Osservazioni al femminile in vista delle elezioni presidenziali statunitensi
Le elezioni presidenziali statunitensi si avvicinano e il panorama politico è dominato da due candidati ottantenni che il 5 novembre gli americani si troveranno a scegliere: Joe Biden e Donald Trump. Questa situazione solleva interrogativi su come l'America, un paese noto per il suo dinamismo economico e il ruolo decisivo dei giovani in molti settori economici sia arrivata a scegliere il Presidente fra due uomini anziani, entrambi impopolari.
La crisi del 2008 e la polarizzazione politica. La crisi finanziaria del 2008 ha accelerato la polarizzazione politica americana, portando alla nascita di movimenti a destra, come il Tea Party Movement, e a sinistra, come Occupy Wall Street. Questa divisione ha preparato il terreno per l'ascesa di Trump, che hasfruttato il risentimento popolare contro le élite.
L'ascesa di Trump. Donald Trump ha sfruttato soprattutto il malcontento delle classi lavoratrici, dei piccoli imprenditori e dei non laureati, che si sono sentiti emarginati dalle politiche delle élite. La sua retorica populista e nazionalista ha fatto breccia sulla parte di America che si sentiva trascurata e disprezzata. “L’alleanza fra il capitalismo bancario di Wall Street, quello digitale della West Coast, più le élite repubblicane o progressiste, ha cavalcato dispendiose avventure imperiali per esportare egemonia e democrazia; ha stretto accordi di libero scambio che distruggevano industrie e posti di lavoro domestici; ha incoraggiato l’immigrazione deprimendo i salari operai. Alle resistenze popolari esplose dopo il 2008, l’establishment ha reagito con disprezzo. Nell’era woke è stato sdoganato un nuovo razzismo: contro i bianchi non laureati, i «bifolchi», tutto è consentito. In questa congiuntura The Donald ha potuto compiere il suo golpe sul partito repubblicano della dinastia Bush, la versione di destra del globalismo di cui sopra. Trump ci è riuscito non «malgrado» sia una canaglia ma «proprio perché» è una canaglia. Lo ha eletto quell’America fatta di classi lavoratrici, piccoli imprenditori, non laureati che generano ricchezza ma vengono trattati come cittadini di serie B perché non rientrano nell’arcobaleno magico delle minoranze protette. A furia di sentirsi trattati come dei paria, questi americani (compresi black e latinos in misura crescente) hanno intuito che solo un vero mascalzone ha la grinta per prendere a spallate l’establishment“ sostiene Rampini. Biden è l’immagine riflessa di questa involuzione. Ha rappresentato una figura di riconciliazione con l’elettorato democratico, ma ha dovuto affrontare tensioni sull'immigrazione, il sostegno alla guerra in Ucraina, il conflitto in Israele, che hanno complicato la sua posizione e impedito una riflessione autocritica sulla perdita di consenso tra le classi popolari.
Dove sono le donne?
Il voto delle donne per Trump. Uno dei fenomeni più interessanti delle elezioni del 2020 è stato il sostegno che Trump ha ricevuto dalle donne. Nonostante la maggioranza delle elettrici abbia votato per Biden, il 42% ha scelto di appoggiare Trump. Questo fenomeno riflette dinamiche dove la razza, l'istruzione e il contesto economico giocano un ruolo cruciale nelle scelte elettorali delle donne.
Profilo delle donne sostenitrici di Trump. Sono donne bianche non laureate, che hanno trovato convincenti le politiche economiche annunciate dal messaggio populista e nazionalista di Trump, percependole come vantaggiose per le loro famiglie. Altre sono state influenzate dalle sue posizioni sulla politica dell'immigrazione, sulla nomina di giudici conservatori e sull'opposizione ai lockdown durante la pandemia di COVID-19. Le donne con una laurea e quelle appartenenti a classi sociali più elevate hanno optato in prevalenza per Biden, e per le sue politiche inclusive e orientate alla giustizia sociale.
Perché le donne non votano altre donne. Il nodo delle donne in politica e nelle istituzioni è sempre stato oggetto di intense discussioni. Non solo in considerazione delle idee sostenute ma di comportamenti delle leader letti spesso alla luce di stereotipi. Con pregiudizi che ostacolano anche donne di spessore a candidarsi. Hillary Clinton ha perso le elezioni, l’attuale Vicepresidente Kamala Harris non è stata neppure candidata, Michelle Obama ha sempre dichiarato di non volere concorrere.
Hillary Clinton
Percezione di insincerità e opportunismo: Hillary Clinton è stata percepita come una figura politica insincera e opportunista, capace di adattarsi a varie posizioni politiche nel corso degli anni, il che ha fatto sorgere dubbi sulla sua autenticità.
Gestione delle accuse contro Bill Clinton: La gestione delle accuse di infedeltà e molestie sessuali rivolte al marito ha creato una percezione negativa tra alcune donne, che avrebbero preferito un supporto più empatico verso le vittime.
Stile di leadership e percezione pubblica: Il suo stile di leadership, descritto come diretto e a volte freddo, ha influenzato negativamente la percezione pubblica di Hillary, soprattutto tra coloro che cercano una connessione più personale con chi li rappresenta.
Scandali e controversie: Hillary è stata coinvolta in diverse controversie, come l'uso di un server email privato per comunicazioni ufficiali mentre era Segretario di Stato, sollevando preoccupazioni riguardo alla trasparenza e affidabilità.
Divisioni all'interno del partito: Durante le primarie democratiche del 2016, Hillary ha affrontato una significativa opposizione, inclusi molti giovani e donne che preferivano un candidato come Bernie Sanders, percepito come più autentico e focalizzato su questioni economiche.
Vicepresidente Kamala Harris
Critiche alla sua storia politica: Kamala Harris è stata criticata per alcune delle sue decisioni come procuratrice generale della California e senatrice degli Stati Uniti, in particolare riguardo alla criminalizzazione del lavoro sessuale e alla riforma penale.
Percezione di opportunismo politico: Harris è stata accusata di opportunismo politico, di adattare le sue posizioni a seconda dell'audience, alimentando dubbi sulla sua coerenza.
Critiche alla sua gestione delle questioni di giustizia sociale: Alcune organizzazioni di base hanno criticato Harris per non essere stata abbastanza radicale nella difesa dei diritti delle minoranze e nell'affrontare le disuguaglianze da parte del sistema.
Questioni di carattere e di leadership: Come donna di colore, Harris ha affrontato critiche basate su stereotipi di genere e razziali, con l'accusa di essere troppo ambiziosa o autoritaria.
Sfide nella rappresentanza delle aspettative delle donne: Harris ha dovuto affrontare aspettative elevate riguardo alla sua capacità di rappresentare adeguatamente le donne e promuovere politiche inclusive.
Michelle Obama
Non è mai stata candidata alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Ha ripetutamente espresso la sua mancanza di interesse a candidarsi per una carica politica, in varie interviste e nel suo libro "Becoming", per ragioni personali e politiche, nonostante la sua popolarità e il forte sostegno pubblico
Ruolo di First Lady: Michelle ha spesso parlato del desiderio di proteggere la privacy e il benessere delle sue figlie, Malia e Sasha, evitando di esporle nuovamente alle pressioni di una campagna presidenziale.Durante e dopo la sua permanenza alla Casa Bianca come First Lady, ha indicato che preferisce lavorare su cause specifiche attraverso iniziative non governative.
Ruolo Influente Senza Candidatura: Michelle Obama ha trovato modi efficaci per influenzare la società senza candidarsi per una carica elettiva. Attraverso il suo lavoro con la Obama Foundation e iniziative come "Let’sMove!", "Reach Higher", e "JoiningForces", ha avuto un impatto significativo su questioni come l'istruzione, la salute pubblica e il sostegno ai militari e alle loro famiglie.
Supporto ad Altri Leader: ha scelto di supportare altri leader democratici e cause progressiste attraverso il suo sostegno pubblico. Ha partecipato a campagne elettorali per sostenere Biden e usato la sua piattaforma per promuovere la partecipazione elettorale e il coinvolgimento civico.
La situazione politica americana è il risultato di dinamiche complesse, influenzate da vari fattori economici e culturali, dove le donne subiscono ancora discriminazioni e limitazioni al loro peso sociale. Come sempre il nemico da battere è il distacco dalla politica e dal voto, dalla stessa tendenza di noi adulti nell’applicare le nostre categorie alle giovani generazioni, che stanno costruendo il futuro dell’economia, del lavoro e delle relazioni sociali con l’intelligenza artificiale. Comprendere queste dinamiche è essenziale per analizzare il panorama politico attuale e prevederne le possibili evoluzioni. Purtroppo, ancora senza donne al potere.
La frase di oggi.
"Se vuoi che venga detto qualcosa chiedi a un uomo. Se vuoi che venga fatto qualcosa, chiedi a una donna".
Margaret Thatcher
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