili e sperimentino l’ ICF (la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).
- La salute, come bene pubblico e diritto umano universale, che dovrà tener conto delle specifiche differenze di genere, compresi quelli riguardanti l’area sessuale e di salute riproduttiva. Quindi: fornitura gratuita di farmaci, prescrizione di protesi ed ausili tecnici idonei a garantire la maggiore autonomia possibile. Avvio di un Osservatorio sulla salute delle donne e corsi di formazione e aggiornamento - nell’ottica dei diritti umani - per operatori socio-sanitari.
- La Libertà da sfruttamento, violenza e abuso. I programmi regionali contro la violenza alle donne dovrà includere anche le donne e ragazze con disabilità perché il loro rischio di subire violenza è altissimo.
- La comunicazione: verranno avviati - congiuntamente alla costituenda Agenzia Regionale contro le Discriminazioni - campagne di comunicazione, informazione, formazione, sensibilizzazione pubblica per combattere i pregiudizi e la stigmatizzazione delle donne e uomini con disabilità e promuovere una loro immagine positiva.
Lascia un Commento