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Brevi dal mondo

Brevi dal mondo

Notizie - Serbia, Gay Pride / Pakistan e Afghanistan contro l'istruzione femminile / Brasile, adozione e coppie gay / Iran, arresti per donne in bicicletta / Cina, vestiti e cellulari / Siria, sesso e gay nella soap

Angelucci Nadia Lunedi, 04/10/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2010

Serbia

Gay Pride in ottobre


Ci riprovano gli organizzatori del Pride Parade, il raduno di gay e lesbiche che lo scorso anno fu annullato all'ultimo momento per le pesanti minacce da parte di ultranazionalisti e estremisti di destra: la manifestazione è stata fissata per il 10 ottobre a Belgrado. La manifestazione sarà organizzata dal Gay-Straight Alliance e dal Qeeria Center, il centro per la non violenza e l'uguaglianza, con l'appoggio del movimento omosessuale di Novi Sad. “Consideriamo la Pride Parade 2010 un grande evento pacifico e non violento, un modo per dimostrare insieme che lesbiche, gay e transessuali in Serbia possono sfilare liberamente e senza paura per le strade di Belgrado, con il sostegno di tutti coloro che appoggiano l'uguaglianza, la tolleranza e il rispetto dei diritti umani”, hanno detto gli organizzatori. Lo scorso anno la stessa manifestazione fu annullata all'ultimo momento dopo che le autorità non avevano potuto garantire la sicurezza dei partecipanti, minacciati da atti di violenza da parte di estremisti e ultranazionalisti. Nella capitale serba finora non si è mai riusciti a organizzare un Gay Pride, soprattutto per le minacce e le provocazioni da parte di gruppi omofobi e estremisti.



Pakistan e Afghanistan

Contro l'istruzione femminile

Presunti miliziani filotalebani hanno fatto esplodere una scuola femminile nel distretto di Khyber – Pakistan -, al confine con l'Afghanistan, mentre una quarantina di bambine sono rimaste intossicate da un gas sprigionato nella loro scuola di Kabul sempre da combattenti talebani. L'esplosione è stata molto violenta e le sei stanze dell'edificio sono state completamente rase al suolo. Fortunatamente non si registrano vittime perché la scuola al momento dell'attentato era vuota. Le bambine rimaste intossicate dal gas, invece, sono state ricoverate in ospedale, ma le loro condizioni non sembrano critiche. Centinaia di scuole, soprattutto femminili, sono state distrutte negli ultimi anni dagli insorti attivi in Pakistan e Afghanistan. I miliziani filotalebani considerano infatti l'educazione femminile contraria all'Islam. Quando furono al potere in Afghanistan tra il 1996 ed il 2001, i Talebani abolirono ogni forma di istruzione femminile e la questione rimane critica in gran parte dell'Afghanistan. Il governo afghano non ha fornito dettagli suoi responsabili dell'attacco.



Brasile

Coppie gay potranno adottare bambini


Il Supremo tribunale federale del Brasile ha autorizzato una coppia di omosessuali ad adottare un bambino, senza limitazioni di sesso o età. Un decisione che contrasta con la proposta del Ministero Pubblico che voleva limitare l'adozione alle bambine di almeno dieci anni. Il giudice Marco Aurélio Mello del Tribunale Supremo ha dichiarato inammissibile porre restrizioni ai diritti d'adozione; questa la risposta al ricorso presentato dal Ministero Pubblico che trovava non conveniente che bambini di sesso maschile fossero educati da una coppia di omosessuali formata da un brasiliano e da un britannico, Toni Reis e David Harrad, che convivono da 20 anni a Curitiba. Limitare l'età e il sesso per l'adozione “contrasta con il concetto stesso di adozione, che si deve considerare un atto d'amore verso i figli” ha detto il giudice.



Iran

Polemiche per la bicicletta


È battaglia a Teheran dopo che i conservatori hanno chiesto multe e arresti per le donne che circolano in bicicletta nella capitale. L'esortazione alla polizia etica affinché intervenga contro le cicliste ha suscitato le ire degli ambienti riformisti. Il consigliere comunale riformista di Teheran, Mahsumeh Ebtekar, ha detto di non capire “perché le donne che indossano l'hijab non possano circolare liberamente in bicicletta, mentre gli uomini sono liberi di farlo senza che nessuno si preoccupi del tipo di abbigliamento da loro indossato. Le donne usano la bicicletta, non solo a scopo sportivo o per svago, ma anche per recarsi al luogo di lavoro. Pertanto - ha aggiunto Ebtekar - mi sembra una discriminazione privarle di un tale diritto”. Negli ultimi anni gli ambienti ultraconservatori sciiti hanno più volte contestato l'uso della bicicletta da parte delle iraniane, anche se velate. Secondo alcuni ayatollah sciiti si tratta di un'abitudine che non è conforme alla sharia, in quanto esporrebbe eccessivamente il corpo femminile.



Cina

60% del reddito in vestiti e cellulari


La rivista Women of China ha riportato i risultati di uno studio secondo il quale tendenzialmente le donne cinesi spendono sempre di più soprattutto in beni di consumo. In particolare nelle grandi città spendono circa il 63% di quello che guadagnano in primo luogo in abbigliamento e cosmetici e lo scorso anno hanno risparmiato solo il 24% dei loro guadagni. Nel 2006, invece, le donne cinesi spendevano solo il 30% dei propri guadagni in beni di consumo. La ricerca ha rivelato la tendenza a mettere sempre meno denaro in banca, sviluppando invece una grossa propensione agli acquisti. Condotta su un campione di 1.074 donne in 10 grandi città tra le quali Pechino e Shanghai, la ricerca ha mostrato che le donne hanno speso nel 2009 una media di 21.900 yuan (circa 2.200 euro) in beni di consumo. “Le donne cinesi stanno giocando un ruolo sempre maggiore nella gestione delle finanze familiari - ha detto Han Xiangjing, responsabile della rivista - e quindi possono decidere di spendere di più anche per migliorare la propria vita”. Alla domanda su come intendono spendere il proprio denaro quest'anno, le donne intervistate hanno poi dichiarato che utilizzeranno il proprio denaro per acquistare cosmetici (40,7%), cellulari (22%), abbigliamento ed accessori (62,7%) e viaggi (75,9%). Il 6,3% delle donne inoltre ha dichiarato che la crisi finanziaria ha effettivamente avuto un impatto sulla qualità della vita, mentre il 44,2% di loro ha riferito di non aver notato un condizionamento molto negativo e il 18,7% ha detto che l'impatto è stato leggero.



Siria

Sesso e gay nella soap


È polemica in Siria per la crescente popolarità della soap opera “Ma Malakat Aymanukum”, serie attualmente trasmessa dalla tv satellitare pubblica siriana e dal canale libanese Al-Mustaqbal. La soap affronta argomenti tabù per il paese conservatore, dall'omosessualità alle relazioni extra-coniugali. Mandata peraltro in onda per prima volta in pieno Ramadan, la serie, che prende il nome da un verso del Corano 'ciò che la vostra mano destra possiede', descrive la vita delle donne siriane in una società maschilista. Dai tormenti di Leila, che sotto il velo islamico conduce un'esistenza perennemente divisa tra vizio e virtù, alla storia di Gharam spinta dal marito a stringere relazioni con uomini di potere. Il programma però, malgrado le critiche dei conservatori, sta riscuotendo un grande successo. “È così raro trovare scene di questo tipo sulla tv siriana”, afferma Rouba, dermatologa di 50 anni. “La domanda che mi sono posta durante i primi episodi è stata: si tratta davvero di un programma siriano?” si domanda Najiba, dicendo di apprezzare il modo di dipingere una società che lei considera dominata dai ”soldi soldi e dall'ipocrisia”. Ma non mancano critiche contro la soap dal mondo religioso musulmano, in particolare da Ramadan al-Buti, che ha chiesto di sospenderne la trasmissione ed ha invitato i fedeli a boicottare il programma. Il regista Najdat Anzur però si difende: “offro un forum per i moderati” sostiene, respingendo l'accusa di danneggiare l'Islam. In Siria, paese a larga maggioranza musulmana ma laico in base alla sua Costituzione, le autorità incoraggiano una versione moderata e apolitica dell'Islam.



(3 ottobre 2010)

 

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