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Camposanto Emilia: spazio ai giovani e tutto si colora di vita!

Camposanto Emilia: spazio ai giovani e tutto si colora di vita!

A Camposanto di Modena writers e mondine uniscono, colorano, accendono....

Domenica, 14/07/2013 - Metti una nuova stazione ferroviaria che cambia la visione dei luoghi con piloni di cemento sfacciato e triste. Metti un circolo giovanile ai suoi piedi…metti la voglia di estate e di vita, di stare insieme, di dimenticare un brutto 2012, di ricostruire le certezze del prima/terremoto. Mescola tutto in una sfera magica fatta di fantasia, arte, amicizia e coraggio di osare. Il risultato è…cemento che racconta, creatività che sgorga, sorrisi che scorrono, e paesaggio che ri-cambia diventando colore, ma anche trait d’union tra ieri e domani, tra nonni e nipoti, tra giovani genitori e bambini di pochi mesi che ancora non capiscono, ma percepiscono l’emozione dell’essere comunità dalle coccole di sconosciuti che non sono assolutamente estranei. Si è conclusa in queste ore la tappa del progetto “Icone 5.9” che vede opere di writers di fama internazionale realizzate nella zona della stazione ferroviaria e del circolo Arci Fermata 23. L’iniziativa nata dall’associazione “Fuori Orario” e dalla “Galleria D406” di Modena, con il patrocinio del comune di Modena, sta portando colore e arte nei comuni colpiti del terremoto. A Camposanto, niente è stato lasciato al caso: anche il concerto dei “Flexus”, che insieme al Coro delle Mondine di Novi hanno cantato De André è stato una pennellata di passato, adagiata nel presente per essere trasmessa al futuro (e anche la chiave giusta per portare i nonni all’evento dei nipoti) Il saltare della corrente che ha spento i microfoni per una decina di minuti è diventato occasione di ascoltare al buio le Mondine di un tempo, con la stessa grinta che ha sfamato famiglie senza che nulla le potesse fermare. Io sarò di parte, forse molto di parte…ma Bella Ciao a chiusura del concerto, sia nella versione originale che in quella Partigiana ha un grosso significato. Sì, perché c’è bisogno di Resistenza, quotidianamente. Una Resistenza diversa, fortunatamente non armata, anzi diversamente armata. L’arte in tutte le sue sfumature è uno strumento prezioso e credo che le Amministrazioni come quella di Antonella Baldini, i volontari come i giovani della Fermata 23, il pubblico di tutte le età che era presente, questo lo sappiano. Non serve parlare sempre di crisi piangendosi addosso, non serve barricarsi dietro al “senza risorse non si fa niente”, è inaccettabile il piangersi addosso che isola nel non fare. La “sorte” bisogna prenderla di petto con i mezzi a disposizione ma soprattutto “insieme”.

Solo così si moltiplicano le possibilità di R…esistere.



Ps: nel link della Fermata 23 ci sono tutte le foto, ma passare di lì decisamente è il modo migliore per scoprire i murales....

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