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Bilancio della Regione per lavoro e welfare

Bilancio della Regione per lavoro e welfare

Emilia Romagna - Sostegno dell’occupazione e della competitività, potenziamento del trasporto pubblico locale, messa in sicurezza del territorio

Laura Salsi Martedi, 15/09/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2009

Sostegno dell’occupazione e della competitività della dell’economia regionale, con un’attenzione particolare per le esigenze delle famiglie e delle categorie più deboli, potenziamento del trasporto pubblico locale, messa in sicurezza del territorio. Queste le tre linee di indirizzo della manovra di assestamento del bilancio approdata all’Assemblea Legislativa della nostra Regione lo scorso luglio. L’obiettivo di salvaguardare capacità produttiva e posti di lavoro da una parte - e dall’altra di rafforzare il sistema di welfare locale per contenere gli effetti della crisi - si è reso infatti ancora più impellente alla luce della situazione economica drammatica che sta vivendo l’Italia e che ha ricadute pesanti anche in Emilia-Romagna.

L’aumento della disoccupazione negli ultimi mesi è stato pressoché generalizzato e il crescente rischio di disoccupazione ha contribuito alla forte perdita di fiducia da parte delle famiglie, che ha raggiunto i minimi storici in molti paesi, influenzando pesantemente la spesa per consumi. Davanti a questo scenario la Giunta Regionale del Presidente Vasco Errani e il Gruppo del Partito Democratico hanno voluto lanciare, nel territorio emilia-romagnolo, un segnale opposto a quello che ci viene da Roma e dall’esecutivo di centrodestra.

Sono pochissime infatti le risorse destinate dal Governo italiano alla crisi, mentre abbiamo registrato un moltiplicarsi degli appelli del Presidente del Consiglio all’ottimismo e al consumo, come se questa situazione gravissima potesse essere affrontata senza misure straordinarie, ma solo con dei generici appelli o, peggio ancora, con qualche battuta di spirito. Si cerca di combattere la più grave crisi dal dopoguerra provando a minacciare giornali e televisioni affinché non ne parlino e invitando i cittadini a spendere di più, senza considerare che si sta parlando a persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.

A riprova di ciò, anche se meno rispetto ad altri territori italiani, la nostra regione ha risentito a sua volta di questa situazione complessiva di crisi (la cui natura è, lo sappiamo bene, globale) e registrato dati negativi sia per quanto riguarda la produzione delle imprese, sia per quanto riguarda l’occupazione.

In specifico le singole voci d’intervento in cui si articola l’assestamento di bilancio dell’Emilia-Romagna danno il quadro di quanto l’Amministrazione di viale Aldo Moro e il Gruppo del Partito Democratico abbiano saputo mettere al centro le famiglie, i disoccupati, i nuovi poveri, in un’ottica inclusiva, senza lasciare indietro chi, colpito dalla recessione, vive un momento di difficoltà dal quale potrà rialzarsi solo se saremo attenti ad aiutarlo.

Sono 55 i milioni di Euro destinati a integrare il finanziamento del Servizio sanitario regionale. Queste risorse serviranno a garantire l’equilibrio di bilancio delle aziende sanitarie, consentiranno loro di continuare a erogare le prestazioni più utili e qualitative per la cittadinanza.

5 i milioni di euro per potenziare gli interventi destinati alle famiglie con persone non autosufficienti. Tali fondi che si aggiungono a quanto già stanziato nel fondo per la non autosufficienza portano l’importo complessivo a 65 milioni di euro.

L’assestamento di bilancio della nostra Regione prevede anche 5 milioni di euro per costituire un fondo straordinario a tutela dei soggetti più deboli. Il Fondo integra le risorse del Fondo Sociale Locale ed è finalizzato al sostegno al reddito per i nuclei in situazione di temporanea difficoltà a causa dell’espulsione dal mondo del lavoro di uno o più membri; al sostegno alla genitorialità e agli impegni di cura verso i figli per le famiglie a rischio di povertà/emarginazione; e alla prevenzione e tutela nei confronti di minori a rischio di abbandono, maltrattamento, violenza. A questo proposito come Gruppo del PD abbiamo voluto sottolineare che, mentre la nostra regione cerca di mettere in campo una serie di azioni per sostenere le famiglie in questa fase di grave crisi economica, il governo nazionale si muove in senso opposto. L’assessore Dapporto ci ha spiegato in Commissione sanità che è stato annunciato ufficialmente dal governo Berlusconi che ci sarà un ulteriore taglio sul Fondo Nazionale Politiche sociali di 126 milioni di euro. Passeremo quindi da 656 a 530, con un taglio circa del 23%. E’ giusto ricordare che l’anno scorso c’era già stato un taglio del 30%, quindi in due anni passiamo da 956 a 530 milioni di euro. Non solo: ad oggi, per quanto contenuto negli strumenti di bilancio nazionali, risulta che nel 2010 saranno annullati il Fondo per la Famiglia, il Fondo per i Nidi e il Fondo per la Non Autosufficienza. Ci pare che siano dati che si commentano da soli, circa il modo di operare del Governo Berlusconi…

3,5 milioni di euro verranno utilizzati per la costruzione, l’acquisto e il restauro di edifici da destinare a servizi educativi per la prima infanzia.

Sono 4 i milioni di euro per il sostegno all’affitto delle famiglie economicamente disagiate, che si aggiungono ai 3 già stanziati nel bilancio di previsione, allo scopo di integrare il ridotto intervento statale su un settore su cui si rileva un preoccupante aggravarsi del disagio abitativo. A questo proposito è interessare richiamare la crescita esponenziale di richieste del contributo per l’affitto che si è verificata nel corso degli anni. Se nel 2000, primo anno di attivazione di questo importante strumento di sostegno, le domande pervenute ai comuni furono 20.000, per l’anno in corso si stimano possano salire a 55.000.

Previsti anche 5 milioni di euro, che si aggiungono a quanto già stanziato con il bilancio di previsione, per la realizzazione del programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, portando così la somma complessivamente disponibile a 32 milioni di euro per realizzare la terza fase dei contratti di quartiere.

Inoltre: 3 milioni di euro per interventi di diritto allo studio, l’accesso al sapere, l’istruzione e per il lavoro e la formazione allo scopo di sostenere la qualità del lavoro e le capacità d’innovazione del nostro tessuto produttivo. Si è pensato di integrare tale contributo affinché l’azienda possa continuare ad erogare il 100 % delle borse di studio agli aventi diritto, come è avvenuto nell’anno scolastico appena terminato. E ancora: 5,7 milioni per i programmi di edilizia scolastica e universitaria.

Questo elenco di numeri, apparentemente freddo, dice invece nella sostanza come e quanto la Regione Emilia-Romagna, il Gruppo Pd e la maggioranza di Governo di viale Aldo Moro siano stati capaci di fronteggiare il quadro economico critico con sensibilità e attenzione, tenendo conto delle esigenze delle famiglie e dei figli – da quelli che frequentano i Nidi e le Scuole per l’Infanzia sino a quelli che frequentano l’Università - di chi ha perso il posto di lavoro, delle giovani coppie e di chi fatica a trovare alloggio.

La Regione Emilia-Romagna ha ritenuto infatti indispensabile operare per mantenere il livello competitivo dell'economia e la coesione sociale, nel presupposto che così si salvaguardano insieme capacità produttive e lavoro, occupazione e sicurezza sociale, allo scopo di individuare e promuovere concretamente le scelte per rilanciare una nuova fase di sviluppo, ancora più equa e solidale.





Laura Salsi*

*Consigliera Regionale Partito Democratico



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