Sondaggio - I diritti delle donne sono un rebus complesso
Piera Francesca Mastantuono Lunedi, 24/10/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2011
Il sondaggio proposto sul nostro sito – www.noidonne.org – ha riscosso un notevole successo tra le nostre lettrici che hanno partecipato in massa. Il 42% ha risposto di essere favorevole ad una legge che vieti il burqa, il niqab ed ogni indumento che copra integralmente il viso; il 33% ritiene che “Sotto il burqa si possono nascondere discriminazioni più profonde: non è solo una questione di riconoscimento per ragioni di sicurezza” mentre il 20% pensa “che bisognerebbe essere libere/i di vestirsi e svestirsi come si vuole”. Il 4% non è “favorevole alla legge che vieta burqa, niqab e ogni altro indumento che copra integralmente il viso” mentre il 4% è “favorevole solo in parte”.
Interessanti i vari commenti inseriti, come quello che si richiama alla legge italiana che vieta di indossare mascherature del volto. (n.d.r: Art. 5 Legge n. 152/1975 – Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico[…].
La discussione diventa poi più articolata ampliandosi al modo di vestire occidentale. La maggioranza esprime un grande disagio, oltre che di fronte alla copertura integrale in pubblico, anche alla “scopertura” totale, senza bigottismi, ma con un sempreverde buon gusto! Commenta amareggiata una lettrice: “subiamo molti più condizionamenti (espliciti o subliminali) di quel che crediamo. Ho un'amica che lavora in uno studio legale le hanno imposto: gonna sopra il ginocchio se calza scarpe, gonna sotto il ginocchio se calza stivali. A Roma nel 2011.” A ribadire il concetto che la libertà può essere fittizia se pensiamo di poterla misurare in metri quadri di stoffa.
Che sia solo la punta dell’iceberg, che si tratti di trovare il bandolo della matassa, insomma qualsiasi immagine retorica si voglia utilizzare l’essenziale è cercare di inserire il dibattito sul burqa (e affini) nel relativo e complesso quadro sociale che lo circonda, perché i diritti delle donne non sono solo una questione di puntini da unire, bensì un rebus ben più complesso, come sottolinea la più volte citata Malalai Joya "Senza laicismo o senza una legislazione che protegga le donne dallo stupro e dalla violenza, senza possibilità di impiego, senza cibo e i servizi fondamentali la questione del burqa è secondaria."
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