Notizie - Internazionale, aumento spese per le armi / Rapporto Freedom House / Premio Giornalismo Samir Kassir / Spagna e aborto / Niger, rifiuti tossici
Angelucci Nadia Lunedi, 05/07/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2010
Internazionale
In aumento le spese per le armi
L’Istituto di ricerca internazionale sulla pace di Stoccolma (Sipri) ha diffuso il suo rapporto annuale su armamenti, disarmo e sicurezza internazionale. Malgrado la crisi economica globale, le spese per gli armamenti sono aumentate del 5,9% nel 2009 e del 49% rispetto solo a dieci anni fa, per un totale di 1531 miliardi di dollari: “Gli effetti generali della crisi finanziaria globale e la recessione economica – dice il rapporto – sembra abbiano avuto un limitato impatto sulle spese militari”. Il governo di Washington è stato quello che più degli altri ha aumentato i fondi a disposizione del settore militare e a livello globale ha contato per il 43% di tutte le transazioni. “Molti paesi hanno in generale aumentato la spesa pubblica nel 2009 nel tentativo di combattere la recessione” ha detto Sam Perlo-Freeman, capo del progetto sulle spese militari del Sipri. “Nonostante non facessero parte dei pacchetti decisi per stimolare l’economia, nessuna limitazione è stata imposta sull’acquisto di armi” ha aggiunto. Il rapporto ha analizzato le operazioni di mantenimento della pace in corso nel 2009 e ha stimato per questo ambito una spesa totale di oltre nove miliardi di dollari ripartita in 54 differenti teatri operativi con il coinvolgimento di 219.278 persone tra militari e civili (cifra più alta di sempre). L’ultimo capitolo del rapporto riguarda gli arsenali nucleari. Il Sipri stima l’esistenza di 7500 testate nucleari operative a disposizione di otto paesi (Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia, India, Pakistan e Israele). Almeno 2000 di queste sarebbero in condizione di essere lanciate nel giro di pochi minuti.
Diritti Umani
Il Rapporto di Freedom House
Secondo l'organizzazione non governativa americana Freedom House ‘i peggiori tra i peggiori’ in materia di diritti umani sono nove Paesi ed un territorio, il Tibet (Cina). Il rapporto di Freedom House “I peggiori dei peggiori: le società più repressive del mondo” identifica un totale di 17 Paesi e tre territori i cui cittadini vivono in un clima ‘estremamente oppressivo’. Il rapporto misura su una scala da uno a sette il livello dei diritti politici e delle libertà civili e Birmania, Guinea Equatoriale, Eritrea, Libia, Corea del Nord, Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Tibet - afferma un comunicato - ottengono il voto più basso nelle due categorie. Altri otto Paesi e due territori, Bielorussia, Ciad, Cina, Cuba, Guinea, Laos, Arabia saudita e Siria, ottengono un punteggio appena superiore (7 per i diritti politici e 6 per le libertà civili). Presentando il rapporto, a margine della sessione del Consiglio dei diritti umani a Ginevra, Paola Schriefer di Freedom House ha dichiarato che “E scandaloso che tre dei 'Peggiori tra i peggiori’ siano tra i membri del Consiglio dei diritti umani (Cina, Cuba e Arabia Saudita) ed un quarto (Libia) sia stato appena eletto.
Nella Mappa della libertà 2010 di Freedom House, i Paesi liberi sono 89 (tra cui l'Italia che ottiene il massivo voto: 1 per i diritti politici e 2 per le libertà civili), quelli parzialmente liberi 58 e quelli non liberi 47.
Giornalismo
Premio Samir Kassir
“La stampa nel mondo arabo ha bisogno di una ‘intifada’ per ottenere libertà e democrazia”: queste le parole pronunciate da Gisele Khoury, presidente della Fondazione Skeyes per le libertà di stampa e culturali, per annunciare, a Beirut, i due vincitori della quinta edizione del Premio Samir Kassir, un libico e una giovane egiziana. Intitolato al giornalista e intellettuale libanese assassinato a Beirut nel 2005, marito della Khoury, il premio è finanziato dall'Unione Europea e quest'anno ha raggiunto il record di partecipanti (oltre 150), ammessi da ben 18 Paesi del Medio Oriente, del Golfo e del Nord Africa. Il premio al miglior articolo d'opinione è andato al libico Mustafa Fetouri, autore di un intervento critico sull'industria edilizia nel suo Paese e apparso sul quotidiano in inglese degli Emirati Arabi Uniti, The National. La giovanissima egiziana Safa Saleh, 22 anni, invece si è aggiudicata il premio per la migliore inchiesta, con un lavoro d'indagine sullo sfruttamento delle donne egiziane nelle fabbriche di tabacco del Paese. A ciascuno dei due vincitori vanno 12.500 euro, messi in palio dall'Unione Europea.
Spagna
Ricorso contro nuova legge sull’aborto
Il Partido Popular spagnolo ha depositato un ricorso alla Corte Costituzionale contro la nuova legge sull'aborto approvata in febbraio dal parlamento per iniziativa del governo del premier socialista Josè Luis Zapatero. La nuova normativa, che dovrebbe entrare in vigore il 5 luglio, consente alla donna di scegliere liberamente fino alla 14/ma settimana di gravidanza se abortire o meno. Una facoltà concessa anche alle minorenni fra i 16 e i 18 anni. Secondo il Partido Popular le nuove disposizioni sono contrarie alla costituzione in quanto non proteggono sufficientemente il nascituro e la madre. Il principale movimento di opposizione ha chiesto ai giudici costituzionali di sospendere in forma cautelare l'entrata in vigore della legge.
India
Sonia Gandhi chiede ritiro del libro “Sari Rosso”
Sonia Gandhi ha chiesto di mettere all'indice “Il sari rosso”, il libro-biografia sulla sua vita dello scrittore spagnolo Javier Moro. Secondo quanto riferito dallo stesso autore al quotidiano The Indian Express, i legali del Partito del Congresso “hanno scritto agli editori spagnoli e italiani per chiedere il ritiro del libro dagli scaffali”. Il portavoce del partito Abhiskek Singhvi, che si occupa della vicenda e che è anche rappresentante legale della leader italo-indiana, ha confermato l'ingiunzione e ha duramente attaccato Moro: “È ora che smetta di distorcere i fatti e di dare particolari errati”. La disputa, in realtà, non è nuova, perché gli editori del libro erano già stati raggiunti in passato da ingiunzioni da parte degli avvocati della famiglia Gandhi, che considerano la biografia ‘calunniosa’ nei confronti di Sonia e anche della sorella. A quanto riporta il quotidiano, Singhvi ha infatti aggiunto che Moro “sa molto bene che a lui e ai suoi editori sono state inviate delle ingiunzioni in cui si informa che l'opera non è stata autorizzata, è diffamante e anche sboccata”.
Niger
Sotto accusa l'Areva per rifiuti tossici e scarsa sicurezza
L'Areva, multinazionale del settore energetico che dovrebbe costruire le centrali nucleari in Italia, è finita sul tavolo degli imputati dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, dopo una denuncia di Greenpeace che la accusa di mettere a rischio la popolazione nigerina con rifiuti radioattivi e lacune nelle misure di sicurezza adottate nelle miniere di sua proprietà. Il Niger è il principale luogo di estrazione di uranio della multinazionale, con una media di oltre 3mila tonnellate di uranio estratte per 200 milioni di euro in vendite all'anno. All'inizio di maggio 2010 Greenpeace ha pubblicato il rapporto “Left in the dust - L'eredità radioattiva di Areva nelle città del deserto del Niger”, inchiesta che denuncia le conseguenze negative delle attività minerarie nelle città di Arlit e Akokan, a 850 chilometri dalla capitale Niamey. Nel novembre 2009 Greenpeace, in collaborazione con il laboratorio francese Criirad e il network di ONG nigerine Rotab, ha monitorato i livelli di radioattività di acqua, aria e terra, con risultati inquietanti: “In quattro campioni d'acqua su cinque nella regione di Arlit, la concentrazione di uranio è risultata al di sopra del limite raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità”, recita il rapporto.
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