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Captain Marvel, nuove prospettive

Captain Marvel, nuove prospettive

Recensioni amatoriali da un punto di vista di genere

Giovedi, 21/03/2019 - Captain Marvel, nuove prospettive
Recensioni amatoriali da un punto di vista di genere


Parental Guide
MPAA - Motion Picture Association of America film rating system
Italia: T | 2h 3min | Action, Adventure, Sci-Fi | 6 March 2019 (Italy)

La direzione in cui si va è a questo link, cliccateci, mettetevi in cuffia e andiamo avanti.

Per chi, più o meno come me, si ostina in qualche modo e quando possibile a seguire vicende supereroistiche su grande schermo, una delle cose che contano è la familiarità. Si parla di qualcosa che conosco, magari non tutti i dettagli, ad esempio non so ogni curva delle timeline personaggio per personaggio. Ma quella roba, quelle storie sono una zona di comfort, perchè in qualche misura ci si è cresciute, ci sono cresciuta. Una zona di comfort dissonante in un certo senso perchè, prevedendo di fatto lettori-spettatori maschi bianchi per lo più giovani, mi estrometteva. Ho sempre percepito di essere una sorta di lurker tra conversazioni non destinate a me.

Fico! Si sappia: sbirciare non è affatto male, tanto il fatto è che non mi sentivo proprio considerata, quindi trasparente per trasparente non c'è da farsi scrupoli nel rendere la cosa una super-skill: invisibilità come risorsa. E si imparano un sacco di cose da questi tizi in costume che si ritrovano tra banali vicende quotidiane a drammi su scala mondiale. Wow, una finestra su qualcosa in cui non sono prevista. E lo dico provando insieme il piacere di aver rubato un pò di marmellata e con la tristezza di sapere che quelle marmellate non erano mai confezionate per me. Oggi sono molto contenta di poter dire che Captain Marvel cambia a pieno titolo la prospettiva e gioisco nel pensare che le giovani donne possano non sentirsi invisibili, almeno non del tutto, almeno in questo genere di prodotti. A piccoli passi si coprono grandi distanze, se Wonder Woman voleva essere il primo film con una donna in un leading role da supereroina ed ha in parte mancato l'obiettivo, in questo caso invece è stato centrato in pieno e finalmente questo mercato allarga lo sguardo a donne e ragazzine.



D'accordo, mettiamo in conto un inizio farraginoso, lento, con spiegoni che neanche risultano molto chiari, « dove siamo, chi sono questi e che vogliono? ». Non si può dire sia proprio intuitivo. Ok boh.

[questa tizia in costume ha superpoteri da far impallidire parecchi colleghi/e]

E via correndo in un di qua e di là semi-comprensibile, con rimandi alla mia adolescenza e post adolescenza (mai finita si sappia pure questo), magliette intitolate a robaccia industrial tanto ascoltata, strizzate d'occhio a "Top Gun", grunge e blockbuster (si, il negozio) e così via di ammiccamento in ammiccamento, di recupero in recupero, tutti elementi un pò buttati lì insieme a battutacce un pò immotivate, ma ok, va bene ci siamo. Sopportabile.

[wow ma come tiene il punto questa nessuna mai, eh!]

E così avanti fino a una specie di plot twist non proprio imprevedibile che raddrizza un pò la corsa e ci fa godere di altri personaggi in vesti inedite; sono sicura che non è stato un piacere solo mio incontrare Fury senza benda e Coulson giovane. La storia prosegue collocando elementi in una narrazione utile a unire un pò di puntini per chi segue le vicende del Marvel Cinematic Universe mentre si delinea la storia di origine della nostra supereroina, che è rappresentata come una persona e non uno stereotipo.

[e cade e cresce e cade e si rialza e siamo tutte lì ora e sempre #nudm anche qui nella cultura pop]

Deve essere stato faticoso, la sensazione fortissima è che la produzione non pensasse affatto alla trama, che tutte e tutti stessero sudando le sette camicie nel confezionare questa 21ma pellicola dedicata e connotata specificatamente rispetto al genere. Immagino la fatica estrema nell'evitare scollature e scorci di coscie buttati lì, nell'evitare ammiccamenti e tacchi fuori luogo, nell' evitare insomma di non cedere alle immagini solidissime introiettate rispetto al concetto stesso di femminile insomma. Vedo le goccioline sulle fronti, i muscoli in tensione per tenere la rotta. Ce la fanno? Lo sforzo vale l'impresa? Si, ce la fanno, questa tipa è una persona e non ammicca. Devo fare a questo punto la precisazione rituale: non sono un problema le scollature o i tacchi o le gonnelline in quanto tali , tanto meno lo è la sessualità. Questi elementi diventano problematici nel come vengono inseriti nelle narrazioni, nelle intenzioni che ci sono dietro, per fare un esempio anche Vanessa Carlysle (in Deadpool altro film basato su personaggi Marvel) non perde "punti-persona" neanche con le autoreggenti. Si, si, ok, quello è un film un pò sopra le righe, è vero.

Quindi anche se lo scrivo in colpevolissimo ritardo il film va premiato, perchè è di fatto la prima volta che ci siamo, supera il bechdel test, ci sono diversi personaggi femminili in relazione tra loro che hanno qualcosa da dirsi e una protagonista donna non ammiccante in un film di supereroi. Grazie! Andiamo tutte a vederlo. E poi ci sono i gattini! Non si può dimenticare Goose, gattino puccioloso come non mai che saprà intenerire ogni cuore. Nessuna potrà resistergli , c r e d e t e m i (strizzatina d'occhio).




Se avete ancora le cuffie vi giro un altro pezzo che pure ci sarebbe stato bene.

per approfondire:
Anna Sidoti sul backlash maschilista,
"Captain Marvel e le polemiche di chi non si rassegna al futuro"

Note etc:
1) Hole - Celebrity Skin 1998 
2) Per fortuna c'è chi ne sa, a questo link
3) https://it.wikipedia.org/wiki/Marvel_Cinematic_Universe
4) https://en.wikipedia.org/wiki/Origin_story
5) Apparsa nei film Deadpool vedere
6) Feministfrequency, 7 dic 2009," The Bechdel Test for Women in Movies" SUB ITA https://youtu.be/bLF6sAAMb4s
7) Cannonball Breeders del 1993 

 


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