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Care, fresche, dolci acque

Care, fresche, dolci acque

Donne&consumi - Mai come negli ultimi anni il problema della scarsità della risorsa idrica dovuta ai cambiamenti climatici...

Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2006

Mai come negli ultimi anni il problema della scarsità della risorsa idrica dovuta ai cambiamenti climatici e, soprattutto, ai comportamenti sbagliati dei Paesi occidentali è così sentita. Anche l'Italia vive il problema dell’emergenza idrica specialmente nel periodo estivo con disagi ai cittadini e danni all’agricoltura e all’economia. Su questi temi sono intervenute le organizzazioni sociali, la politica, il mondo scientifico ed anche le associazioni dei consumatori. Per risolvere la crisi idrica è necessario agire su due fronti: quello istituzionale e quello individuale, attraverso un’attività di informazione e di educazione al consumo critico.
Per quanto riguarda l’intervento istituzionale sarebbe importante avviare un ciclo virtuoso di investimenti e di comportamenti che evitino situazioni di emergenza ogni anno a fronte di prolungata carenza pluviale. Innanzitutto è necessaria una seria e reale politica di settore basata essenzialmente su due assi. La modernizzazione delle infrastrutture attraverso forti investimenti sull’adduzione e trasporto dell’acqua che ha raggiunto il 40% di perdita, sulla costruzione di nuovi invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale, di depuratori delle acque reflue e di loro canalizzazioni per uso agricolo, che non dimentichiamolo utilizza il 70% di tutto il consumo idrico. Il risparmio strutturale
di forti agevolazioni per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire i carichi nelle centrali tradizionali, investimenti per irrigazioni a goccia in agricoltura, obbligatorietà nei vari insediamenti abitativi o nelle fasi di ristrutturazione delle doppie vasche di scarico nei wc e dei diffusori nella rubinetteria, obbligo delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici, installazione della rubinetteria nelle fontanelle pubbliche Anche il singolo cittadino è chiamato in causa: è indispensabile che adotti alcuni comportamenti per combattere gli sprechi, partendo da semplici gesti quotidiani che dovrebbero divenire abitudini “sostenibili” per l’ambiente. Ad esempio il lavarsi i denti, o farsi la barba tenendo il rubinetto chiuso perché, se aperto, si sprecano ogni volta circa 40 litri d’acqua. Anche lavare frutta e verdura può essere un’azione risparmia-acqua se la si riutilizza per innaffiare le piante. Fare una doccia invece che il bagno, sarebbe poi un’altra buona abitudine che consente un risparmio d’acqua fino a 100 litri, senza parlare dell’utilizzo della lavastoglie e lavatrice a pieno carico e nelle ore notturne, cosa che permette un consumo energetico ridotto ed un risparmio fino a 11.000 litri di acqua l’anno. Completano la lista altre azioni “intelligenti” che si possono mettere in atto in caso di perdita dai rubinetti o dal w.c, come ad esempio la riparazione in caso di rottura delle tubature (che può comportare uno spreco di circa 4.000 litri d’acqua in un anno, per non parlare del W.C. che, se perde, può arrivare addirittura a consumare fino a 100 litri d’acqua al giorno!!) e l’applicazione del cosiddetto frangiflutti al rubinetto, utile strumento che porta un risparmio fino a 6.000 litri di acqua all’anno. Infine, le massaie insegnano che l’acqua utilizzata per la cottura della pasta è un ottimo sgrassante e permette di lavare piatti e bicchieri senza eccessivo uso di detersivo. L’acqua, insomma, si può risparmiare con semplici gesti quotidiani anche perché è una ricchezza che purtroppo non è inesauribile, anzi, è sempre più scarsa e costa sempre di più. Consumo critico significa consumo ragionevole, senza sprechi, intelligente. Impariamolo noi ed educhiamo i nostri figli perché in futuro l’acqua possa essere ancora bene accessibile a tutti.
* Federconsumatori
(05/12/2006)

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