Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2007
Cara Direttora
In tempi di fondamentalismo nostrano dobbiamo assistere alle sentenze moralistiche di chi sa distinguere il bene dal male e soprattutto sente il dovere morale di indicarlo alle persone meno illuminate da un cattolicesimo “settario”. Mi riferisco a un sito internet del GRIS -gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa-, che nel tentativo di salvaguardare l’essere umano dalla dipendenza e dal male, lo pone nella condizione di dover subire paradossalmente ciò che condanna! Se l’essere umano si deve guardare dall’indottrinamento, dalla dipendenza dalle sette “sataniche”, deve mantenere innanzitutto un dignitoso livello di libertà, che non può essergli garantita da chi impartisce ordini e anatemi con stile assertivo, senza il rispetto della libertà della persona. Nell’elenco dei “cattivi”, tra l’altro, c’è anche la Medicina Omeopatica e la Società Antroposofica Italiana, quest’ultima, già riconosciuta nell’anno 2000 dal Presidente della Repubblica Italiana. Per quanto riguarda l’omeopatia, lasciando da parte ogni presupposto scientifico facilmente dimostrabile, e un regolare Albo Professionale, si sono curati con la medicina omeopatica, grandi nomi della Chiesa Cattolica, tra i quali, Papa Paolo VI e Padre Tomas Špidlík, uno dei più grandi esperti di spiritualità orientale, già docente presso la Scuola di Omeopatia S.I.M.O.H., e Padre spirituale del Papa Giovanni Paolo II! Per non parlare di Padre Ferdinando Meconi, noto filosofo e grande interprete dell’opera di Hahnemann e della Medicina Omeopatica .
L’antroposofia, che include anche l’antropologia, la filosofia, la medicina, le scienze, la psicologia, la pedagogia, la pedagogia curativa, l’Arte, in tutti i suoi filoni terapeutici, pone come primo obiettivo la libertà dell’essere umano nel suo cammino evolutivo dell’Io, in sintonia con le sue parti costitutive, rappresentate da un’armonia di pensiero, sentimento e azione.
Non è semplice sintetizzare il pensiero di Rudolf Steiner, il fondatore dell’Antroposofia, (dal greco antropos = uomo, e sophia = saggezza), ma durante gli anni di frequentazione e ricerca artistica nell’ambito antroposofico sono stata colpita dalla serietà dell’Associazione e dai principi scientifici che sottendono ogni branca sopraccitata. L’elemento artistico è il tema dominante della pedagogia Waldorf, una pedagogia già rivoluzionaria dai tempi della sua nascita, all’interno della fabbrica omonima, dove i figli degli operai venivano seguiti con molta attenzione e rispetto. La pedagogia Waldorf attua un metodo globale, nel senso che vuole interessare tutto il bambino, non solo la sua sfera cognitiva, ma anche il suo sentire e il suo volere. Tali principi, basati sull’arte dell’educazione, un’educazione diversa dalla tendenza iperconcettualizzante della nostra epoca -causa, tra l’altro, di molti sintomi e disarmonie-, si basa sull’obiettivo di educare alla libertà, all’individualità libera. Libertà per l’essere umano è coscienza, è la possibilità di creare, agire la dimensione che afferma l’esistenza e l’evoluzione per il proprio Io. Una pedagogia e un sistema scolastico a misura d’uomo, cioè un sistema che può influire in modo benefico sugli allievi e sulla società. Conoscere, non solo concettualmente, ma in senso ampliato, rappresenta un cammino verso la salute e verso una maggiore cura sociale. È difficile volere, nel rispetto della libertà individuale, se non si è educati artisticamente. Secondo Steiner il bambino, attraverso l’imitazione, assorbe dal mondo esterno sia le azioni visibili, sia i sentimenti delle persone. In pratica, se l’imitazione funziona, si sviluppa anche il senso per la libertà e l’integrità sociale. È chiaro l’elemento morale che sottende la preparazione degli educatori. In tempi di sviluppo dell’anima cosciente può dare fastidio a persone molto omologate, assumersi il peso della libertà, quasi come ai tempi dell’antico Egitto era inammissibile non dipendere dal Faraone. L’anima era di popolo e guidata dal capo, ma in seguito è arrivata una nuova figura, quella del Cristo e l’anima è risorta! L’essere umano ha potuto assumere una coscienza individuale molto diversa da quella precedente. Ora non occorre più un Faraone che ci dica ciò che dobbiamo o non dobbiamo fare e ognuno di noi è in grado di scegliere, ammesso sia garantito il rispetto per la propria libertà.
Bruna Baldassarre
Il cammino dell'umanità verso la libertà, la consapevolezza e l'autodeterminazione non è stato facile e tutti i giorni sentiamo minacciate tante conquiste di civiltà. Tutto è stato, ed è ancora, più difficile per le donne che hanno molto da perdere se prevale un'idea di società non laica. Le declinazioni del fondamentalismo sono innumerevoli, ma generalmente risultano accomunate da una visione sessuofobica della società. Alle donne, soprattutto, l'onere di vigilare.
(22 marzo 2007)
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