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Brevi dal mondo

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Notizie - Bangladesh, Sfida elettorale tra donne / India, Stregoneria / Portogallo, Parità di genere nelle liste elettorali / Malawi, Candidate vittime di violenza / Colombia, Dirigente indigena scampa ad un attentato / Sudafrica, scompare Helen Suzman

Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2009

Bangladesh
Sfida elettorale tra donne

Si è concluso a favore della ex premier Sheikh Hasina e del suo partito di centro sinistra, la Lega Awami (AL), il duello elettorale ‘rosa’ in Banghadesh. Il paese si è recato alle urne dopo due anni di stato di emergenza, con due donne, già ex premier che da più di 15 anni dominano la vita politica nel paese, alla guida dei principali partiti candidati: Khaleda Zia, leader del Bangladesh National Party (Bnp) partito nazionalista di destra e Sheikh Hasina Wajed, alla testa della Lega Awami di centro-sinistra. Le due politiche, malgrado non corra tra di loro buon sangue, hanno, nel corso degli anni, anche saputo trovare momenti di unione, ad esempio nel 1986 quando hanno messo insieme le loro forze per rovesciare uno dei tanti dittatori che si sono succeduti alla guida del Bangladesh. La loro storia politica presenta molti tratti in comune: dalle vicende giudiziarie nelle quali entrambe sono state coinvolte con l’accusa di corruzione, alla tragica fine rispettivamente del marito e del padre assassinati da militari golpisti. Mentre il Bnp aveva stravinto le elezioni del 2001, questa volta la vittoria è toccata alla Lega Awami che ha ottenuto 230 seggi a cui si aggiungono i 32 ottenuti dagli altri partiti della coalizione Grand Alliance conquistando 262 seggi su un totale di 299; il Bnp e i partiti alleati ne hanno ottenuti solo 32. La percentuale dei votanti è stata molto elevata: secondo fonti ufficiali della commissione elettorale oltre il 70% degli 81 milioni di aventi diritto al voto si sono recati alle urne. La campagna elettorale dei due partiti era stata focalizzata soprattutto sulla necessità di condurre il paese alla democrazia, di combattere il terrorismo e sulle promesse di abbassare i prezzi dei generi alimentari; il Bangladesh National Party si era però contraddistinto anche per i continui richiami all’urgenza di ‘salvare l’Islam’ che, evidentemente, non sembrano essere stati apprezzati dai votanti, in particolare dai più giovani.

India
Stregoneria

Secondo fonti di Polizia dello Stato indiano del Chhattisgarh, uno dei più poveri della Federazione indiana, in uno sperduto villaggio della giungla dell'India centro-occidentale alcune donne hanno subito un’aggressione perché ritenute streghe. Le malcapitate sono state picchiate a sangue, bastonate e rapate a zero. L’episodio, causato dalle parole di un santone locale che avrebbe convinto gli assalitori che punendo le ‘streghe’ si sarebbero guadagnati la protezione dagli spiriti maligni, non è isolato. Infatti in tutta l’India è ancora molto diffuso il fenomeno della caccia alle streghe, tanto che tre anni fa le autorità centrali sono state costrette ad emanare una legge sulla 'Stregoneria', che prevede pene detentive fino a cinque anni per chi attacchi una donna con tale motivazione. Nelle zone rurali, tuttavia, l’usanza, non è scomparsa e nell'intero Paese, ogni anno, sono uccise decine di donne che prima di essere giustiziate sono costrette a camminare lungo le strade completamente nude, mentre la folla le prende a calci, pugni e sassate. Nel solo stato di Chhattisgarh ogni anno sono sottoposte a torture e pestaggi collettivi in media un centinaio di donne-streghe.

Portogallo
Parità di genere nelle liste elettorali

Il 2009 sarà un anno decisivo per la parità di genere in Portogallo dal momento che per la prima volta verrà sperimentata la legge, approvata nell’agosto del 2006, sulla ‘parità di genere nelle liste elettorali’ secondo la quale ogni partito dovrà presentare una quota minima di un terzo di donne nelle liste elettorali. Tutto questo in un anno in cui i cittadini saranno chiamati alle urne tre volte: per le elezioni legislative, per quelle municipali e per il Parlamento europeo. Tutti i partiti concordano sul fatto che non sarà facile collocare il 33,3% delle donne nelle liste anche se le statistiche, a livello dei parlamenti dei differenti paesi europei, indicano che il Portogallo ha il 26,5% delle deputate, posizione molto migliore di quella italiana -11,5%, di quella francese -12,2%, e di quella del parlamento unico della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord -19,7%.
Attualmente i numeri indicano che, nel Parlamento nazionale, 65 dei 230 seggi sono occupati da donne e che nella prossima legislatura questo numero dovrà ascendere a 76. Il partito che ha una maggiore presenza femminile nelle sue fila è il Partito Socialista con 51 donne su 121 deputati mentre il partito Socialdemocratico (conservatore) ne ha solo 6 su 75 deputati e il Centro Democrático Social (destra nazionalista) ne ha solo 1 su 12 deputati. Il partito comunista non ha nemmeno una deputata mentre i due partiti più piccoli, Blocco di Sinistra e Partito Ecologista Verde, sono gli unici che praticano la parità con il 50% di rappresentanti donne.

Malawi
Candidate vittime di violenza

Veronica Njikho coordinatrice della Campagna 50/50 lanciata dal Governo del Malawi e da 42 organizzazioni della società civile per fomentare la partecipazione e la presenza femminile nei luoghi decisionali, ha dichiarato che, nelle elezioni primarie, la situazione per le donne si sta complicando. Spinte, cori dispregiativi e minacciosi, lanci di oggetti sono solo alcune delle forme di violenza che stanno subendo le candidate che vogliono presentarsi alle elezioni legislative di maggio 2009. Gertrude Nya Mkandawire, una di loro, ha ritirato la sua candidatura nel distretto di Mzimba Solora, dove era in competizione con 10 uomini. Ha dichiarato di essere stata oggetto di intimidazioni e minacce da parte degli altri candidati e di aver ricevuto richieste di denaro da parte dello stesso Partito per la Democrazia Popolare per il quale si stava presentando. E’ Veronica Njikho della Campagna 50/50 che spiega che la cultura delle donazioni in epoca elettorale è pratica assai comune e che questo è un grave problema per le donne che, generalmente, non possono contare su risorse proprie da investire nella campagna elettorale, con grave pregiudizio per le proprie possibilità di essere elette. “Delle 425 candidate che hanno iniziato la Campagna elettorale per le primarie ne sono rimaste solo 200 e, se continuano le intimidazioni, molte altre potrebbero decidere di lasciare” ha commentato Njikho che ha poi aggiunto che “la Campagna si propone di ottenere che perlomeno la metà dei 193 seggi del Parlamento siano occupati da donne così come prescrive il Protocollo di Genere della Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Australe”.

Colombia
Dirigente indigena scampa ad un attentato.

Secondo la Comunità Indigena del Caucà la dirigente indigena Aida Quilcué era il reale obiettivo dell’attentato in cui Edwin Legarda, suo marito, è rimasto ucciso. Quilcuè infatti era solita utilizzare il veicolo dai vetri oscurati che è stato bersaglio della sparatoria nel corso della quale è morto il suo congiunto. Le versioni sull’accaduto sono discordanti e, mentre l’esercito ha dichiarato di aver sparato perché il veicolo non si è fermato al posto di blocco, la comunità indigena del Cauca ha denunciato con forza che si è trattato chiaramente di un attentato contro la dirigente, che in quel momento non viaggiava nell’auto.
Ernesto Preafán, avvocato del Consiglio Regionale Indigeno del Cauca (CRIC), ha denunciato al quotidiano colombiano El Tiempo che l’attacco è stato realizzato come rappresaglia nei confronti della comunità indigena, che l’automobile è stata colpita da varie angolazioni e che l’esercito, dopo aver ferito Legarda, non ha prestato soccorso. Il presidente Alvaro Uribe, intervenuto sui fatti, ha lamentato l’accaduto ma ha anche dichiarato che verrà analizzato il caso per scoprire se all’interno del veicolo erano presenti armi. Sul fatto sono intervenuti anche l’Unione Europea e le Nazioni Unite che hanno condannato l’episodio e hanno chiesto, con una lettera al Governo colombiano, di investigare a fondo affermando di essere preoccupati in quanto, secondo le testimonianze raccolte da un funzionario delle Nazioni Unite, al momento dei fatti il posto di blocco non era debitamente segnalato. Daniel Piñacue, attivista del CRIC, ha indicato l’esercito colombiano come diretto responsabile dell’assassinio. Le accuse di violazioni dei diritti umani per mano del Governo sono in Colombia molto frequenti; le denunce arrivano da parte di organismi nazionali e internazionali.

Sudafrica, scompare Helen Suzman
E' scomparsa all'età di 91 anni Helen Suzman, deputata bianca che per decenni
si è battuta, durante il regime di apartheid in Sudafrica, contro le politiche
segregazioniste. Figlia di immigrati provenienti dalla Lituania, parlamentare
dal 1953 al 1989, la Suzman fu la prima deputata ad andare a trovare in carcere
Nelson Mandela, riconoscendo così la lotta di quello che sarebbe stato il primo
presidente del Sud Africa post apartheid.

Fonti: IPS, AGI, ADNKronos, Radio Mundo Real

(17 febbraio 2009)

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