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Brasile, il Senato vota la sospensione di Dilma Rousseff

Brasile, il Senato vota la sospensione di Dilma Rousseff

Passa l’impeachment. Entro 180 giorni la presidente dovrà essere processata. Michel Temer assume ad interim l’incarico della presidenza.

Venerdi, 13/05/2016 -
Ha vinto il sì. Dopo una lunga notte di discussioni, in Senato è stato raggiunto il numero necessario ad avviare il procedimento di impeachment. Con 55 voti a favore e 22 contro, la presidente Dilma Rousseff è ora sospesa. Rousseff rimarrà nel Palacio da Alvorada ma senza alcun potere e, entro un periodo di 180 giorni, la commissione parlamentare d’inchiesta appositamente creata condurrà le indagini sul suo caso.



«È un impeachment fraudolento, un vero golpe. In gioco ci sono il rispetto della volontà sovrana dei 54 milioni di elettori che mi hanno votata e il rispetto della democrazia», ha dichiarato Dilma Rousseff al termine della conferenza stampa convocata dopo gli esiti del voto. Nel periodo di sospensione, la presidente deve preparare la difesa sulla quale il Senato si esprimerà nuovamente. Nel caso in cui sia raggiunta la maggioranza dei 2/3 dei senatori, Rousseff verrà definitivamente destituita dalla carica. Le tesi difensive potrebbero basarsi sulla mancanza dei presupposti necessari per l’impeachment che in Brasile, sistema presidenziale puro, è giustificato solo nel caso in cui il presidente abbia mentito alla nazione. I sostenitori ritengono l’accusa di falsificazione dei bilanci non sufficiente per la destituzione della presidente, che non è indagata in nessuna delle inchieste per corruzione in cui risultano coinvolti gli altri politici.



Le accuse si basano sulla presunta irregolarità di alcune manovre fiscali che tra il 2014 e il 2015 il governo avrebbe effettuato per coprire buchi del bilancio e fare apparire il deficit più basso. Nello scandalo sarebbero implicati i vertici del Partito dei lavoratori, compreso l’ex presidente Lula Da Silva, indagato per frode e riciclaggio. Nel marzo 2016 la Rousseff aveva proposto di candidarlo come capo di gabinetto del suo governo, garantendogli in questo modo l’immunità. Le accuse riguardano anche un indiretto coinvolgimento della presidente nello scandalo Petrobras, l’azienda petrolifera nazionale.



«Posso aver commesso errori, ma mai crimini. Quello aperto contro di me è un processo fragile, giuridicamente inesistente. È una vera brutalità, la più grande delle ingiustizie, punire un essere umano per un crimine che non ha commesso» ha affermato la Rousseff in un messaggio «mantenetevi mobilitati, uniti e in pace: la lotta per la democrazia non ha una scadenza, la lotta contro il golpe è lunga, è una battaglia che può essere vinta e la vinceremo».



Michel Temer, ex alleato di governo e leader del Pmdb, assume l’incarico ad interim. Nel nuovo governo, la cui formazione è ancora provvisoria, si leggono 21 ministri, leader di partiti di centro e di destra. Nessuna donna nelle liste. Non succedeva dal 1985, quando veniva destituito il dittatore Joao Figueredo.

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