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Bilancio di genere

Bilancio di genere

Regione Marche - “Il bilancio di genere della Regione Marche”, un metodo nuovo per il bilancio della Pubblica amministrazione; pubblichiamo il comunicato stampa.

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2008

“Il Bilancio di genere non è un bilancio separato ma un metodo, una chiave di lettura e di interpretazione differente, nuova, del bilancio della Pubblica Amministrazione”: con queste parole l’assessora alle pari Opportunità, Loredana Pistelli, questa mattina ha dato il via al convegno con il quale la Regione ha presentato la seconda edizione del volume Il bilancio di genere della Regione Marche.
In una sala gremita, tra cui molti rappresentanti istituzionali, associazioni di categoria, giornaliste ed esperte, si è fatto il punto sull’applicazione del principio di pari opportunità in tutti gli interventi regionali.
Il bilancio di genere della Regione Marche - redatto con la collaborazione della Fondazione Brodolini, realizzato con l’Iniziativa Comunitaria INTERREG IIIA (Progetto POPA – Pari opportunità nella Pubblica Amministrazione) e predisposto da un gruppo di lavoro nell’ambito del progetto “Strategie di sviluppo e valorizzazione della valutazione delle politiche pubbliche in un’ottica di genere” – è, secondo Pistelli, “un esercizio democratico di chiarezza e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici che promuove una migliore distribuzione qualitativa delle risorse, con una sensibilità alle tematiche di genere. Un’attività di valutazione che integra la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio”.
Quindi, “uno strumento che aiuta a riorientare e riclassificare la spesa pubblica regionale – ha confermato l’assessore al Bilancio, Pietro Marcolini, nel suo intervento – nella consapevolezza della differenza tra uomini e donne”. Non deve essere un intervento occasionale, ha ribadito Marcolini, ma una promozione delle pari opportunità nell’analisi complessiva del bilancio anche con proposte di correzione. Considerando che nelle Marche esiste disparità sull’occupazione e nella rappresentanza politico-istituzionale, questo lavoro agisce nella programmazione e nella azioni concrete che l’amministrazione pubblica mette in campo.

Nel corso del convegno è stato tracciato il resoconto di quanto la Regione Marche ha svolto in materia di bilancio di genere fin dal 2005, basato sull’ analisi del contesto socio-economico regionale condotta con metodologia VISPO (Valutazione di Impatto strategico sulle Pari Opportunità) promossa dal Dipartimento per le pari Opportunità per la valutazione di genere negli interventi regionali. E’ stata svolta una riclassificazione del bilancio, effettuata in base all’impatto di genere sui beneficiari delle spese e delle entrate in specifici settori di intervento; ed un’ analisi dell’avanzamento finanziario.
L’attività riclassificatoria ha permesso di inserire nella versione definitiva del Bilancio Consuntivo un codice in cui è riportata la classificazione ottenuta grazie ad un’apposita codifica numerica. “Nel 2007, l’attenzione verso questo importante strumento di valutazione non è venuta meno – ha detto Pistelli - Si è così deciso di proseguire affrontando l’analisi del Bilancio Consuntivo del 2005, da cui si sono scelti alcuni capitoli di spesa non tradizionalmente legati all’analisi di genere, tranne il capitolo sanità: turismo, attività ricettive, sport e rapporti con le comunità marchigiane all’estero, beni e attività culturali, tecnico alla cultura, arti espressive e tradizioni locali delle Marche, sviluppo e gestione delle attività agricole e rurali, sistema agroalimentare, ambiente rurale, foreste attività ittiche, commercio e tutela dei consumatori, caccia e pesca sportiva”.
Un approccio di analisi che può consentire un cambiamento vero a livello di politiche e sistemi – hanno confermato le relazioni di Annalisa Rosselli (Università Tor Vergata e Fondazione G. Brodolini di Roma) su “L’esperienza della Regione Marche e le prospettive future” e di Silvia Sansonetti (Fondazione G. Brodolini di Roma) su “La codifica di genere del Bilancio della Regione Marche” - che diventa “ancor più urgente se pensiamo alla discussione che si aprirà sull’assetto istituzionale che prevede l’attuazione del federalismo fiscale. Non è uno strumento neutro, ma riflette la distribuzione di potere esistente nella società che si manifesta nel compiere le scelte di utilizzo delle risorse” ha concluso Pistelli.
Alla tavola rotonda, a cui hanno preso parte alcuni assessori al Bilancio e alle Pari Opportunità delle Province e dei Comuni capoluogo del territorio marchigiano che hanno raccontato la loro esperienza, è stata delineata una modalità di lavoro comune per promuovere e far conoscere il processo di innovazione culturale avviato per creare pari opportunità nel territorio marchigiano.
Unanime il plauso alla Regione Marche che si preoccupa di far crescere la consapevolezza degli amministratori sul problema che vede l’Italia agli ultimi posti per disegualianza tra uomini e donne.
Al Convegno è stata distribuita la seconda edizione del volume “Il bilancio di genere della Regione Marche”; la Carta Europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale; gli atti del Convegno “Un mare di pari opportunità nell’Adriatico e nel Mediterraneo” del settembre scorso; il volume “Storie straordinarie di donne semplici”.


(27 maggio 2008)

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