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Brevi dal mondo

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Notizie - Canada, prostituzione in casa / Indonesia, test verginità per studentesse / Sudafrica, acqua potabile / Somalia, matrimoni forzati / GB, classi separate / Argentina, aborto legale

Angelucci Nadia Giovedi, 28/10/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2010

Canada

Diritto ad esercitare la prostituzione in casa

Un giudice della Corte Superiore dell’Ontario Susan Hime ha dichiarato incostituzionali alcuni elementi di una legge anti-prostitute perché mettono a rischio l'incolumità delle donne che vendono sesso. L'azione legale è stata promossa da tre prostitute, Terri-Jean Bedford, Valerie Scott e Amy Lebovitch, che avevano presentato un ricorso sostenendo che alcune parti della norma, come la proibizione di esercitare il mestiere in appartamenti comuni che costringe di fatto le donne ad esercitare la professione nella strada, mettessero a repentaglio la loro incolumità violando così la Carta dei Diritti della sicurezza della persona e della libertà di espressione. I legali del governo hanno sostenuto che l'annullamento di alcuni elementi della legge si sarebbe tradotto “in una minaccia per la società”. Ma il giudice dell'Ontario ha dato ragione alle argomentazioni presentate dai legali delle tre prostitute dichiarando che anche se la legge nelle intenzioni vorrebbe contrastare lo sfruttamento della prostituzione, di fatto finisce solo per impedire alle donne che scelgono volontariamente di esercitare la prostituzione di lavorare in condizioni di sicurezza.





Indonesia

Scontro sulla proposta di test verginità per studentesse

Si accende la polemica nel paese dopo che il Parlamento di Jambi, una provincia nella costa est dell'isola di Sumatra, ha lanciato la proposta di sottoporre le studentesse ad un test di verginità prima di ammetterle a scuola. Molto ampio il fronte di coloro che si sono dichiarati contrari alla proposta. Azwan Zahari, presidente della commissione parlamentare ha dichiarato che “quello che serve a Jambi non è il test della verginità ma un miglioramento della morale degli studenti”. Anche una serie di interviste realizzate nella provincia dal Tribun News hanno rivelato una forte opposizione tra la popolazione. Contro il test è anche il presidente della sezione locale del Partai Keadilan Sejahtera, il maggiore partito islamico del Paese, Henry Mahur, che ha detto che “la cosa più importante è come i genitori e i docenti insegnano ai bambini i valori religiosi e positivi”. Il dibattito ha anche varcato i confini della provincia e si sta estendendo nell'intero paese: presidente di Komas-Anak della commissione nazionale per la protezione dei bambini,Seto Mulyadi, si è espresso affermando che questa non è la strada giusta per alzare il livello di moralità ma che bisognerebbe offrire educazione sessuale ai giovani. Ancora più dure le parole del ministro per le Donne, Linda A. Gumelar, che ha definito la proposta “contraria ai diritti umani”, sottolineando che “il diritto all'educazione è per tutti”.





Sudafrica

Acqua potabile grazie ad una bustina

Nel tentativo di trovare una soluzione al problema dell'accesso all'acqua potabile che affligge circa un miliardo di persone nel pianeta, un gruppo di ricercatori dell'Università Stellenbosch del Sud Africa ha studiato e realizzato un filtro, simile in tutto ad una bustina di tè, che inserito nel collo della bottiglia trasforma acqua sporca in acqua perfettamente potabile. Il filtro contiene granuli di carbone attivo in grado di rimuovere in pochi istanti ogni traccia di composto chimico. Basta un solo filtro per purificare un litro dell'acqua più inquinata e renderla potabile al 100%. Il prezzo poi è veramente interessante: mezzo cent (0,005 dollari escluse le spese per la manodopera e la distribuzione). L'invenzione ha tutte le caratteristiche per diventare un grande successo. Eugene Cloete, microbiologo e preside della facoltà di scienza dell'ateneo è il designer che ha ideato il filtro. La sua invenzione è attualmente in esame all'ufficio brevetti del Sud Africa e dovrebbe essere commercializzata nei prossimi mesi. Numerose agenzie umanitarie sono interessate al filtro potabilizzatore e hanno già fatto richiesta di acquisto non appena entrerà in produzione.



Somalia

Profughe costrette a sposare i ribelli Shabaab

Un'inchiesta realizzata nel sud della Somalia, zona controllata dagli integralisti islamici, da un giornalista della Asoj, l'associazione che raggruppa i reporter somali e pubblicata da 'Suna Times', testata indipendente con base a Mogadiscio, racconta la terribile vicenda delle donne somale sfollate e costrette a sposare i ribelli islamici radicali del movimento Shabaab, vicino ad Al Qaida. Dal 2008 al 2010 da queste 'unioni' sarebbero nati migliaia di bambini, “almeno 1.480” secondo quanto riportato nell'articolo. Nelle regioni di Bay, Bakol e Juba le donne che vivono in queste condizioni sono “4.560, il 55% delle quali ha un'età compresa fra i 14 e i 25 anni”. L'inchiesta racconta anche che, dal 3 febbraio 2009 a luglio del 2010, oltre 13 donne sono state impiccate nel sud della Somalia perché hanno rifiutato di sposare gli integralisti; i loro corpi sono stati gettati in strada per intimidire le altre donne e 'invitarle' a non disobbedire agli ordini.

Una situazione allarmante che è stata denunciata anche da 'Amnesty International' nel rapporto 2010 sulla Somalia, secondo il quale “nelle zone sotto il controllo degli Shabaab, c'è stato un allarmante aumento di uccisioni pubbliche, comprese lapidazioni a morte, così come amputazioni e fustigazioni”.



Gran Bretagna

I maschi preferiscono le classi separate

Un sondaggio effettuato dall'associazione scolastica Iaps (Independent Association of Prep Schools), che si occupa di monitorare l'istruzione dei bambini dai 3 ai 13 anni, rivela che i genitori britannici preferiscono iscrivere i figli maschi in scuole con classi 'separate', mentre per le bambine si tende ancora a favorire quelle 'miste'; un cambiamento di tendenza, dicono gli esperti, avvenuto negli ultimi cinque anni. Secondo la ricerca, che ha preso in considerazione 291 scuole britanniche, gli alunni delle scuole maschili sono aumentati ben del 61% nell'ultimo anno, a fronte di un aumento solo del 39% delle alunne delle scuole femminili. Le scuole miste invece hanno avuto un incremento degli iscritti del 42%. David Hanson, direttore dell'associazione Iaps, spiega il fenomeno con la convinzione sviluppatasi di recente, secondo cui, in presenza delle bambine, i maschi “tendono a fingere di essere dei duri e rifiutarsi di apprendere perché è più affascinante”. Altro elemento a favore delle scuole unisex, specialmente nel caso dei maschietti, è la proporzione di insegnanti maschi rispetto alle donne. Quasi assenti nelle scuole miste, mentre molto più numerosi in quelle unisex (per maschi), gli insegnanti dello stesso sesso degli alunni secondo molti genitori possono aiutare la formazione dei ragazzi. La nuova tendenza segue un simile atteggiamento verso l'istruzione sviluppatosi di recente negli Stati Uniti, dove l'amministrazione Bush ha ridefinito i regolamenti scolastici federali, creando istituti pubblici separati per maschi e femmine.



Argentina

Aborto legale

Incoraggiate dalla legge che ha normato il matrimonio per persone dello stesso sesso, le organizzazioni di donne argentine sono scese nuovamente in piazza per chiedere la legalizzazione dell'interruzione volontaria di gravidanza.

Il Colectivo de Mujeres Juana Azurduy, conosciuto come Las Juanas, ha presentato in vari Tribunali del paese un ricorso 'collettivo e preventivo' per chiedere che si dichiari incostituzionale la penalizzazione dell'aborto. Contemporaneamente hanno chiesto al Parlamento di adeguare la norma vigente alla normativa internazionale che riconosce alle donne il diritto di decidere sul proprio corpo. In Argentina l'aborto è illegale ed è punito con il carcere tranne nei casi di violenza, di pericolo per la vita della madre o di incapacità di intendere e di volere di quest'ultima. Nel paese ogni anni si praticano tra i 460.000 e i 600.000 aborti clandestini che rappresentano la prima causa di morte materna. Dallo scorso marzo la Camera dei deputati sta analizzando un progetto di legge in questo senso presentato da Cecilia Merchán, del movimiento Libres del Sur; contrariamente a quanto avvenuto nelle passate legislature, durante le quali i disegni di legge sulla depenalizzazione dell'aborto non erano neanche stati esaminati, la proposta di Merchán ha già passato il vaglio delle commissioni parlamentari e dovrebbe approdare al più presto in Aula.



(1 novembre 2010)



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