Camminare sui carboni ardenti. Perché é così importante?
Non è importante quanto carbone c’è sotto i piedi e quanto lunga è la passeggiata, ma il motivo che spinge a mettere alla prova e sperimentare questa pratica
Martedi, 23/04/2013 - Fuoco, paura del fuoco; un tempo si credeva che convincere qualcuno a camminare scalzo sui carboni ardenti, o camminare sul fuoco, era potere conferito a maghi e fattucchiere. Nel 1977 però, la prestigiosa rivista americana Scientific American riprese il tema con un articolo guida sull’argomento. Furono molti quelli che distrussero il proprio giardino per provarci in casa e in seguito altri ci hanno provato in gruppo e affiancati da grandi motivatori. L’energia individuale viene a sommarsi a quella di gruppo, per creare una meta-energia capace di motivare e modificare convinzioni limitanti. Fatta di emozioni forti ed inaspettate, la camminata sui carboni ardenti ha un sapore di potenza e deità come poche altre prove possono offrire. Uno dei primi formatori a scoprire il potere della mente attraverso questa pratica è stato il famoso Anthony Robbins, che ne ha fatto il suo cavallo di battaglia per dimostrare la possibilità che tutti hanno di compiere ciò che apparentemente sembrerebbe impossibile. Successivamente anche Roy Martina, medico e psicoterapeuta di fama mondiale, ha condotto migliaia di persone a vincere se stesse e le proprie paure. Una forma di potenziamento dell’autostima veloce ed efficace possibile per tutti. Importante da sapere, infatti, è che tutto si risolve in pochi secondi ma dopo una preparazione di due giorni all’insegna della consapevolezza di sé e dei propri poteri personali, tutto rivolto al raggiungimento di un grande obiettivo. Non è importante quanto carbone c’è sotto i piedi e quanto lunga è la passeggiata, ma il motivo che spinge a mettere alla prova e sperimentare questa pratica il cui rituale ha fondamenti antropologici e sociologici importanti. Nelle tribù primitive ogni ragazzo, alle soglie del divenire uomo, doveva superare una serie di riti di passaggio che definivano il suo ingresso tra i giovani guerrieri, oggi proprio per la mancanza di una linea di demarcazione tra l’adolescenza e la maturità, troppo sono coloro che restano ancorati ad uno stato post adolescenziale anche a trent’anni passati. Li chiamano Bamboccioni, quelli che restano con mamma e papà per tanto, tanto tempo ma sono anche quei mariti o quelle mogli che restano “figli” nel matrimonio. A tutti un augurio di cambiamento, magari con una bella camminata sui carboni ardenti. Dopo le numerosissime performances nel Nord e Centro Italia, finalmente anche nel Sud la prova del “nove” anzi del “FUOCO” dal 17 al 19 maggio, presso l’Oasi di Roca, a Torre dell’Orso, Lecce. Conducono Paolo Vantaggiato, Medico-Psicoterapeuta e Pina Zollino, Master Firewalk Instructor e Leader of the Fire Initiation Training. Per tutti gli interessati è possibile visitare il sito www.ikosageform.it e contattare il numero 080.5212483
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