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Brevi dal mondo

Brevi dal mondo

Notizie - Dal Sudafrica all'Indonesia, selezione di notizie al femminile a cura di 'noidonne'

Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2008

Sudafrica / Una nuova legge contro le violenze sessuali

Di fronte al dilagare delle violenze sessuali, che durante lo scorso anno sono state più di 50.000 (una media di 150 al giorno), il governo sudafricano ha approvato una nuova legge che stabilisce misure più dure contro chi commette un abuso sessuale. Il Sudafrica è conosciuto come la "capitale degli stupri" e, nel Paese, circa 5,4 milioni di persone sono affette dal virus dell’Hiv. Grazie alla recente norma, per la prima volta le vittime di violenze avranno la possibilità di appellarsi al Tribunale e ricevere immediatamente assistenza medica. Il provvedimento istituisce, inoltre, disposizioni più energiche per tutelare i bambini e i disabili mentali dagli abusi carnali e della pornografia. (Peacereporter)

Repubblica Democratica del Congo / Campagna contro le violenze sessuali

Olive Kabila, moglie del presidente della Repubblica Democratica del Congo, ha presentato ai rappresentanti istituzionali e delle Nazioni Unite la campagna nazionale contro le violenze sessuali a danno di donne e bambine ideata dall'Unicef e dalla Ong V-Day. L'iniziativa ha avuto luogo a Bukavu, capitale della provincia del Sud Kivu, una zona di confine tra le più colpite dalla guerra e da violenze spietate. In questa area lo stupro continua a rappresentare un’arma di guerra che viene utilizzata contro la popolazione civile in modo indistinto da tutte le fazioni in lotta, con lo scopo di terrorizzare le comunità locali. L'Unicef riferisce che nella sola provincia del Kivu, dal dicembre 2006 a oggi, i casi denunciati sono stati oltre 2.100. La campagna si è proposta tre obiettivi principali: promuovere una coscienza comunitaria capace di offrire un contributo nella prevenzione delle violenze sessuali; continuare a sostenere l'assistenza per le vittime e, soprattutto, superare gli ostacoli al loro reinserimento sociale nelle rispettive famiglie e comunità locali. Le azioni previste si estenderanno fino alla fine del 2009 e saranno portate avanti dall’l’Unicef e dalll’ Ong V-Day in collaborazione con importanti soggetti nazionali e internazionali, tra cui il Ministero della Condizione femminile, la Missione di pace dell'Onu in Congo (Monuc) e diverse agenzie delle Nazioni Unite.

Colombia / Un accordo umanitario è urgente

Dopo l’esibizione della prova in vita di 16 ostaggi in mano alle FARC, tra cui Ingrid Betancourt, sequestrata mentre era candidata alla Presidenza della Repubblica, e l’annuncio (proprio mentre andiamo in stampa) del rilascio di tre sequestrati, tra cui Clara Rojas, collaboratrice della Betancourt, e suo figlio Emanuel di tre anni, frutto di una relazione con un guerrigliero, le donne appartenenti alla Ruta Pacifica, hanno reiterato la necessità che si continui nella strada dell’Accordo umanitario e siano liberati gli uomini e le donne sequestrati. Ruta Pacifica è un’organizzazione femminista sorta in Colombia nel 1996 che lavora per la risoluzione negoziale del conflitto armato nel paese e per dare visibilità agli effetti della guerra sulla vita quotidiana delle donne colombiane. L’Associazione ricorda il precario stato di salute di Ingrid Betancourt e degli altri rapiti e che la loro sofferenza è un argomento sufficientemente forte a sostenere la strada dell’Accordo con la guerriglia; sottolinea, inoltre, il rifiuto di una soluzione militare per la liberazione degli ostaggi, la necessità dell’impegno della società civile per un Accordo o uno Scambio umanitario e l’importanza che può ricoprire nei negoziati la Comunità internazionale.

Paraguay / Blanca Olevar candidata a presidente della Repubblica
Anche se i dati ufficiali verranno resi noti solo durante il mese di gennaio, sembrerebbe che Blanca Olevar, ex Ministra dell’Istruzione, abbia vinto le “primarie” del Partido Colorado, da oltre 60 anni al potere nel paese sudamericano. Se questo fosse confermato la Olevar sarebbe la prima donna nella storia del partito ad affrontare le elezioni presidenziali, che si dovrebbero svolgere ad aprile, e nelle quali sfiderebbe l’ex militare golpista Lino Oviedo, l’ex vescovo cattolico Fernando Lugo e l’impresario Pedro Fadul.
Anche se non è la prima donna paraguayana ad essere candidata alle presidenziali Blanca Olevar è sicuramente quella che ha maggior possibilità di successo, dato che le altre appartenevano a partiti molto piccoli.

Indonesia / Un velo per le soldatesse

Alcuni organi di informazione musulmani hanno avanzato la proposta di far indossare il velo – lo jilbab – alle soldatesse e l’idea ha trovato immediatamente l’appoggio incondizionato di molti leader politici islamici che l’hanno definita “grandiosa”, hanno affermato che “il velo non influenza il lavoro militare, non dovrebbe essere proibito” e che “la legge non si esprime in materia, e quindi lascia il campo libero”. Nel paese, in cui è all’ordine del giorno il dibattito sull’influenza dei Partiti islamici nella vita sociale e in cui l’esercito è considerato il garante della laicità dello Stato, l’organismo più solido del Paese e il pilastro della multi-etnicità della nazione, sta crescendo la preoccupazione per l’avanzata dell’integralismo islamico verso questa istituzione. (Asianews)

India / Taslima Nasreen

Non finiscono i problemi per la scrittrice bengalese Taslima Nasreen, insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero dal Parlamento Europeo, che si è dovuta velocemente allontanare dalla città di Calcutta, nella quale vive da tre anni. Il passato 21 novembre Nasreen, già minacciata di morte dai fondamentalisti islamici a causa del suo impegno a favore dei diritti delle donne islamiche, era stata al centro di violenti attacchi. L’attivista avrebbe lasciato Calcutta, scortata dalla guardie del corpo messe a disposizione dal governo indiano e coperta dal burqa, e sarebbe stata trasportata con un aereo della compagnia di bandiera Indian Airlines a Jaipur, capoluogo dello Stato nord occidentale del Rajiasthan. Da lì dovrebbe spostarsi verso New Delhi. La scrittrice che da tempo è nel mirino dei fondamentalisti aveva dovuto abbandonare il suo paese nel 1994 quando era stata promulgata una ‘fatwa’ contro il suo libro "Vergogna" (in bengalese "Lajja"); nel passato mese di agosto, nel corso della presentazione di uno dei suoi libri era stata attaccata da una folla di manifestanti all’uscita del club della stampa di Bangalore e, dopo un suo articolo a favore dei diritti delle donne, un gruppo musulmano indiano ha messo sulla sua testa una taglia di 500mila rupie. Inquietante la dichiarazione di Biman Bose, leader del Partito comunista indiano che ha detto che “la sua presenza crea dei problemi” e che “la città sarebbe più sicura senza di lei”. Al momento non è chiaro perché sia stata nuovamente trasferita. (Asianews)

Israele / Leadership femminile


Nel mese di novembre, ad Haifa, si è svolta la Conferenza internazionale sulla Leadership femminile per lo sviluppo sostenibile organizzata dal Centro Golda Meïr, dal Centro di Cooperazione Internazionale MASHAV in collaborazione con l'UNESCO. L'incontro a cui hanno partecipato 50 donne leader da differenti regioni del mondo, ha portato avanti un'analisi critica del ruolo giocato dalle donne nei processi di sviluppo sostenibile. L'attenzione è stata centrata sull'impatto che le politiche governative di pari opportunità e i programmi delle agenzie internazionali e delle organizzazioni non governative hanno nello sviluppo socio-economico. La Conferenza ha esaminato e discusso le strategie per accrescere la partecipazione delle donne nelle politiche di sviluppo.

(21 gennaio 2008)

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