Cannes 2018. Tematiche di genere, eroine femminili e guerriere del quotidiano, registe e filmaker
Da “Girl”, su tema LGBT, alle “Filles du soleil”, guerriere in Kurdistan, a “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher, alle donne siriane di “Mon tissue préferé”, di Gaya Jiji
Lunedi, 14/05/2018 - Prosegue la kermesse cannense che, giunta alla sua 71esima edizione, si sbilancia verso le filmaker donne in modo chiaro e dichiarato: selezione dei film, tematiche, opere di genere, pellicole impegnate. (altro articolo)
A partire dalla sezione ‘Un certain regard’, dove sono stati presentati film come ‘Girl’, a tematica LGBT, di Lukas Dhont, storia di Lara, un’adolescente transgender che studia per diventare ballerina professionista, ‘costretta’ in un corpo di ragazzo dai lineamenti delicati ed angelici; il film, accolto con una vera ovazione dalla stampa festivaliera, racconta un dramma personale e sociale al tempo stesso.
Originale ed apprezzato anche il film di Alice Rohrwacher, “Lazzaro Felice” (trailer), nella competizione ufficiale, che coinvolge come interprete anche la sorella Alba e l’attrice Nicoletta Braschi, basato sulla vera storia di una marchesa che teneva a mezzadria, ancora ai giorni nostri, un gruppo di oltre 50 contadini mai usciti dalla fattoria ed ignari del mondo esterno.
Anche “Les filles du soleil”, di Eva Husson, in competizione, film non del tutto riuscito ma valido per la tematica impegnata, mostra le donne guerriere del Kurdistan, che dopo aver subito inenarrabili violenze e riduzione in schiavitù, hanno imbracciato i fucili contro gli oppressori.
Tra gli altri film volti a valorizzare le donne e le loro cause, le più evolute, come quelle per la parità al salario e contro le molestie sul lavoro, e le più basilari, come quelle relative al diritto allo studio, alla libertà personale e sentimentale delle donne, anche 'Se roch' (3 volti), l'atteso film di Jafar Panahi (condannato per 20 anni a non poter girare né uscire dall’Iran) selezionato nella competizione ufficiale, che inizia con la drammatica sequenza, ripresa con un cellulare, di un appello disperato affidato all'etere da una giovane ragazza di un villaggio sperduto delle montagne intorno a Teheran, in procinto di suicidarsi dentro a una grotta perché il padre ed il fratello vogliono costringerla a rinunciare alla borsa di studio vinta per il conservatorio a Teheran, dopo una durissima seleziona ed a sposare uno sconosciuto.
Sulla condizione femminile, tra aspirazione all’emancipazione e tradizioni familiari, il bel film siriano “Mon tissue préferé”, della regista Gaya Jiji, che descrive una Damasco piena di contraddizioni, dove le ragazze studiano ma sono anche costrette a sposarsi presto, per motivi economici, o a prostituirsi in case chiuse, mentre la spaventosa guerra in corso non si arresta, fuori il mondo scorre senza apparenti scosse. Nei prossimi giorni sarà proiettato nella sezione ‘Un certain Regard’ il secondo, atteso film di Valeria Golino.
Infine, nell'ambito della quarta edizione di “Women in Motion”, Kering e il Festival di Cannes hanno assegnato il Premio Talent Young, nato con la finalità di sostenere una personalità cinematograficamente promettente, alla regista catalana Carla Simón. La regista di “Verano 1993”, che ha ricevuto 50.000 euro come supporto finanziario per un futuro progetto cinematografico, è stata selezionata, all'interno di una rosa di nomi e film, da Salma Hayek Pinault. Durante questa cerimonia, anche la regista di “Wonder Woman”, Patty Jenkins, ha ricevuto un premio Women in Motion. I due premi sono stati presentati da François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering, Pierre Lescure, Presidente del Festival di Cannes, e Thierry Frémaux, Delegato generale del Festival di Cannes.
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