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Care donne vi scrivo e così mi impegno un po'

Care donne vi scrivo e così mi impegno un po'

Lettera indirizzata alle donne del centro-destra per invitarle a provare insieme un sentire comune in occasione delle manifestazioni del prossimo 13 febbraio

Martedi, 08/02/2011 -
Care donne vi scrivo e così mi impegno un po’





Care donne dei parlamentari del Pdl e della Lega Nord come vi siete sentite allorquando i “vostri” uomini hanno sostenuto che il tribunale competente a giudicare il premier dovesse essere quello dei ministri perché Berlusconi, in qualità di primo ministro, aveva telefonato in questura per chiedere la liberazione di Ruby, a suo dire nipote di Mubarak, mosso dall’unico intento di evitare una probabile crisi nelle relazioni diplomatiche con l’Egitto. Una volta tornati a casa come li avete accolti? Immagino tre probabili scenari:



1. Un uomo, ricurvo sotto il peso del rimorso e della vergogna, apre mestamente il portone d’ingresso e si ritira in camera da letto, senza la benché minima voglia di mangiare;

2. Un uomo, spavaldo e sicuro di sé, si introduce in cucina e lesto vi chiede un bunga bunga sensuale e trasgressivo;

3. Un uomo, tentennante nelle parole da dire, inventa la versione giusta per evitare di essere accusato di sostenere posizioni gravemente offensive della propria dignità ed intelligenza.



Qualunque sia stata la situazione, mi sarebbe piaciuto entrare nelle vostre case di soppiatto, vedere le reazioni ed ascoltare i dialoghi. Pur tuttavia voglio fermamente credere che abbiate, nel bene o nel male, parlato, perché posso accettare le argomentazioni faziose di chi interloquisce con voi, ma non il vostro fragoroso silenzio. Non me la sento di pensare che il loro opportunismo in carriera vi abbia così contagiato da perdere contezza della vostra capacità di comprendere la posta in gioco. Non sto riferendomi ai seggi in parlamento, ma alla dignità di tutte le donne italiane che i “vostri” uomini hanno contribuito a calpestare con la strenua difesa del premier. Anche la vostra e quella delle vostre figlie, madri, sorelle e via dicendo, una dignità ferita gravemente dalla sciagurata idea che le donne possano contare per quel che fanno con il proprio corpo e non per quel che sono con la propria mente. È difficile credere che la dignità di tutte le donne di questo nostro Paese sia nelle vostre mani, però se solo la difendeste da chi, seppure a voi caro, pretende di imbeccarvi le parole e le idee pensando che non abbiate alcuna capacità critica! Da donna a donna mi rivolgo a voi, sperando che non vi tiriate indietro in questa operazione di giustizia e verità, perché vi ritengo capaci, insieme a tante altre donne di centro-destra, di provare rispetto per voi stesse. Per questo motivo vi invito a scendere in piazza il prossimo 13 febbraio, di modo che nasca un confronto sui valori primari del vivere civile. Sapendo, però, che preliminare a questo scambio di idee è la strenua difesa della dignità di tutte da qualsivoglia attacco che la offenda nella sua essenza. Sento che anche voi vibrate di rabbia al proposito, ma siete “costrette” al silenzio. Slegate le vostre voci ed i vostri pensieri ed uniteli ai nostri in un forte ed intenso abbraccio di solidarietà, perché come dice Dacia Maraini : "la voce delle donne ha un senso se dietro ha un sentire comune”. L’appuntamento è domenica prossima in qualsiasi luogo dove si andrà a rivendicare il diritto delle donne a vedere tutelata la propria dignità. Vi aspetto ed insieme a me tante altre donne.



Maddalena Robustelli

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