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Brevi dal mondo

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Notizie - Africa, Save the Children / Colombia, 40.000 desaparecidos / Kenia, Laurea honoris causa a Mama Sarah / Gambia, progressi / Nigeria, Senatore sposa bambina / Sudamerica, film su "Tripla Frontiera" / Myanmar, tratta illegale

Angelucci Nadia Venerdi, 28/05/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2010

Africa

Save the Children: scuole sotto attacco


Dal rapporto dell’Organizzazione Non Governativa Save the Children “Il futuro è adesso” emerge che le scuole sono sempre più spesso bersaglio di attacchi, nelle zone in cui ci sono in corso guerre e conflitti. Guerre e conflitti armati che, negli ultimi anni, anziché diminuire, aumentano: 32 nel 2007, 39 nel 2008. Secondo lo studio, gli attacchi nei confronti di alunni, insegnanti ed edifici scolastici in aree interessate da conflitti armati sono in aumento perché le scuole sono sempre più spesso viste da eserciti e gruppi combattenti come bersagli semplici e allo stesso tempo di alto valore simbolico. L’aggressività dei gruppi armati e delle parti in conflitto sui bambini e sul sistema scolastico si manifesta con bombardamenti, minacce o violenze sugli insegnanti, restrizioni all’aiuto e all’assistenza degli operatori umanitari. Il rapporto riferisce poi che per un numero ancora molto grande di minori, la scuola è un diritto negato dato che i conflitti armati costringono milioni di bambini a lasciare le proprie case e villaggi e a vivere da profughi e sfollati. Si stima che i civili costituiscano il 90% delle vittime delle guerre e di questi la metà sono bambini. Inoltre si calcola che i 18.5 milioni di bambini costretti a scappare a causa delle guerre vivranno da profughi o sfollati almeno per 17 anni. Ad oggi sono 39 milioni i minori esclusi dall’istruzione in aree afflitte da guerre o che ne sono appena uscite: 1 bambino su 3, in queste regioni, non va a scuola.



Colombia

Quasi 40.000 i ‘desaparecidos’

Secondo un rapporto dell’Istituto di medicina legale e scienze forensi basato sulle denunce di scomparsa e diffuso a Bogotá, tra il 2007 e il 2009 sono scomparsi più di 38.000 colombiani a causa della violenza dei gruppi armati e della repressione delle forze di sicurezza: 18.236 solo lo scorso anno (il 16% in più rispetto a quello precedente), nel 2007 se ne erano contati 4323, nel 2008 15.696. La direttrice dell’Istituto, Janeth Forero ha detto che “si tratta di persone giovani, uomini nella maggior parte dei casi”, precisando che la zona in cui si sono verificati più casi, passati da 471 del 2008 a 3976 lo scorso anno, è il dipartimento nord-occidentale di Antioquia, storica roccaforte dei paramilitari di estrema destra. Forero ha anche portato l’attenzione sull’indice degli omicidi, cresciuto del 16% nel 2009: “Se ne registrano 39 ogni 100.000 abitanti, un dato significativo se lo confrontiamo con il tasso mondiale che è pari circa a otto omicidi per 100.000 abitanti”. Nel 2009 sono stati 17.717, la stragrande maggioranza per arma da fuoco, con un netto aumento in città come Cali (sud-ovest) e Medellín (capitale di Antioquia), dove sono risultati addirittura il doppio del 2008. “Sono cifre assolutamente scandalose, proprio perché venivamo da una tendenza alla diminuzione” ha evidenziato Forero. Marcos Romero, presidente della ‘Consultoría para los Derechos Humanos y el Desplazamiento en Colombia’ (Codhes), ha osservato che la Colombia “ha già superato il numero dei ‘desaparecidos’ provocati dal regime militare in Argentina e che si potrebbe arrivare a una cifra complessiva di 100.000 persone scomparse nell’ultimo decennio di conflitto interno”.



Kenia

Laurea honoris causa a "Mama Sarah


Sarah Obama, la nonna del presidente americano Barack, potrà fregiarsi del titolo di dottoressa dopo aver ricevuto a Kisumu la laurea ‘honoris causa’ conferitagli dall’Università dei Grandi laghi (Gluk). Lo riferisce il quotidiano ‘Daily Nation’ precisando che ‘Mama Sarah’, come la donna è soprannominata in Kenya, si è messa in fila con gli altri laureandi e ha ricevuto dalle mani del Rettore della Facoltà la pergamena di laurea. Il Preside Dan Kaseje ha motivato il riconoscimento dicendo che “si è distinta per la sua lotta in favore degli strati più poveri della società, delle vedove, dei bambini e per il diritto all’istruzione dei giovani del suo villaggio”. Sul palco, l’ottantasettenne neolaureata ha indossato tunica e tocco rossi e ringraziato l’università e le autorità presenti nella sua lingua Dhou lou per il riconoscimento al suo sforzo di aiutare i meno fortunati della società. 'Mama Sarah' ha anche detto che le risorse da lei utilizzate “sono doni delle persone di buona volontà provenienti da tutto il mondo”.





Gambia

Progressi sui diritti delle donne


Aja Isatou Njie Saidy, vice presidente del Paese e Ministra degli Affari delle donne, ha recentemente dichiarato che l'impegno del governo sulle pari opportunità affinché le donne abbiano sempre più incarichi di responsabilità è totale e ha voluto evidenziare che «la ratifica in Parlamento di numerose convenzioni, protocolli, risoluzioni e trattati relativi alla parità di genere dimostra che il coinvolgimento delle donne in ruoli di prestigio è la giusta via da percorrere». Inoltre ha assicurato che il Gambia ha compiuto molti progressi sulla via del riconoscimento dei diritti femminili, «sebbene siano ancora molti gli ostacoli alla piena affermazione».

La percentuale di donne che ricoprono ruoli importanti nel governo gambiano è alta; le cariche di presidente dell'Assemblea nazionale, segretaria generale e capo del servizio civile e tre ministre sono infatti nomine femminili. Oltre a questo gruppo di leader, altre donne stanno raggiungendo posizioni e ruoli di rilievo in ambiti diversi, come quello aziendale o dell’internazionalizzazione. Il governo ha sostenuto negli anni l'istruzione femminile, grazie alla quale le ragazze hanno raggiunto la parità dei livelli di partenza e ora possono puntare su qualità, pertinenza e parità ad altri livelli. Strutture di formazione e servizi sono presenti nel territorio per sostenere la parità di genere e nel porre fine alla violenza contro la donna.



Nigeria

Senatore sposa bambina


La Commissione nazionale per i diritti dell'uomo in Nigeria e altre organizzazioni per la difesa dei diritti delle donne sono sul piede di guerra e hanno manifestato davanti al parlamento di Abuja per protestare contro il matrimonio tra l'anziano governatore dello stato dello Zamfara, Ahmed Sani Yerima, e una ragazzina egiziana di 13 anni, alla cui famiglia il politico avrebbe versato una dote di 100 mila dollari. Yerima oltre ad essere un governatore (il primo ad aver adottato la sharia come legge nel suo stato) è anche un senatore. La stampa locale e le associazioni hanno chiesto ufficialmente che venga applicata al governatore una legge contro il traffico di esseri umani. Il matrimonio sarebbe illegale, inoltre, ai sensi di una legge del 2003 sulla protezione dell'infanzia, che vieta le unioni con persone che non abbiano compiuto 18 anni e prevede, per il coniuge che si unisca ad un minore, una multa di 500 mila naira (2500 euro) e/o cinque anni di galera.



Sudamerica

Film americano su "Tripla Frontiera"

Torna al centro delle polemiche la zona della Triple Frontiera, quella tra Paraguay, Argentina, Brasile. La Ministro del Turismo del Paraguay, Liz Cramer, ha espresso la contrarietà del suo governo e di quelli dei paesi vicini per il nuovo progetto cinematografico della regista e Premio Oscar Kathryn Bigelow sulla Tripla Frontiera, dal titolo provvisorio ‘Zona senza legge’. “Ho parlato con il ministro del Turismo dell’Argentina e con le autorità del Brasile. Siamo tutti indignati. Hanno messo gli occhi sulla Tripla Frontiera e vogliono infangarci come fossimo i cattivi del mondo”. La cosmopolita zona tra Paraguay, Argentina e Brasile, abitata tra l’altro da 20.000 arabi dediti prevalentemente al commercio, è considerata dagli Stati Uniti come l’epicentro di collusioni con gruppi estremisti islamici, un’accusa smentita già varie volte da Asunción, Buenos Aires e Brasilia. Con un milione circa di residenti, i centri di Ciudad del Este (Paraguay), Foz de Iguaçú (Brasile) e Puerto Iguazú (Argentina) sono collegati dai fiumi Paraná e Iguazú e mèta di un notevole flusso turistico anche grazie alle cascate di Iguazú. La zona inoltre è conosciuta come una delle più ricche di risorse naturali e di acqua. I paesi che condividono la frontiera, ha detto Cramer, non collaboreranno in alcun modo al film, che dovrebbe essere girato nella regione nel secondo semestre dell’anno: “Sarebbe stupido cooperare per due pesos con stranieri che vengono a dipingerti come l’immondizia più grande del pianeta” ha aggiunto il ministro, precisando che non saranno posti ostacoli di sorta, “ma non ci sarà neanche alcun sostegno pubblico”.



Myanmar

Tratta illegale di esseri umani


A due anni dal ciclone Nargis che ha causato 140mila morti, 800mila sfollati e ha distrutto 450mila case, la popolazione è ancora in condizioni di estrema povertà e precarietà che ha generato fenomeni importanti di tratta illegale di esseri umani. Soprattutto nell’area del delta del fiume Irrawaddy, una zona meridionale particolarmente colpita dalla calamità, la popolazione non ha lavoro e le giovani donne e i bambini sono disposti a spostarsi verso la ex capitale Rangoon e altre aree per garantire la sussistenza ai loro familiari. I trafficanti impiegano le donne come prostitute nei bar, nei karaoke e nei centri di massaggi. Un operatore della associazione Ingo spiega che: "le condizioni economiche le hanno costrette a vendere il proprio corpo allontanandole dalle famiglie che difficilmente sanno dove si trovano le proprie figlie." I bambini, invece, diventano lavoratori a basso costo nelle fabbriche e nei ristoranti.



(31 maggio 2010)

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