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Cagliari / Discriminazioni, donne e lavoro in Sardegna

Cagliari / Discriminazioni, donne e lavoro in Sardegna

Il 4 ottobre convegno su donne e lavoro organizzato dalla Consigliera di Parità Luisa Marilotti

Martedi, 02/10/2012 - Quando il lavoro è questione di “genere”: è questo il tema del convegno del 4 ottobre p.v., dalle ore 16,00 all’hotel Panorama di Cagliari, con cui di fatto si avvia a conclusione il mandato di otto anni di attività di Luisa Marilotti, la prima Consigliera di Parità della Sardegna.

Nutritissimo il programma dei lavori, articolato in due sessioni, che saranno aperti dalla relazione di Luisa Marilotti e conclusi dall’Assessore Regionale del Lavoro Antonello Liori.

Il focus del dibattito verterà, infatti, sui contenuti di due importanti pubblicazioni, curate dall’Ufficio della Consigliera Regionale di Parità, e che saranno presentate nell’occasione: “Le discriminazioni di genere sul lavoro. La Sardegna come studio di caso. Casi vertenze e successi dell’Ufficio della Consigliera Regionale di parità 2004-2011” e “La donna nel mercato del lavoro. Un’analisi sulle imprese medio-grandi attive in Sardegna nel periodo 2002-2009”.

“I due lavori – sottolinea Luisa Marilotti - da angolature differenti e sulla base di dati concreti, mostrano, purtroppo, il perdurare di trattamenti differenziati tra uomini e donne nel mercato del lavoro in Sardegna ed offrono, il primo, un quadro articolato delle azioni di contrasto alle discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro sviluppate nell’arco di otto anni, con risultati anche di valenza nazionale; il secondo, i mutamenti nella condizione delle donne occupate nelle imprese con più di 100 dipendenti, alla luce delle analisi dei rapporti biennali sul personale, distinti per sesso, che per legge le aziende debbono inviare al mio Ufficio”.

La seconda parte del convegno sarà l’occasione per una tavola rotonda su “Investire in parità è un fatto secondario?”, una provocazione a cui risponderanno esponenti delle Istituzioni, di esperti e dei rappresentanti del mondo sindacale e imprenditoriale.



Programma

www.noidonne.org/files/allegati/Cagliari_4_ottobre.pdf



Abstract della ricerca

UN’ANALISI  SULLE  IMPRESE  MEDIO-­]GRANDI  ATTIVE  IN  SARDEGNA  NEL  PERIODO  2002-­]2009



PRESENTAZIONE   Lo  studio  è  stato  realizzato  da  Sara  Frau  (Esperta  in  Statistica  Sociale)    e  Prof.  Nicola  Tedesco  (Ordinario  di   Statistica  Sociale  dell'Università  degli  studi  di  Cagliari)  con  la  curatela  di  Luisa  Marilotti  -­]  Consigliera  Regionale   di  Parità,  con  l’obiettivo  di  analizzare  le  condizioni  occupazionali  delle  donne  nelle  imprese  sarde  con  più  di  100   dipendenti  che  hanno  trasmesso  il  Rapporto  biennale  sul  personale  nel  periodo  compreso  tra  il  2002  e  il  2009.   Attraverso   questa   preziosa   fonte   di   informazioni   è   stato   possibile   identificare   le   principali   forme   di   discriminazione  di  genere  nelle  più  grandi  realtà  imprenditoriali  della  Sardegna,  analizzando  i  trend  di  sviluppo   dell'inclusione  femminile  nel  lavoro  e  i  fenomeni  della  segregazione  orizzontale  e  verticale  delle  donne,  anche   grazie  alla  costruzione  di  indicatori  specifici  sulla  gestione  delle  risorse  umane  e  indici  sintetici  di  Gender  Gap   applicati  alla  Sardegna.      

RISULTATI   L’inclusione  femminile  nelle  grandi  aziende  dimostra  nel  tempo  una  tendenza  positiva,  con  un  tasso  di   femminilizzazione  del  lavoro  che  aumenta  progressivamente  del  +3%  e  subisce  un  rallentamento  solo   nell’ultimo  biennio  (2008--]2009),  probabilmente  anche  a  causa  della  crisi  economica  che  ha  investito  il  Paese.   La  presenza  di  personale  femminile  in  Sardegna,  tuttavia,  si  distribuisce  in  modo  disomogeneo  fra  i  due   principali  comparti  economici:  mentre  in  ogni  grande  industria  sono  impiegate  tra  le  30  e  la  40  addette  in  meia,   nel  settore  dei  servizi  sono  occupate  circa  150-­]00  lavorartici  per  azienda.  Una  forte  segregazione  orizzontale,   dunque,  accentuata  dalla  crisi  economica  degli  ultimi  anni  che  ha  causato  anche  un  aumento  dll’nstabilità  dei   rapporti  di  lavoro,  soprattutto  per  le  donne.  I  dati  mostrano,  infatti,  un  aumento  dell’ncidenza  dei  contratti  part-­]time  e  dei  periodi  di  aspettativa  proprio  nel  periodo  in  cui  la  contrazione  del  persoale  è  maggiore  ed  il  ricorso   agli  ammortizzatori  sociali  per  le  donne  aumenta.  Sono  i  bienni  2006-­]007  e  2008-­]009  che  rappresentano   rispettivamente  l’nno  in  cui  le  imprese  sembrano  aver  risentito  maggiormente  della  crisi,  e  l’nizio  di  un   percorso  di  lenta  risalita,  perlomeno  per  quanto  riguarda  l’ccupazione  femminile  nelle  grandi  aziende.    Ma  se  da  un  lato  la  crisi  ha  rallentano  il  processo  di  inclusione  delle  donne  el  mercato  del  lavoro,  dall’ltro   sembra  aver  favorito  una  loro  graduale  ridistribuzione  fra  i  diversi  settori  economici  e le  categorie  di   inquadramento  professionale,  segnando  una  drastica  riduzione  del  fenomeno  della  segregazione  verticale.   Questo  risultato  è  dimostrato  anche  dall’nalisi  degli  indicatori  sintetici  di  Gender  Gap,  costruiti  secondo  una   metodologia  validata  dall’nione  Europea  applicata  ai  dati  dei  Rapporti  biennali  sulla  Sardegn.     L’voluzione  temporale  degli  indicatori  mostra  chiaramente  come,  mentre  alcuni  fenomeni  seguono  una   dinamica  positiva  verso  una  progressiva  riduzione  delle  differenze  di  genere,  in  altri  casi  i  problemi  di   integrazione  della  forza  lavoro  femminile  restano  costanti  nel  tempo.  E’  il  caso  del  Gap  di  formazione  e   dell’ccessibilità  ai  posti  di  lavoro,  che  si  dimostrano  i  principali  punti  critici  dell’mancipazione  femminile  nel   lavoro,  mentre  si  riducono  nel  corso    del  tempo  le  differenze  legate  ai  salari  e  alla  resenza  nei  ruoli  direttivi,  che   si  prefigurano  come  effetti  “ositivi”  della  crisi  sull’mancipazione  femminile  nel  lavoro.   Quello  che  si  delinea,  dunque,  è  un  quadro  generale  in  piena  evoluzione:  le  discriminazioni  di  genere  nelle  grandi   aziende,  sembrano  attraversare  una  fase  di  profonde  modificazioni.  La  presenza  femminile  nelle  assunzioni  e     nelle  promozioni  in  carriera,  aumenta  progressivamente  lasciando  immaginare  un  futuro  migliore,  sul  fronte  del   peso  e  del  ruolo  ricoperto  dalle  donne  nel  sistema  produttivo  dell’sola.   L’nalisi  dati  raccolti  nel  biennio  appena  concluso  (2010--]2011),  pertanto  sarà  in  grado  di  fornire  importanti   indicazioni  sullo  sviluppo  dei  principi  paritari  nel  lavoro:  potrebbe  confermare  la  presenza  di  un  cambiamento  in   atto  o  dimostrare  una  profonda  instabilità  dei  rapporti  di  genere  nelle  grandi  aziende,  suggerendo  in  ogni  caso   strategie  di  intervento  specifiche  attraverso  gli  ambienti  politici  e  il  tessuto  imprenditoriae  locale.      



PUBBLICAZIONE   Casa  Editrice:  Input  Edizioni,  I  edizione  Settembre  2012   Presentazione:  4  Ottobre  2012  ore  16.0  Hotel  Panorama.



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