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Brevi dal mondo

Brevi dal mondo

- Liberia, African gender award/ Mondo, Al via UN Women/Etiopia, 350 mila sfollati/ Repubblica democratica del Congo, 67 donne violentate dai soldati/ Brasile, Cura per la sindrome premestruale/ Russia, La Chiesa russa ortodossa vuole un codice di ...

Angelucci Nadia Lunedi, 28/02/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2011

Liberia

African gender award


Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia e primo capo di stato donna del continente africano, è la vincitrice del Premio africano per la parità tra sessi 2011 (African gender award, Aga) del Centro panafricano per la parità tra i generi, la pace e lo sviluppo. La motivazione del riconoscimento è quella di aver applicato nel suo paese le convenzioni internazionali sulle pari opportunità ed aver protetto i diritti delle donne. La cerimonia di premiazione, che si è svolta ad Addis Abeba durante la 16ª Conferenza dell’Unione Africana, è stata coordinata dall’ex presidente del parlamento panafricano, Gertrude Mogella, che ha dichiarato: “Il principale obiettivo di questo premio è dare una valutazione delle presidenze africane e di quanto hanno fatto per le donne”. Gli organizzatori dell’Aga hanno voluto mettere in evidenza il successo delle politiche introdotte da Sirleaf nel settore scolastico e, in particolare, il sostegno garantito alle madri non in grado di assistere economicamente i propri figli.



Mondo

Al via UN Women


L’ex-presidente del Cile, Michelle Bachelet, nominata lo scorso settembre alla direzione del nuovo organismo delle Nazioni Unite UN Women, ha presentato il 'Piano di azione in cento giorni' della nuova agenzia delle Nazioni Unite da lei presieduta. Rafforzare la lotta alla violenza contro le donne, far sentire la loro voce, accrescere la loro partecipazione a posti dirigenziali nei settori dell’economia, della pace e la sicurezza, questi sono i punti cardine del programma di lavoro. “Per raggiungere i nostri obiettivi in materia di parità e di rispetto dei diritti delle donne dovremmo rispondere alle grandi aspettative dei paesi, trovando un equilibrio tra le nostre ambizioni e il senso comune” ha detto la Bachelet, ricordando che “bisogna puntare alla piena partecipazione delle donne allo sviluppo delle società e delle economie come chiave di maggior successo”. Ha poi aggiunto che UN Women dovrà concentrarsi su “problemi precisi per ottenere risultati visibili” e ha invitato i singoli Stati membri e rappresentanti della società civile a “trasformare in azioni concrete i propri impegni e raccomandazioni”.



Etiopia

350 mila sfollati


Un rapporto dell'Internal Displacement Monitoring Center (Idmc), organizzazione non governativa specializzata nel monitorare gli spostamenti di popolazioni all'interno di un paese nelle situazioni di conflitto riferisce che in seguito agli scontri tra esercito e milizie ribelli tra le 300 e le 350 mila persone, in Etiopia, sono state costrette a spostarsi solo negli ultimi mesi. Le regioni più colpite, sarebbero quelle del Somali e del Gambella in cui l'associazione ha riscontrato massicce violazioni dei diritti umani sia da parte delle forze governative che delle milizie che combattono per l'autodeterminazione di alcune aree del Paese del Corno d'Africa. Le formazioni più attive nella zona sono l'Ogaden National Liberation Army (Onla) e l'Oromo Liberation Front, impegnate rispettivamente per l'autonomia di quelle che i guerriglieri chiamano Ogadenia e Oromia. Pesanti le accuse (difficilmente verificabili, precisa l'ong) che sono state lanciate contro l'esercito etiope, che avrebbe adottato la tecnica della terra bruciata, soprattutto contro l'Onla, radendo al suolo interi villaggi, bruciando persone e torturando i prigionieri. Ma testimonianze inchiodano alle loro responsabilità lo stesso Onla e anche l'Olf, accusato da molti etiopi di praticare uccisioni sommarie e di intimidire costantemente gli abitanti dell'area che non sostengono la causa dell'Oromia.



Repubblica democratica del Congo

67 donne violentate dai soldati


L'Onu ha reso noto in un comunicato che gli ispettori delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno scoperto che i soldati dell'esercito regolare hanno violentato almeno 67 donne nella zona orientale della Repubblica democratica del Congo, lo scorso 1 gennaio. Il comandante delle forze armate governative, Kibibi Mutware, insieme a tre maggiori e 11 militari sospettati di essere tra i presunti autori degli attentati, sono attualmente detenuti ad Uvira. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani si è detto "estremamente preoccupato per il fatto che l'esercito congolese sia responsabile di un notevole numero di violazioni dei diritti umani, compresa la violenza sessuale, contro la propria popolazione" e ha quindi invitato il governo a istituire un meccanismo di controllo nell'ambito della riforma del settore della sicurezza. Nei soli mesi di ottobre e novembre, la missione Onu nel Paese ha registrato quasi 2.000 segnalazioni di episodi di violenza sessuale in tutto il paese.



Brasile

Cura per la sindrome premestruale


Un’università brasiliana ha trovato un rimedio per la sindrome premestruale. Secondo la ricerca condotta da Edilberto Rocha Filho dell’Università di Pernambuco le donne che hanno preso pillole contenenti un mix di vitamina E, grassi polinsaturi, acido linoleico e oleico per 6 mesi o un anno hanno riscontrato miglioramenti nella qualità di vita e un notevole abbassamento del disturbo riconosciuto come sindrome premestruale. Al momento la cura non ha evidenziato controindicazioni e anche il livello di colesterolo è rimasto uguale nelle pazienti. La ricerca, che è stata pubblicata su Reproductive Health, testimonierebbe gli effetti benefici di questa pillola naturale che però è più un 'supplemento dietetico' che un medicinale e che avrebbe effetti benefici dopo tre mesi di trattamento.



Russia

La Chiesa russa ortodossa vuole un codice di abbigliamento per le donne


La Chiesa russa ortodossa ha chiesto alle donne di vestirsi in modo più umile e di non andare per strada truccate da clown. Tali dichiarazioni hanno, ovviamente, suscitato molte polemiche e fatto infuriare i movimenti delle donne. La Chiesa in Russia è tornata gradualmente ad avere potere dopo la fine del comunismo che aveva cancellato anche i simboli del cristianesimo. “Dobbiamo creare un codice di abbigliamento russo. Una donna poco vestita o truccata da clown incontrerà solo uomini senza autostima oltre al rischio di imbattersi in ubriaconi”, queste le sconcertanti dichiarazioni dell’arcivescovo Vsevolod Chaplin all’agenzia Interfax. Lo stesso prelato aveva già detto che le donne in minigonna sono responsabili se vengono stuprate perché “provocano gli uomini”. La femminista e autrice russa Maria Arbatova ha dichiarato alla Reuters che questi commenti fanno parte di una campagna contro i diritti delle donne, iniziata con la lotta all’aborto.



Sudafrica

La popolazione sudafricana diminuirà


Secondo le stime del South African Institute of Race Relations di Johannesburg la popolazione sudafricana, che al momento è in aumento, a partire dal 2030 potrebbe diminuire come dimostra il tasso di crescita che sta diminuendo anno dopo anno. Entro il 2030 la popolazione, che sarà arrivata a 53.81 milioni di persone, comincerà a scendere fino a raggiungere la cifra di 53.28 milioni entro il 2040. Una delle cause principali sarà l’impatto, a lungo termine, dell’epidemia di Aids. La percentuale di morti per nascite infatti è aumentata dal 1985, passando dal 25 all’87% proiettato nel 2021: “Se continua questa tendenza, presto ci saranno più morti che nascite in Sudafrica. Molti dei morti per Aids sono inoltre nell’età riproduttiva” ha spiegato Thuthukani Ndebele, ricercatore dell’Istituto sudafricano.



(28 febbraio 2011)

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