In diretta telefonica a Porta a Porta Silvio Berlusconi si è rivolto in modo irrispettoso all’on Rosy Bindi definendola “più bella che intelligente” e chiamandola “signora” invece che onorevole. La doppia offesa destinata alla Bindi ci indigna come donne e sentiamo il bisogno, oltre che il dovere, di stringerci intorno a lei manifestandole solidarietà e ringraziandola per aver incalzato Berlusconi su questioni fondamentali nella vita di un paese democratico come il rispetto delle istituzioni e del Presidente della Repubblica.
Altri toni Berlusconi ha usato con il leader dell’UDC, che da ‘Presidente Casini’ è diventato ‘Pier’, con uno spostamento della comunicazione su un piano quasi confidenziale. Da uomo a uomo, insomma. E dire che i rilievi dell’on Casini erano analoghi - nei contenuti e nella forma - a quelli dell’on Bindi.
Cosa pensi Berlusconi delle donne ci è chiaro da tempo: oggetti/territori di conquista, corpi da esporre, trofei da esibire. Nell’immaginario berlusconiano solo le donne belle hanno diritto di cittadinanza ... ma soltanto televisiva, sia chiaro. Ricapitolando: nessuno lo può criticare, men che meno l’on Bindi che non è neppure bella (secondo i di Lui parametri). Per quale altra ragione, altrimenti, anziché controbattere argomenti con argomenti, avrebbe scelto la strada dell’estetica? Si potrà facilmente osservare che neppure le osservazioni dell’on Casini hanno avuto risposte pertinenti, ma Berlusconi non lo ha zittito tirando in ballo i pettorali o la mascella.
Berlusconi non è solo anagraficamente vecchio. È datato perchè è rimasto impigliato al modello anni ’50 del play boy da crociera: l’uomo conquistatore e la donna in apparente fuga. Siamo andati avanti, noi. Infatti ci guardiamo intorno e non scorgiamo uomini ossessionati dal latin lover che è in loro e inespresso. Oggi gli uomini hanno altri problemi, di cui magari parlano poco, ma che Berlusconi non interpreta. Tornando all’offesa all’on Bindi l’indignazione delle donne deve esserci e dovrebbe trovare modalità efficaci di espressione e spazi adeguati. Ma occorre domandarsi, donne e uomini insieme, quanto profondo sia il danno che Berlusconi reca a tutti nel momento in cui non rispetta l’on Bindi così come non rispetta la Costituzione, la Magistratura e la Corte Costituzionale (tutti femminili, sarà un caso?). Dunque l’indignazione dovrebbe diventare nazionale e bipartisan e il primo passo verso questa strada dovrebbe farlo il PD, partito per cui la Bindi era ospite di Vespa e tra le poche donne che incontriamo in TV a parlare di politica.
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