BIOGRAFILM Festival, 16a ed. tutta on line - di M. Cristina Nascosi Sandri
Si è appena conclusa la sedicesima edizione del Biografilm Festival–International Celebration of Lives,uno dei migliori cine-eventi della nostra penisola con sede a Bologna.
Giovedi, 18/06/2020 - Si è appena conclusa, dopo un percorso virtuale ma davvero splendido, la sedicesima edizione del Biografilm Festival – International Celebration of Lives, uno dei migliori cine-eventi della nostra penisola con sede a Bologna.
Come da tempo annunciato, quest’anno è stato definito il suo futuro artistico-culturale-direzionale: dopo sedici anni, infatti, c’è stato il passaggio di testimone epocale e di genere, addirittura, visto che lo storico fondatore ed ideatore Andrea Romeo ha ceduto lo scettro, ufficialmente dal 2021, a Leena Pasanen, attuale direttrice artistica di DOK Leipzig, il più antico festival di cinema documentario del mondo.
Andrea Romeo rimarrà in ogni caso all’interno dell’organizzazione del festival con l’intento di dar continuità al progetto Biografilm e concentrarsi sul suo posizionamento e sullo sviluppo di nuove linee e sinergie con le realtà del territorio e del settore.
“Biografilm negli ultimi anni è riuscito a guadagnarsi una posizione di prestigio a livello internazionale – ha affermato - sia come festival cinematografico che come mercato specializzato sul prodotto documentario. Continuando a muoverci in questa direzione è quindi logico a questo punto fare un ulteriore passo avanti contaminando quanto abbiamo fatto finora con un punto di vista contemporaneamente nuovo ed antico, quello della direttrice artistica del più longevo festival di documentario del mondo. Un punto di vista quanto mai internazionale, che mira a portare definitivamente Biografilm in Europa”.
Dal canto suo Leena Pasanen ha orgogliosamente asserito che Biografilm Festival è stato il primo cinefestival ad offrire un accesso gratuito sulla piattaforma di MYmovies on line a tutti in Italia, con i sottotitoli in italiano, ed un’offerta planetaria, in 11 giorni, di ben 40 film provenienti da 26 paesi.
“E’ una priorità, per me, supportare l’autorialità femminile , così come promuovere i film italiani e dell’Emilia-Romagna - territorio che io amo moltissimo e che ben conosco da oltre 20 anni: ne abbiamo avuto di davvero interessanti. Abbiamo progetti altrettanto interessanti di sviluppo ed anche progetti per i prossimi anni”
Un’edizione, dunque, all’insegna del virtuale, ma l’offerta, come sempre, davvero notevole; come gli altri anni storie, personaggi, tematiche forti e attuali, arte e musica, son stati gli ingredienti della sedicesima edizione di BiografilmFest.
Da sottolineare che il 37% del programma era composto da opere prime, mentre il 39% da opere cinematografiche di registe donne, le promesse si stanno già mantenendo.
Varie, come sempre, le sezioni, tra cui il Concorso Internazionale ed il Concorso Biografilm Italia, quella delle Contemporary Lives, di Biografilm Art and Music – forse la più ricca e migliore, e quella delle sempre indispensabili Directors Notes. Quest’anno ce n’era anche una nuova, Meet the Masters, incontro con i registi e le loro opere.
Molti i premi, meritatissimi, per i quali si rimanda al sito del Biografilm, per chi ne volesse sapere di più e grandissima la partecipazione, gratuita e curatissima, di un pubblico fatto soprattutto di giovani, anche se non solo, affezionati da anni a questo festival pieno davvero di cultura a tutto tondo.
Fa piacere invece scrivere in questa sede del docu, bellissimo e straziante, di Katja Hogset, Margreth Olin, Espen Wallin, il norvegese SELF PORTRAIT (SELVPORTRETT), Anteprima Italiana nella sezione CONTEMPORARY LIVES, che ha meritato l'Audience Award, il premio del pubblico al miglior film di Biografilm Festival 2020.
Lene Marie Fossen, la protagonista, era una fotografa di grande bravura.
Soffriva di anoressia. Aveva smesso di mangiare praticamente a dieci anni, quando ancora era una bimba bellissima, bionda, un sorriso infinito, perso nel suo poter essere ancora felice. Con la sua arte, davvero unica – le sue foto sono di una profondità immane, psicologica, sociale e visiva, un b/n paragonabile solo ai grandi della fotografia come Sebastião Salgado o Dorothea Lange o Tina Modotti - aveva deciso di far luce sui pregiudizi che di solito la gente nutre nei confronti della sua malattia e voleva confrontarsi con essa.
Self Portrait è il viaggio difficile della vita di Lene Marie, del suo unico rito di passaggio – visto che molti non li ha nemmeno potuti affrontare proprio a causa del suo star male che è durato 33 anni, quasi un esempio sacrale, cristologico.
“Se solo fosse possibile schioccare le dita e ricominciare a mangiare”, si lascia sfuggire nel testo filmico, mentre i suoi immensi, tristissimi occhi le mangiano tutto lo spazio intorno e non danno nemmeno essi, insieme con la sua fotografia, un po’ di lenimento per l’anima.
Lene Marie è deceduta nell’ottobre del 2019.
Insieme con la sua famiglia, il padre, la madre, il nonno che l’han amata oltre ogni dire, ma non son riusciti a strapparla al suo insopportabile destino, Lene Marie è riuscita a vedere questo film, con la speranza che possa esser visto da molte persone, con la speranza, forse, di salvarle…
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