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Biologico scelta di vita

Biologico scelta di vita

Donne in Campo - La soddisfazione del raccolto e l’energia della natura. Tutte le ragioni dell’agricoltura secondo Mara Baldo, presidente di Donne in Campo del Trentino

Bartolini Tiziana Sabato, 30/05/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2015

Mele biologiche, quindi sane, gustose e anche belle. “Certo che si può, basta guardare le nostre!”. Mara Baldo è molto orgogliosa anche delle ciliegie e degli ortaggi che produce la sua azienda agricola biologica. “Non utilizzando concimi chimici, ma solo organici, si produce meno ma la qualità ne trae grande vantaggio. E questa è una soddisfazione immensa per chi, come me, ha creduto nel biologico e ci ha investito energie e risorse economiche”. La presidente di Donne in Campo del Trentino è una donna salda nei principi e aperta all’incontro con l’altro/a. Una vita densa, quella di Mara Baldo, che l’ha vista tornare alla terra dopo esperienze lavorative in altri settori.



Il suo è stato un ritorno alla campagna, dopo un periodo in cui ha provato a cercare altre strade. Come ha capito che l'agricoltura era la scelta giusta da fare?

Sono nata in una famiglia di contadini. Noi cinque figli dopo la scuola aiutavamo i nostri genitori in campagna e fin da giovane ho capito che lavorare la terra è faticoso. Crescendo ho cercato di fare altre esperienze ma, dopo 15 anni come impiegata, sono tornata alla campagna. Certo, ha influito il fatto di aver sposato un agricoltore, ma soprattutto mi sono resa conto che stavo bene: mi dava soddisfazione raccogliere il frutto del mio lavoro, ero in sintonia con il tempo, vedevo il cambio delle stagioni. Il vivere all'aperto mi dava un sacco di energie e così sono rimasta.



Diceva del biologico. Come è avvenuta la scelta di cambiare il metodo di produzione?

Ho sempre avuto grande sensibilità verso l'ambiente e per il cibo sano. Mi interessa sapere da dove viene quello che mangiamo e come è stato coltivato. Piano piano ho cercato di convincere mio marito dell’importanza di produrre senza l'uso di sostanze chimiche, utilizzando solo prodotti di origine naturale. Inizialmente non era d'accordo, ma si è poi convinto e lui stesso ora dice che non riuscirebbe più a tornare indietro! Da qualche anno coltiviamo ortaggi, cavoli, carote, patate, cipolle, rape e altri ortaggi sempre con metodo biologico. È una produzione che curo io, che costa molto lavoro ma che mi dà tanta soddisfazione.





È possibile, realisticamente, che oggi i giovani si dedichino all'impresa agricola partendo da zero, cioè senza avere terra di proprietà e competenze che magari derivano più dalle famiglie che dagli studi?

Gli studi aiutano, ma poi le competenze si maturano col tempo e contando anche su bravi tecnici che seguono le aziende. Il problema vero sono gli investimenti iniziali: oltre il terreno - che è difficile trovare in affitto - costano molto anche le attrezzature. In concreto vedo molto, molto difficile che un giovane che ha voglia di mettersi a lavorare la terra senza avere alle spalle una famiglia di agricoltori ce la possa fare. A quelli che vogliono provare direi che l’unico modo per riuscire è rimboccarsi le maniche: l’agricoltura chiede fatica, costanza, tenacia.



Come è vista, oggi, una donna che lavora la terra? Che posto ha nella scala sociale il valore del suo lavoro?

Per le esperienze che ho direi che è vista bene le viene riconosciuta la tenacia perché quando si mettono in mente una cosa cercano di realizzarla a tutti i costi. Quasi sempre le donne lavorano la terra e sono anche titolari di aziende di piccole dimensioni, riescono a curare la trasformazione e la vendita diretta dei loro prodotti, creano attività parallele di accoglienza come le fattorie didattiche o piccoli agritur. È tutta femminile l’attenzione ai particolari ed è per questo che il loro lavoro è riconosciuto. Le donne hanno arricchito l'agricoltura anche di significati: oggi il mondo agricolo trasmette valori, passione, rispetto per il territorio e l'ambiente, cultura. Il rapporto diretto che le donne hanno con il consumatore ha dato loro, e sta dando, un ruolo sempre maggiore in termini di importanza e credibilità. Senza nulla togliere alle aziende a conduzione maschile, voglio sottolineare che il nostro approccio è diverso. Non è un caso che comincino ad esserci donne anche in posti di responsabilità e anche io, quando partecipo agli incontri tecnici, ai corsi di aggiornamento o alle assemblee, mi sento ascoltata e rispettata. Anche nella nostra azienda, pur nella conduzione familiare, ci siamo dati gli stessi diritti.



DONNE IN CAMPO IN TRENTINO

Iniziative e progetti




 Con ‘Scampagnate in fattoria’, dal 2010 nelle domeniche d’estate le donne aprono le loro aziende alle visite della popolazione. Un’iniziativa consolidata nel tempo che ha fatto conoscere ed apprezzare le imprenditrici di Donne in Campo e i loro prodotti, che sono moltissimi: dalle erbe officinali (che poi trasformano in tisane o in creme ed unguenti a base di erbe naturali) alle produzioni di frutta, ortaggi e di piccoli frutti; dalla coltivazione della vite alla produzione di vino; dall’allevamento di mucche, capre, pecore galline alla produzione di salumi fino alla trasformazione del latte in formaggio con vendita diretta ai mercati.

 Collaborazione con le Bauerinnen, associazione di contadine dell'Alto Adige.

 Nel Comitato per l'Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio (Cif) partecipano ad un tavolo di lavoro che comprende una rappresentanza di tutte le categorie di lavoratrici di tutti i settori e che ha lo scopo di aiutare le imprenditrici a trovare gli strumenti, anche finanziari, necessari per avviare una nuova attività o per sostenere quelle già in essere.

 Recentemente hanno presentato il registro CO-MANAGER, un nuovo strumento di conciliazione (forse il primo in Italia) che intende aiutare le imprenditrici in caso di maternità o di problemi familiari e di cura degli anziani. Con la presentazione di un progetto all'Agenzia del Lavoro si può avere un finanziamento finalizzato alla sostituzione dell'imprenditrice, che così non sarà costretta a chiudere la propria azienda.

Una collaborazione con le scuole, iniziativa in cantiere, prevede la realizzazione di laboratori in azienda o direttamente nelle classi per far conoscere ai bambini come si lavora in campagna con l’obiettivo di educarli al rispetto della natura, dell'ambiente, degli animali.

Il ‘Treno dei sapori delle Donne in Campo’ è la più recente iniziativa presentata alla Mostra dell'Agricoltura di Trento. “Anche grazie ai laboratori organizzati per grandi e piccini abbiamo potuto parlare con moltissime persone spiegando il nostro lavoro. È bello vedere come aumenta l’interesse intorno all’agricoltura”, spiega Mara Baldo. E la soddisfazione, giustamente, premia la passione.

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