Lunedi, 14/10/2019 - È una legislatura colorata, quella in atto, prima la maggioranza giallo-verde, poi la maggioranza giallo-rossa, ma tra questi colori che spazio ha il rosa, cioè il colore tradizionalmente attribuito al genere femminile?
Di quanto le questioni di genere siano state, e siano, a cuore in questa legislatura, prima con il Governo dei 5Stelle con la Lega e ora con il Governo dei 5Stelle con il PD, parliamo con due esponenti della attuale maggioranza: Valeria Fedeli, senatrice del PD e Alessandra Maiorino, senatrice del Movimento 5Stelle.
La Senatrice Fedeli è drastica, in questa legislatura si sono fatti dei passi indietro: se prima ci si era impegnati (in particolare con la Commissione Parlamentare contro il femminicidio) a studiare misure atte a prevenire atti di violenza, proteggere le donne vittime di questa violenza e punire i responsabili, in questa legislatura (con il governo giallo verde) ci si è occupati prevalentemente dell'inasprimento delle pene e si sono sfiorati atteggiamenti di odio contro le donne, con il Congresso di Verona e con la presentazione del ddl Pillon che avrebbe penalizzato duramente le mamme separate. "Se questo Governo non fosse caduto, a Settembre avremmo avuto il disegno di legge Pillon nell'aula del Senato" dice la senatrice Fedeli.
Su questo scenario apocalittico la Senatrice Maiorino non è daccordo, secondo lei i rischi che le donne-mamme correvano, con la presentazione del ddl Pillon, sono stati enfatizzati, perchè quel disegno di legge (dice la senatrice) era iscritto nei lavori parlamentari insieme ad altri 4 disegni di legge e perchè, da parte del Movimento 5 Stelle, era stato sempre detto che il problema dell'affido condiviso sarebbe stato esaminato, rielaborato e poi eventualmente approvato solo in un nuovo testo condiviso. La senatrice Maiorino ritiene anche che con il passato Governo si sia lavorato sui centri antiviolenza e sui fondi da destinare contro la violenza su donne e bambini, a suo avviso è riduttivo quindi sostenere che ci si sia occupati solo di repressione punitiva del fenomeno. Daccordo comunque sul fatto che sulla questione femminile ora, con il PD, si lavorerà ad un ritmo più intenso di quello con cui si è lavorato con la Lega, molto più "omocentrica".
Dal nuovo Governo giallo-rosso, quindi, che cosa ci si aspetta?
La Senatrice Fedeli evidenzia innanzitutto come un bel segnale di attenzione alle donne il Conte bis lo abbia dato creando un ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia retto da una donna: Elena Bonetti. A lei la senatrice Fedeli chiede un Piano straordinario per l'occupazione femminile, per evitare che sulle donne gravi un "tetto di cristallo" che ne impedisce la piena autonomia e la progressione nella carriera. Gap salariale ma anche tempi e organizzazione del lavoro e modelli organizzativi, dice Fedeli, discriminano indirettamente la donna che non può permettersi i tempi e i ritmi permessi agli uomini, più liberi da vincoli familiari. E che il tema del lavoro sia centrale, se si vuole andare avanti con determinazione sul piano dei diritti delle donne, lo sostiene la senatrice Maiorino che ha "un sogno nel cassetto": quello di varare leggi che facciano sì che la nascita di un figlio impatti nello stesso modo sulle mamme e sui papà e non si traduca invece in una penalizzazione per la vita lavorativa delle donne. A questo fine ha presentato un disegno di legge che prevede sei mesi di congedo parentale per i papà. Intanto, dice la senatrice Maiorini, un piccolissimo passo avanti la legge di Bilancio l'ha fatto innalzando il congedo parentale dei papà da 5 a 10 giorni. Restando sui sogni nel cassetto vediamo quelli della senatrice Fedeli, che ha un interesse particolare per la scuola della prima infanzia: odia il termine di "asili nido", lo trova sminuente, darebbe l'idea di un parcheggio di neonati non partecipanti alla vita collettiva di società. Per la senatrice Fedeli si deve parlare di "scuola dell'infanzia" che va da zero a 6 anni e su questo punto ha un progetto in corso con un altro ex Ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer: quello di abbassare l'inizio della scuola dell'obbligo a 3 anni.
Governo giallo-rosso e nuova maggioranza sono ai primi passi, l'augurio quindi è che davvero possano coprire la legislatura con una attenzione moltiplicata sui diritti della donna.
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