Calabria / violenza alle donne - A Lamezia Terme iniziativa di sensibilizzazione sulla violenza alle donne. A partire dalle scuole elementari
Anna Fazzari Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2008
Ancora una volta il C.L.E.S. si mette in primo piano, partecipando per il secondo anno successivo ad una iniziativa, diffusa ormai in tutta Italia e sempre più in continua espansione, che è appunto la “Campagna del Fiocco Bianco”.
L’iniziativa del C.L.E.S. quest’anno sarà realizzata in collaborazione con il I° Circolo Didattico “Magg. Perri”, grazie proprio al grande sincronismo lavorativo instauratasi con la dirigente della stessa scuola, la dottoressa Teresa Bevilacqua nella condivisione di importanti progetti formativi finalizzati al ben-essere dei bambini frequentanti la storica scuola elementare di Lamezia Terme.
Tra pochi giorni, il 25 novembre 2008, si celebrerà la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, dichiarata dall’Onu, in ricordo della morte, avvenuta nel 1960, delle 3 sorelle dominicane Miraball, da parte dei servizi segreti militari.
E’ stato proprio il 25 Novembre 2006, che l’Associazione Artemisia di Firenze in collaborazione con gli enti locali e con altre associazioni attive a tutela dei diritti umani, ha promosso per la prima volta in Italia la “Campagna Nazionale del fiocco bianco”. La “Campagna del Fiocco Bianco” è un movimento internazionale, nato nel 1991, in seguito al massacro di Montreal del 6 Dicembre 1989, in cui 14 donne furono uccise da un antifemminista.
La campagna dura in genere due settimane, dal 25 Novembre al 7 Dicembre e gli uomini manifestano la propria adesione indossando sul polso un piccolo fiocco bianco. Questo è un gesto semplice ma significativo: la loro mano non userà mai violenza contro le donne.
Celebrare, non significa “ricordare” un evento passato che vive nel ricordo e che ci protegge dai nostri sensi di colpa, ma sostenere e rinnovare l’impegno di ciascuno di noi, per evitare il reiterarsi di situazioni simili e modificare in positivo la realtà nella quale viviamo.
Si tratta di un tema molto forte che riguarda ancora prima i diritti umani, per cui non deve limitarsi ad essere argomento occasionale di interesse, sulla scia delle emozioni suscitate dai fatti di cronaca. E’ necessaria dunque, una partecipazione costante, continua e attenta e soprattutto un intervento attivo e reale.
La violenza sulle donne assume diverse vesti, non è solo fisica, sessuale e psicologica, ma si può esercitare anche in forma dissimulata e sottile attraverso insulti, umiliazioni e maltrattamenti di vario genere.
Oggi come oggi, per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra.
Dalle ricerche compiute negli ultimi dieci anni, emerge la drammatica fotografia di una realtà che non risparmia nessuna nazione e nessun continente.
La Dichiarazione sull’eliminazione della Violenza nei confronti delle Donne, adottata nel 1993 dall’Assemblea Generale, testimonia il riconoscimento e la comprensione internazionale del fatto che la violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. E forse è la più pervasiva. Fintanto che continua non possiamo dichiarare di fare reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace.
Sembra però che qualcosa stia cambiando ultimamente nel panorama italiano. Sono tanti i movimenti e le associazioni nate per aiutare donne in difficoltà, sole al mondo, di fronte al loro dramma e alla loro paura. Il messaggio per tutte loro è di speranza, di solidarietà.
Nella nostra regione, ad esempio, pare si stia registrando un parziale crollo dell’omertà ed un aumento delle denunce e delle richieste d’aiuto.
Questo non è un semplice dato Istat-Eurispes, ma è una testimonianza concreta di una tendenza ad uscire allo scoperto, di trovare il coraggio di denunciare un fenomeno che prima ancora che violenza significa offesa alla libertà e alla dignità di ogni essere umano che la subisce.
Allora, occorre contrastare il fenomeno promuovendo una cultura alla nonviolenza e al rispetto delle differenze. E’ su questa linea di prevenzione e diffusione del fenomeno che il C.L.E.S. si muove costantemente e instancabilmente, partecipando attivamente alla Campagna, che vedrà in prima linea la sua fondatrice, la Dottoressa Anna Fazzari, che si è avvalsa quest’anno della collaborazione di un’altra psicologa, la Dottoressa Nadia Quaranta.
La Campagna del Fiocco Bianco è un’iniziativa che conta sul sostegno volontario e su contributi finanziari di singoli individui e organizzazioni. Inoltre, da spazio e visibilità agli uomini che vogliono impegnarsi contro la violenza alle donne.
Questo perché non tutti gli uomini sono autori di violenza, ma tutti gli autori della violenza sulle donne sono uomini. Tutti gli uomini respirano sin dalla nascita una cultura che limita in mille modi la libertà delle donne, e che non riconosce al loro corpo il diritto di inviolabilità. Di questa cultura gli uomini sono almeno “portatori sani”, e forse anche ignari.
Da questa cultura la società tutta, e il genere maschile in primo luogo, può e deve liberarsi, nell’interesse non solo delle donne, ma della democrazia stessa.
Il fiocco bianco è un simbolo, indossato proprio dagli uomini che rappresenta un impegno personale a non commettere mai, a non tollerare a non rimanere in silenzio rispetto alla violenza contro le donne.
La Campagna del Fiocco Bianco è dunque un’iniziativa unica nel suo genere, è un’azione decentralizzata che parte dal basso, basata sulla convinzione che le persone conoscono meglio di chiunque altro che cosa sia veramente in grado di raggiungere gli uomini e i ragazzi a livello territoriale, per la strada, nelle scuole, sui posti di lavoro. E’ questo il lavoro di uomini e donne, che vogliono costruire, insieme, nuove forme di relazione fra i sessi e di convivenza civile. Un prossimo futuro, insomma, in cui la violenza sulle donne sia messa al bando come una delle più odiose piaghe sociali. Per tali motivi, l’iniziativa che vedrà indossare il fiocco bianco a tutti gli adulti e tutti i bambini del I° Circolo Didattico nella giornata del 26 Novembre 2008, assume una forte rilevanza pedagogica.
In conclusione, con tale iniziativa, cui hanno aderito con entusiasmo i docenti supportati dalla dirigente e dalla referente delle pari opportunità (ins. Emilia Grandinetti), i futuri uomini e le future donne di questa città praticano già da oggi la cultura del rispetto delle differenze e della nonviolenza.
BUONE PRATICHE
Sulla scia della iniziativa realizzata dal CLES anche un'altra scuola di Lamezia Terme ha realizzato l'iniziativa del "Fiocco bianco". Nella Scuola Media Pitagora che accoglie 691 alunni ed un gruppo di docenti e personale Ata di cospicuo numero è stata realizzata nella giornata del 25 novembre l'iniziativa del fiocco bianco;la responsabile del CLES dott.ssa Anna Fazzari è infatti stata invitata a parlare nel collegio dei docenti sul significato e l'importanza di tale iniziativa, specie fra le giovani generazioni, dalla referenti per le pari opportunità Prof.ssa Alda Lucia.
Il Preside della scuola, Prof. Franco Leone, presente all'incontro, ha subito dimostrato interesse e disponibilità dichiarando di voler contribuire fattivamente alla attività di divulgazione di pratiche incentrate sul rispetto e sulla non violenza nelle relazioni
fra uomini e donne.
La realizzazione anche in questa scuola dell'iniziativa, ci sembra essere particolarmente importante in un territorio in cui il lavoro da fare in direzione di una cultura positiva e costruttiva di buone pratiche, è veramente imponente.
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