Note ai margini - Da tutte e due le candidate alla Presidenza del Lazio, più che di alchimie politiche si sente parlare di contenuti: ma intanto i media...
Castelli Alida Lunedi, 08/02/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2010
Nel Lazio ci sarà un confronto tra due donne candidate alla carica di Presidente, o come si dice ora alla carica di Governatrice (magari! Tutti diranno alla carica di Governatore!): Renata Polverini e Emma Bonino.
La notizia è buona, nel senso che è un’ottima cosa che finalmente anche delle donne abbiano la possibilità di competere. Non è il primo caso, visto che Rita Lorenzetti sta concludendo il suo secondo mandato in Umbria mentre Mercedes Bresso termina il suo primo in Piemonte.
Certo però che la situazione del Lazio, con tutto quanto ha significato la vicenda Marrazzo, rappresenta una sfida particolare.
Forse solo due donne potevano risollevare le sorti di una politica che ha dimostrato, da troppe parti, nei comportamenti anche personali ed individuali quale poca attenzione e rispetto vi sia per le istituzioni che nel bene e nel male si scelgono di rappresentare, ma non è di questo che vorrei parlare.
Fin dalle prime battute questa campagna elettorale, appena partita per Emma Bonino, più avanti per Renata Polverini, si connota già con delle differenze rilevanti. Positive se si parla della reciproca stima che le contendenti hanno subito dichiarato, pur rimarcando le loro profonde differenze. E per parlare di differenze basta un esempio che è quello dei quozienti familiari. Quozienti familiari da adottare per Polverini, in nome di una famiglia da difendere, con il consenso di UDC, della CEI. e lanciato come idea da sperimentare dal Sindaco di Roma Alemanno; da non introdurre per Bonino per non incentivare ulteriormente la sindrome italiana della donna chiusa in casa e della famiglia monoreddito dove chi lavora è quasi sempre l’uomo. Ma da tutte e due più che di alchimie politiche si sente parlare di contenuti, di cose da fare.
Quello che vorrei invitare ad osservare, oltre alle differenze politiche che nei prossimi mesi diventeranno più evidenti, così come lo saranno gli schieramenti che si muoveranno per sostenere una o l’altra, sono invece gli stereotipi che accompagnano già dai primi passi le due candidate. Ed in questo mi sembra vi sia una certa trasversalità dei media. Si è già assistito più volte all’ingresso di donne nei vertici della politica, e delle istituzioni soprattutto all’estero. Ebbene, fateci caso, prima di tutto si parla di lady di ferro, poi di donne con le “palle”, per finire però subito anche nell’analisi degli abbigliamenti: Polverini porta troppo spesso i pantaloni, si presenta con una giacca rossa, ama le borsette griffate e via dicendo. Emma Bonino, da Ministra si vide affibbiare anche un fidanzato, oltre ai commenti acidi sulla sua persona. A Polverini si chiede subito cosa dicono mamma e marito. Non è escluso che sentiremo parlare più di shopping che di spesa pubblica. Ma non dalle candidate!
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