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Cambiare l’Italia

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Donne in rete per la rivoluzione gentile - “per una scuola pubblica forte e indipendente, per la laicità dello stato, per la politica intesa come servizio alla collettività, per una pratica dell’economia del NOI”

Acquistapace Silvia Martedi, 08/11/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2011

Noi Donne in rete per la rivoluzione gentile ci riuniamo in assemblea

a L’Aquila l’11, 12 e 13 novembre.

Fin dalla nascita un anno e mezzo fa, la nostra rete si è posta l’obiettivo di far contare nel nostro Paese il pensiero e le proposte delle donne, la loro visione del mondo e dei rapporti umani, la loro concezione dell’economia e del welfare: frutti dell’esperienza collettiva e individuale di tutte noi, come pure frutto delle battaglie femministe e delle conquiste realizzate.

D’altronde siamo eredi dell’esperienza delle donne pugliesi, che con forza e determinazione si sono battute nella loro regione per ottenere il diritto di scegliersi il candidato governatore attraverso le primarie. Con la stessa passione e la stessa energia ci proponiamo di promuovere la presenza significativa delle donne a tutti i livelli, sia nel settore pubblico che in quello privato, e vogliamo poter scegliere con le primarie sia il candidato premier alla guida della Nazione, sia le candidate e i candidati alla Camera e al Senato. Ma il nostro peso e la nostra presenza sulla scena nazionale intendiamo raggiungerlo attraverso la condivisione di tutte le altre donne, perché solo con una grande azione collettiva potremo spostare equilibri vecchi e consolidati.

Abbiamo esposto le nostre idee, il nostro progetto e i “nodi” irrisolti che appesantiscono la vita delle donne e di tutti nel nostro paese in un Manifesto, visibile sul nostro sito www.rivoluzionegentile.it.

Sono il problema della incompiuta democrazia in un paese che emargina le donne dai posti apicali, della crisi del lavoro concepito esclusivamente su ritmi produttivi ed economici, della devastazione ambientale, della diffusione di un linguaggio sessista e della mercificazione del corpo della donna, del gravissimo arretramento culturale registrabile in tutto il paese, che colpisce soprattutto le giovani generazioni, la diffusione di corruzione e pratiche clientelari.

Va precisato che noi, a differenza di tante altre associazioni di donne, riteniamo inutile e frustrante rivolgersi all’attuale Parlamento, o ancor peggio al Governo, bloccato sulle esigenze del premier e sordo ai bisogni e alle istanze dei cittadini.

Certo, molte delle nostre istanze possono essere considerate trasversali, e fatte proprie da donne di destra come da donne di sinistra.

Ci sembra però che molte condizioni necessarie e prioritarie rispetto ai risultati che auspichiamo impongano una scelta di campo: per la scuola pubblica forte e indipendente, per la laicità dello stato, per una sostituzione del PIL con il BIL, per la politica intesa come servizio alla collettività, per la pratica dell’economia del NOI è necessario avere uno sguardo nuovo, un progetto per una società più giusta dove ci sia spazio per tutti. Ed è una speranza, piuttosto che una certezza, che nei partiti di sinistra possa avere cittadinanza questa nuova concezione della politica. E certo il compito di costruire questa concezione spetta soprattutto alle donne, portatrici di un pensiero meno irrigidito, di ambizioni più generose, di una concretezza più risolutiva. Per questo ci caratterizza una peculiarità, la convivenza nella nostra rete di donne iscritte a diversi partiti di sinistra con molte altre senza alcuna tessera.

Nel 2011 dopo aver lanciato una raccolta di firme per le primarie, siamo state in prima fila nella campagna referendaria, e in ogni regione abbiamo scelto di appoggiare le iniziative localmente più vicine al nostro modo di vedere (la battaglia per i consultori, la lotta agli inceneritori nel Lazio, l’impegno per tener lontani dai consultori gli esponenti del Movimento per la vita in Piemonte, ecc.).

Ora è il momento delle proposte. Porteremo a L’Aquila le nostre idee per sciogliere i “nodi” che ci sono parsi più gravi fra quelli che affliggono oggi l’Italia.

Vogliamo però condividere con tutte le presenti e i presenti le nostre ipotesi, per migliorarle, integrarle , perfezionarle. Lo faremo nei gruppi di lavoro la sera del venerdì e per tutto il sabato, affinché il risultato del nostro impegno possa essere esposto e approvato nell’assemblea generale di domenica. Le proposte definitive verranno poi presentate ai segretari dei partiti di sinistra invitati, (Mario Staderini per i radicali, Luigi Bersani per il PD, Antonio Di Pietro per l’IDV, Niki Vendola per SEL, Angelo Bonelli per i Verdi, Paolo Ferrero per Rifondazione), accompagnandole con la pressante richiesta di inserirle nei loro programmi elettorali.

Perché incontrarci a L’Aquila?

Pur nella consapevolezza delle difficoltà logistiche che la città di L’Aquila presenta, abbiamo ritenuto assolutamente e sostanzialmente determinante celebrare questo importante evento là dove le ferite del paese sono particolarmente vistose, là dove il degrado ambientale, l’incuria e l’arroganza di un governo incapace di confrontarsi con i cittadini hanno destrutturato la convivenza civile, spento le speranze, resa la vita quotidiana un drammatico percorso a ostacoli ogni giorno rinnovato.

Partiamo da L'Aquila per cominciare a ricostruire il nostro Paese attraverso

l’apporto delle donne, la loro intelligenza e la loro energia, per incamminarci verso un Futuro diverso.

Per agevolare la partecipazione pensiamo comunque al noleggio di un pullman che partirà da diversi capoluoghi di provincia.

Le iscrizioni per chi è interessata si fanno sul sito www.assemblea.rivoluzionegentile.it/





* Per il gruppo romano delle Donne in rete per la rivoluzione gentile

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